Aeroporti: dal caos a un sistema regionale dell’Emilia-Romagna?
28 Luglio 2024 / Maurizio Melucci
Aeroporti dal caos a un sistema regionale?
Matteo Lepore ha scoperchiato, senza mezzi termini, il grande problema dell’aeroporto di Bologna e degli aeroporti in Emilia Romagna. Il sindaco di Bologna scrive una lettera di fuoco ai vertici del “Marconi” invocando il «gravissimo danno d’immagine alla città» e non solo per le ultime giornate di caos. Arrivando a minacciare azioni legali. «In qualità di sindaco mi dispiace segnalare di nuovo che la situazione relativa ai servizi e alla qualità dell’accoglienza dei passeggeri interna ad aeroporto — si legge nella lettera indirizzata anche al viceministro Galeazzo Bignami, che ha la delega ai Trasporti e i rappresentanti di Enav e Enac — da tempo inadeguata rispetto alla prevedibile stagionalità dei flussi passeggeri, ha raggiunto nelle ultime settimane livelli di carenza e incuria del tutto inaccettabili».
Il candidato alla presidenza della Regione e sindaco di Ravenna De Pascale ha sottolineato come «Una delle sfide è scrivere una pagina nuova nella strategia aeroportuale regionale, su Bologna alcune riforme sono più urgenti che altrove». Lasciando intravedere una strategia “policentrica”.
Nelle settimane scorse era scoppiato il problema della torre di controllo di Rimini che chiude alle 23. I voli che arrivano dopo quell’ora debbono essere dirottati su altri scali con evidenti disagi per i passeggeri. Ora pare che sia stato prorogato l’orario a mezzanotte. Ma rimane comunque il disagio.
Il dibattito aperto da Lepore pone il problema di un sistema aeroportuale regionale che di fatto non è mai decollato. Vi è da dire che la Regione non ha nessuna competenza sul sistema aeroportuale. E’ di competenza dell’Enac. Tuttavia, la Regione ha gli strumenti di “pressione” adeguati per trovare accordi tra società ad iniziare dai finanziamenti previsti per gli aeroporti. Penso a Rimini, in primo luogo, per il posizionamento di mercato.
La soluzione non è sicuramente una società unica di gestione degli scali della Regione. Ma è anche impensabile che l’aeroporto di Bologna possa crescere ancora senza creare gravi disagi ai residenti locali e a chi transita per l’aeroporto. Lepore ha posto un problema. La soluzione non è semplice, ma con l’impegno dei sindaci della Romagna e con la nuova presidenza regionale si può pensare ad un salto di qualità, che possa valorizzare i distretti turistici di Bologna e della Romagna.
La stessa Enac ha confermato che c’è bisogno di un sistema regionale più integrato, per redistribuire il traffico e permettere di valorizzare Parma, Forlì e Rimini, alleggerendo così la pressione sullo scalo bolognese.
Non perdiamo questa occasione. Nel frattempo, verifichiamo che sia tutto in ordine all’aeroporto Fellini di Rimini. Sono sotto gli occhi di tutti i disagi che devono soffrire i passeggeri, ad iniziare da come si arriva in aeroporto con turisti fatti scendere sulla statale, agli arredi datati e bagni non sempre all’altezza durante certi picchi. Sarebbe opportuno realizzare un percorso protetto dall’aeroporto alla stazione del Metromare, lasciando perdere opere faraomiche e costose come un tapis roulant.
Alberghi- Hotel in vendita
Cosa succede al nostro turismo lo indica il numero di strutture ricettive in vendita sui più importanti portali immobiliari. Si arriva per alcuni portali a proposte di vendita che arrivano a 200 unità. Oltre trecento in provincia. Quanto ai prezzi, sono colati a picco. Spiega un immobiliarista: «Se una struttura da 30 camere nel 2008 si vendeva a un milione e mezzo, due anni fa la si trovava a 700 mila euro e ora siamo scesi a offerte sui 450 mila euro che i proprietari rifiutano. Intanto le domande si fanno più rarefatte e il mercato manca di effervescenza.”
Dal mio punto di vista si tratta di un campanello d’allarme e non certo un segno di dinamicità del sistema turistico riminese e romagnolo.
Non si trovano più gestori all’altezza e si riducono le strutture ricettive in affitto. Sono sempre più numerosi i gestori, che dopo l’estate lasciano la chiave sotto lo zerbino e scappano, lasciando bollette e fornitori non pagati.
La conseguenza è l’aumento degli hotel chiusi, anche in prima linea.
I motivi di questa situazione sono noti.
- Incapacità finanziaria di ristrutturare dovuto in primo luogo alla scarsa redditività delle nostre strutture ricettive;
- settore che non attrae più imprenditori giovani.
- Troppe le strutture ricettive sul mercato per un turismo che negli anni è cambiato profondamente. ’
Siamo in presenza di una crisi di sistema che va affrontata in modo adeguato.
Non è questo il periodo stagionale per discutere di questi aspetti. Vi sarà l’occasione per riprendere il tema riqualificazione del turismo ad iniziare dai programmi per le prossime elezioni regionali.
Quelli che lavorano gratis
In Italia, nel mondo del lavoro nulla più stupisce. Da paghe orarie inqualificabili se non come forme di nuovo schiavismo, alle differenze di trattamento salariale tra maschi e femmine, a contratti di lavoro pirata sottoscritti da sigle sindacali improbabili e senza nessuna rappresentanza reale, e potrei continuare. Ora (in realtà da qualche anno) si aggiunge il lavoro gratis. Forme di volontariato diverse da quello tradizionale del terzo settore, oppure dall’impegno sociale per il proprio quartiere come i Ci.VI.VO. In questo caso parliamo di dirigenti di primo piano della pubblica amministrazione che, se vogliono continuare a ricoprire lo stesso incarico lo possono fare per un anno (non prorogabile né rinnovabile) ma a condizione che non sia pagato, a titolo gratuito. Lo prevede una legge che riguarda i dipendenti pubblici o privati andati in pensione.
E’ il caso del Capo di Gabinetto del Comune di Rimini Riccardo Fabbri, che come annunciato sulla stampa locale rimane al suo posto di lavoro gratuitamente dopo avere raggiunto la pensione.
E’ successo anche nel passato con un dirigente alla cultura del Comune di Rimini, che dopo la pensione ha fatto l’assessore gratis (stessa norma di legge).
Sinceramente non vedo dove stia la ratio di questa norma. Parto dal presupposto che chi lavora, in qualsiasi sede e per qualsiasi ruolo, debba essere pagato. A maggior ragione se si ricoprono ruoli di primo piano dirigenziali come ad esempio, nel nostro caso, Capo di Gabinetto del Comune di Rimini. Per altro una norma limitata nel tempo, un anno. Sembra quasi per dare tempo alla pubblica amministrazione di trovare il sostituto con calma.
Poi non comprendo neanche le motivazioni del Capo di Gabinetto: perché «abbiamo ancora tanti progetti da portare a termine…». Normalmente è il sindaco che dopo un mandato si candida ad un secondo mandato per completare il lavoro. Mai sentito tale impegno da un dirigente anche se collaboratore stretto del sindaco.
Ma così è la legge, inutile porsi la domanda perché si debba lavorare gratuitamente. Ognuno ha la sua risposta.
Ex Onorevole Elena Raffaelli, le bugie hanno le gambe corte
Quando era assessore alla sicurezza a Riccione con la giunta Tosi e Deputata, rispetto alle baby gang scriveva ad agosto 2021: “Dimissioni? Perché mai dovrei dare le dimissioni quando la Giunta di Riccione ha fatto tutto quello che era possibile in tema di sicurezza. Semmai le dimissioni dovrebbero darle l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che è rimasta sorda a qualunque appello, e tutta la classe dirigente del PD e della sinistra che ha imposto al Paese e all’Emilia-Romagna, in particolare, fallimentari politiche immigratorie, di integrazione e della sicurezza. Questo non è un ‘caso Riccione’, ma un ‘caso generalizzato di tutta la riviera romagnola’”.
Poi la stessa, da ex Onorevole e all’opposizione nella sua città, ci dice: “Di grave c’è sicuramente il massiccio arrivo in treno nel week-end dei ‘maranza’ che non va certamente d’accordo con l’obiettivo di rilanciare il turismo di qualità a Riccione” (27 luglio 2023).
Ora sono quasi due anni che governa il centrodestra, della deprecata Lamorgese si son perse le tracce, eppure la situazione in Italia non è cambiata, nonostante arcigne politiche anti immigrati e squillanti leggi repressive. Ex Onorevole non prenda in giro i riccionesi. Le bugie hanno le gambe corte.
Maurizio Melucci