74 cantieri già aperti nell’arco di due settimane. Interventi di somma urgenza avviati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e di protezione civile per rimediare ai danni dell’alluvione in Emilia-Romagna: chiusura di rotte arginali, ripristino post erosioni e delle sezioni di deflusso dell’alveo di fiumi, interventi su manufatti idraulici, pulizia della vegetazione, rimozione di accumuli e occlusioni.
Le informazioni su ciascuna opera, consultabili per corso d’acqua e ambito territoriale, sono disponibili on line in una sezione web realizzata dall’Agenzia di protezione civile, con una scheda tecnica per ciascun cantiere. Questo il link per accedervi: https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/cantieri-alluvione-mag-2023.
Portale raggiungibile anche dalla sezione ‘Domande e Risposte’ (https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/domande-e-risposte) che la Regione ha messo online oggi sul proprio sito internet per spiegare l’alluvione e la gestione dell’emergenza, nella parte dedicata alla difesa del suolo, le fake news e i fatti, e in particolare all’attività sul territorio.
I 74 cantieri aperti sono così distribuiti: 28 in provincia di Bologna, 23 nel ravennate, 14 nella provincia di Forlì-Cesena, 4 nel riminese, 3 nel modenese e 2 nella provincia di Reggio Emilia.
In provincia di Rimini gli interventi riguardano l’asportazione accumuli di legna flottante, alberature, nei tratti fluviali nei pressi di arginature, alvei fluviali e ponti in tutto il territorio (importo: circa 200.000 euro). Poi il ripristino banche fluviali e parti di arginature fiume Uso, nel Comune di Bellaria nel tratto compreso tra il ponte della SS16 e il ponte di via Ravenna, Ca la Vigna, tagli rilevati, Ca San Vito (nel tratto a monte della A14), Covignano, nel tratto San Vito, Spaccino e Ca dell’Uso nei pressi della strada Provinciale 88 (importo: circa 850.000 euro). Infine, nel fiume Marecchia, il ripristino della spalla in sinistra idraulica della seconda briglia di ponte Verucchio; demolizioni delle porzioni residue in corrispondenza delle due spalle della briglia crollata di Ponte Santa Maria Maddalena, (importo: circa 740.000 euro, nell’immagine in apertura).