Addizionale IRPEF a Riccione: una scelta sbagliata; un deciso no da CGIL-CISL-UIL Un’ingiustizia contro i lavoratori e i pensionati
I Sindacati confederali CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Rimini considerano sbagliata, nella misura e nelle modalità, la scelta del Comune di Riccione di reintrodurre l’addizionale IRPEF, abolita dal 2018 con un’apposita deliberazione del Consiglio Comunale di allora. Durante gli incontri svolti con l’Amministrazione comunale di Riccione è stata chiaramente manifestata la contrarietà a questa decisione per come formulata. Sono state sollecitate alternative che non gravassero ulteriormente su lavoratori dipendenti e pensionati, i quali già sopportano un considerevole carico fiscale; solleciti rimasti nel vuoto.
In Italia, le imposte vengono pagate principalmente da chi percepisce redditi fissi. Tuttavia, l’Amministrazione di Riccione ha scelto di aumentare in modo significativo la pressione fiscale proprio su queste fasce della popolazione. Tale approccio è profondamente ingiusto e rischia, tra l’altro, di annullare i limitati aumenti sui redditi da lavoro dipendente e sulle pensioni rispetto al costo della vita, ottenuti attraverso la contrattazione collettiva e la rivalutazione delle pensioni.
La decisione di applicare, tra l’altro, alcune delle aliquote più elevate tra i comuni costieri, con scarsa progressività nonostante l’esenzione fino a 15 mila euro lordi, con aliquote comprese tra lo 0,65% e lo 0,80%, si traduce, per un reddito medio basso tra i 15 e i 28 mila euro lordi annui, in una trattenuta in busta paga e sulla pensione di circa 15 euro al mese. L’eventuale emendamento della Giunta di una riduzione dell’addizionale IRPEF da 0,65% a 0,60% avrebbe effetti del tutto ininfluenti.
CGIL, CISL, UIL hanno sottolineato all’Amministrazione comunale la genericità dell’utilizzo del maggior introito di due milioni e mezzo di euro all’anno (come previsto dai dati del Comune con la reintroduzione dell’addizionale IRPEF). Questa somma dovrebbe invece essere destinata a finalità specifiche, al fine di migliorare i servizi offerti ai cittadini in termini di risposte sociali. Se da un lato gli indirizzi del Comune indicano la realizzazione di opere pubbliche parzialmente finanziate con i fondi del PNRR, dall’altro dobbiamo constatare una scarsa coerenza con il programma elettorale della coalizione che ha vinto le elezioni. Inoltre, il documento unico di programmazione (DUP) stesso escludeva l’aumento della pressione fiscale locale.
I salari e le pensioni in Italia sono tra i più bassi in Europa, ma sorprende constatare che nel Comune di Riccione si scelga, a maggior ragione in questa fase economica-sociale, di tassare ulteriormente retribuzioni e pensioni già di per sé modeste.
CGIL-CISL-UIL chiedono all’Amministrazione comunale di considerare alternative agendo sull’imposta di soggiorno o sulle attuali aliquote IMU; ciò consentirebbe di non tassare lavoratori, lavoratrici, pensionate e pensionati; coloro che già sopportano il peso dell’IRPEF in questo Paese. Le Organizzazioni Sindacali esortano l’Amministrazione del Comune di Riccione a rivedere questa scelta politica, promuovendo azioni più equilibrate e giuste, che tutelino gli interessi ed i redditi delle categorie più deboli della popolazione. CGIL-CISL-UIL continueranno a rivendicare, anche per il Comune di Riccione, la necessità di mettere in atto politiche a contrasto delle condizioni di povertà o fragilità vissute dalle persone.