HomePoliticaAllevamento Fileni: Croatti (M5S) incontra il ministro Pichetto Fratin per bloccare il progetto

Il senatore ha illustrato le problematiche dei 16 capannoni industriali per allevamenti intensivi di polli


Allevamento Fileni: Croatti (M5S) incontra il ministro Pichetto Fratin per bloccare il progetto


22 Giugno 2023 / Redazione

Nelle scorse settimane ho chiesto e ottenuto un incontro al Ministero dell’Ambiente per discutere del maxi allevamento intensivo di polli Fileni a Maiolo. Insieme a rappresentanti del Comitato per la Valmarecchia abbiamo incontrato il ministro Pichetto Fratin chiedendo attenzione su questo progetto industriale, sfregio per l’identità dei luoghi, evidenziandone tutte le criticità: da quelle nell’iter autorizzativo a quelle, enormi, di tipo ambientale, paesaggistico ed idrogeologico. Un progetto calato sulla testa dei cittadini senza alcun confronto che con i suoi 16 enormi capannoni avrà un grande impatto anche in termini di occupazione di suolo agricolo con un aumento di ben due ettari e mezzo di superficie impermeabilizzata rispetto al precedente impianto abbandonato dal 2009.

Al ministero abbiamo riportato altresì la contrarietà di oltre 78.000 cittadini del territorio che hanno firmato una petizione per fermare l’allenamento e di tante associazioni di categoria della nostra provincia.

Il Ministro ha garantito attenzione massima su alcuni aspetti ambientali, come ad esempio quello dell’inquinamento di azoto e ammoniaca e ci si è altresì soffermati sulle conseguenze sulla candidatura per l’inclusione nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO del “Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale” in cui questo territorio è ricompreso. Il rischio è che questo allevamento potrebbe avere conseguenze gravi su questa importante candidatura.

Ingiustificabile l’atteggiamento della regione che avalla un progetto industriale in un’area dal grande valore ambientale, paesaggistico, storico e culturale e allo stesso tempo a forte rischio idrogeologico.

La Valmarecchia è un territorio la cui vocazione non è certo industriale, è un tesoro naturalistico di biodiversità che andrebbe valorizzato, rafforzando le sinergie con la costa, per svilupparne l’enorme potenziale turistico. È accettabile che dal belvedere dalla meravigliosa Rocca di San Leo si veda una distesa di capannoni industriali?

Incomprensibili i silenzi e l’ambiguità dei rappresentanti eletti e degli amministratori del Partito Democratico, appiattiti sulle posizioni della regione. Anche a loro chiediamo di prendere pubblicamente le distanze da questo progetto”.