HomeEconomia e LavoroAl Caar è tempo di cambio orario. Via al diurno?

Si sta parlando di cambiare gli orari, spostando l’apertura di giorno e tralasciando l’orario notturno


Al Caar è tempo di cambio orario. Via al diurno?


27 Giugno 2023 / Redazione

Anche il CAAR di Rimini sta affrontando, non senza qualche incertezza, la scelta di aprire le sue attività con un orario diurno. Una rivoluzione che sta attraversando tantissimi mercati ortofrutticoli italiani – in Romagna il primo a sperimentare un’apertura diurna sarà nel 2024 il Mercato di Cesena. Un tema caldo che coinvolge non solo i grossisti ma anche i tantissimi commercianti-clienti e tutto il sistema logistico del trasporto che ruota ogni giorno intorno alla viabilità nei pressi del CAAR di Rimini.

“I tempi cambiano”, sottolinea Alessandro Marchese, presidente di FedagroMercati Rimini, l’associazione dei grossisti del CAAR di Rimini: “L’orario attuale – 04,30/11,00 – sta diventando obsoleto. È perciò necessaria una profonda riflessione. Capisco che ci sono abitudini e tempistiche che si fa fatica a stravolgere. E che non tutti i mercati all’ingrosso sono uguali. Ma occorrerebbe da parte di tutti fare uno sforzo di lungimiranza che guardi ad un profondo ed io ritengo necessario cambiamento. Nei mercati si fa sempre più fatica a trovare dipendenti perché l’orario notturno, che comporta grandissimi sacrifici, non è più accettato dalle giovani generazioni. Se fino a qualche anno fa la generazione precedente era in grado di lavorare in azienda, letteralmente, giorno e notte, oggi ciò non si concilia più con la qualità della vita.

Tanto meno per i dipendenti”. “Un passaggio”, sottolinea ancora Alessandro Marchese, “ che, a mio giudizio, appare obbligato per gli operatori a fronte del periodo di crisi che stanno affrontando i Mercati italiani: il diurno se, da un lato, rappresenta una risposta ai diversi aggravi che sono a carico delle aziende, come la difficoltà del ricambio generazionale, l’abbattimento dei costi del notturno, l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse energetiche, dall’altro gioca un ruolo fondamentale nella possibilità di costruire nuovi servizi, nell’offrire nuove opportunità commerciali, nella tutela della produzione e delle peculiarità territoriali”. “Si tratta”, continua Marchese, “di una trasformazione necessaria per affrontare con lungimiranza le sfide della filiera e proporre delle soluzioni che permettano l’ottimizzazione dei costi. Il passaggio all’orario diurno permette, poi, una maggiore sicurezza e controllo dei prodotti commercializzati e di riflesso una migliore qualità del cibo che arriva nelle tavole dei cittadini”.

Forti e pressanti sono anche le resistenze da parte degli addetti ai lavori, dei loro dipendenti, dei clienti che non sono sicuri del passaggio al diurno, alcuni sono proprio estremante contrari. “E’ una decisione che ha bisogno di un attento lavoro di sintesi” conclude Alessandro Marchese, “che veda noi operatori,  con i nostri clienti e l’ente gestore del CAAR di Rimini, con il supporto delle istituzioni locali e di Fedagro, procedere a fianco a fianco, uniti, poiché questa scelta avrà risultati positivi solamente attraverso la collaborazione di tutti gli attori della filiera del commercio all’ingrosso”.