Aggressioni Rottweiler. Il problema non è la razza ma gli errori del proprietario
22 Febbraio 2024 / Giovanna Foschi
Ancora un’aggressione da parte di alcuni cani, razza rottweiler ad un uomo mentre faceva sport in un parco pubblico.
È accaduto alle porte di Roma, alcuni giorni fa.
Un episodio che lascia tutti perplessi, scioccati. E in automatico si va a demonizzare la razza, che ci tengo a dire, non ha nessuna colpa.
Un anno fa sono accaduti eventi molto simili, con la stessa razza di cane, e un anno fa ho voluto, per mostrare il rovescio della medaglia, intervistare una mia amica che ha ben tre esemplari di questa stessa razza, intervista poi pubblicata su questa testata giornalistica.
La mia amica ha parlato di come lei e famiglia gestiscono quotidianamente i tre cani e che è seguita da anni da un educatore, una persona competente di cui seguono i consigli.
Sì, perché prendere un cane di qualsiasi razza deve essere una decisione presa con consapevolezza e non con superficialità, arrivando addirittura a cambiare routine e vita.
Il vero problema, quindi, è la gestione del cane, che deve essere fatta in modo responsabile.
Purtroppo ci sono diverse forme di pensiero che condizionano questa presa di coscienza. Vediamo di elencarli ed esaminarli.
Uno di questi è l’Antropomorfizzazione, ossia quando si percepisce il cane come un essere umano: ‘che cane maleducato’, o ‘è geloso’, o ‘il cane non sa come comportarsi’ al quale si aggiunge la Banalizzazione: Es ‘è solo un cane’ quando si ha una visione troppo semplicistica dell’animale.
Una della più gravi è senz’altro, quando secondo una nostra logica il cane deve soddisfare dei nostri bisogni; chi prende cani come Pitt Bull e Rottweiler in genere vuole di mostrare di essere ciò che non è, e purtroppo il tempo dà la sua sentenza.
Un altro meccanismo pericoloso è dovuto a film e telefilm: l’Iconomorfismo: ‘nel film il cane fa questo e quello, il mio non fa nulla’.
Ma il trucco c’è dietro a ciò che si vede in film e telefilm: il cane per fare quello che fa è stato addestrato e educato da professionisti.
In molte relazioni uomo – cane manca infatti l’ascolto, la comprensione, e il rispetto e l’attenzione del primo verso il secondo.
Si prende un cane su cui si hanno delle aspettative senza rendersi conto che è una pretesa che non porta da nessuna parte.
Un’altra cosa è che, bisogna essere umili e ammettere di aver bisogno di un aiuto quando il cane preso inizia ad essere ingestibile, o prima di prendere un cane consultarsi con un educatore per capire qual è la razza più adatta al proprio stile di vita e poi farsi seguire da lui per gli anni avvenire.
Molti comportamenti del cane sono indotti dall’ambiente, dalla gestione e dall’ educazione.
Giovanna Foschi
Autrice – giornalista – Educatrice Cinofila