Ai tempi della “buonanotte”, ragazzini di Rimini politicamente scorretti
24 Settembre 2022 / Giuliano Bonizzato
Parlando con un amico di vecchissima data circa gli interventi della Chiesa sul fenomeno della pedofilia sacerdotale, abbiamo concordato sul fatto che le ‘regole d’ingaggio’ (voto di castità e obbligo di celibato) fanno certamente parte del problema. E che i pedofili, in generale, avevano certo vita meno facile nell’immediato dopoguerra quando bambini e ragazzi si ritrovavano tutti assieme a giocare nelle vaste aree cittadine non ancora preda della speculazione edilizia.
Il Grande Gruppo di cui venivi a far parte produceva infatti gli anticorpi contro ogni pericolo, grazie allo scambio di informazioni, alla condivisione delle esperienze e alla protezione dei più grandi. Si imparava tutto molto presto e alla svelta.
Giorgino (undici anni) riferì a noi di Campo Trieste di essere stato avvicinato al mare mentre faceva il bagno da un ciccione che voleva insegnargli a fare il morto, infilandogli però la mano sotto il costume. E che alla sua domanda: ‘Non sarai mica un finocchio, te?’ quello si era subito allontanato.
Gilberto, più o meno della stessa età, ci raccontò che, mentre osservava, in mezzo a un gruppo di curiosi, le prime macchinette automatiche a gettone piazzate sul marciapiede davanti all’Embassy, si era sentito toccare da un tizio magro e pallido che fingeva di interessarsi a sua volta ai movimenti della “gru”. Dopo essersi subito allontanato, aveva segnalato la cosa a Ezio, uno dei ‘grandi’ del Campo che stava passando proprio in quel momento. Il quale (mentre il pedofilo, vista la mala parata, se la squagliava cercando di confondersi tra la folla) si era posto subito al suo inseguimento, trascinando con sé altri due diciottenni, Walter ed Attilio, che stavano mangiando un cono da ‘Pimpi’ la gelateria davanti a Piazzale Kennedy dove c’è ora una sala giochi.
Apprendemmo poi che quei tre avevano beccato il malcapitato sul lungomare e che,dopo averlo trascinato in spiaggia, gli avevano fatto fare il bagno con la ‘buona notte’ vale a dire tenendogli un po’ la testa sott’acqua. Un comportamento ‘not politically correct’ per dirla con gli orfani di una Regina. Che fu Grande… nonostante l’aleatorietà, anche qui, delle regole d’ingaggio.
Giuliano Bonizzato