Home___aperturaAddio a Fernando Gualtieri: il pittore e calciatore aveva 104 anni

Nato in Francia da emigrati romagnoli, studiò a Rimini e nel 1943 evitò per miracolo la deportazione: il cordoglio del sindaco Jamil Sadegholvaad


Addio a Fernando Gualtieri: il pittore e calciatore aveva 104 anni


11 Gennaio 2024 / Redazione

“La luce del “Maestro dello splendore del reale” si è spenta ieri. A 104 anni ci ha lasciato Fernando Gualtieri, pittore di fama internazionale con origini riminesi, precisamente di Talamello, dove dal 2002 è aperto al pubblico un museo-pinacoteca a lui dedicato”: così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.

“Una vita che ha attraversato un’epoca – prosegue il sindaco – egnata dal dramma della seconda guerra mondiale, con una passione per la pittura che poi l’ha spinto fino a Parigi, dove ha incontrato la moglie Yvette e dove ha scelto di restare fino all’ultimo giorno. Il filo rosso con la sua terra natale però non si è mai spezzato e Rimini è sempre stato un suo approdo e punto di riferimento. Per questo anche la nostra città, così come la sua Talamello, troveranno il modo per ricordarlo e rendere il giusto omaggio al suo suggestivo e unico iperrealismo magico”.

“In questo momento mi stringo nel dolore della famiglia e dei tanti che hanno saputo apprezzare lo splendore della sua arte”, conclud Jamil Sadegholvaad.

Fernando Gualtieri era nato nato a Longlaville Francia il primo dicembre 1919 da genitori italiani: il padre Secondo era originario di San Carlo di Cesena e la madre Elena di Talamello, dove il padre minatore aveva trovato lavoro. All’età di 4 anni va a vivere con la nonna materna a Viserba. A Rimini completerà gli studi[. Già da bambino, la maestra nota in lui particolari doti nel disegno, ma l’immediato futuro gli riserva ben altro.

Cresce nelle difficoltà economiche, aiuta lo zio sui mercati della Romagna, inizia a giocare a calcio e continua a disegnare: soprattutto riproduce ritratti di persone care e di attori di cinema. Ma arriva la guerra e viene chiamato a combattere nel Regio Esercito Italiano. In Jugoslavia, grazie alle sue capacità di usare la matita, evita la prima linea e viene mandato a disegnare mappe militari.

In seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, il suo reparto viene fatto prigioniero dai tedeschi ed avviato verso la ferrovia, con probabile meta la Polonia o la Germania nei campi di concentramento. Si salva miracolosamente dalla deportazione e riesce a rientrare altrettanto rocambolescamente a Viserba, dove ancora vi erano i tedeschi e i bombardamenti degli anglo-americani. A casa tutti i suoi disegni e i ricordi del passato erano spariti. I famigliari non c’erano più. Erano sfollati chi a San Marino chi a Talamello. Fernando li raggiunge a Talamello. Finita la guerra torna la passione del calcio, mentre l’inaspettata carriera da pittore inizia per caso nel 1950 a Parigi.

Piazza Cavour dipinta da Fernando Gualtieri

Da calciatore giocava come ala. Nella stagione 1940-1941 disputò una partita in Serie C con il Rimini; nella stagione 1945-1946 giocò in Divisione Nazionale con l’Anconitana, disputando 5 partite e segnando anche un gol, il 10 marzo 1946 al 9′ del primo tempo, risultando decisivo per la vittoria per 1-0 della sua squadra contro la Lazio[4]. In seguito ha giocato anche nel Riccione in Serie C e nel Bologna in Serie A.

Nel dopoguerra si trasferisce nuovamente in Francia, dove nel 1950 frequenta per un breve periodo l’Accadémie de la Grande Chaumière, per poi iniziare a lavorare come pittore, esponendo le sue opere in musei di vari continenti (al Petroleum Club di Calgary, in Cina, in Giappone, negli Stati Uniti, alla Bond Street Gallery di Londra, alla Galerie Bernheim Jeune, alla Galerie Vendome ed alla Galerie Weil di Parigi, alla Galleria La Clessidra di Milano).

Dal 1982 era cittadino onorario del Comune di Talamello, dove nel piccolo museo di piazza Saffi sono esposte alcune sue opere.