Home___aperturaAlluvione Romagna, dal governo solo 2,5 miliardi in tre anni e Figliuolo per 12 mesi

Quasi 9 miliardi i danni stimati dalla Regione, 65 milioni solo ai beni culturali di cui 4 a Rimini


Alluvione Romagna, dal governo solo 2,5 miliardi in tre anni e Figliuolo per 12 mesi


6 Luglio 2023 / Redazione

Le risorse previste del decreto che nominerà il generale Figliuolo commissario per la ricostruzione “sembrano essere circa due miliardi e mezzo distribuiti in tre anni”.

Lo dice all’Agenzia ANSA il sindaco di Ravenna Michele de Pascale: “Questa cifra – prosegue – è purtroppo molto distante dai reali fabbisogni nel triennio che la Regione Emilia-R. ha stimato in circa 9 miliardi, al fine di garantire tutti gli indennizzi e la ricostruzione. Ad esempio, per le spese 2023/2024 sarebbe stato stanziato circa un miliardo e mezzo, somma non in grado di coprire il miliardo e ottocento milioni di somme urgenze e 500 milioni di primi indennizzi alle imprese”.

“In queste ore – spiega de Pascale – stiamo ancora studiando il testo del nuovo decreto, ma da una prima lettura sembra evidente che finalmente il Governo abbia deciso, oltre a nominare il commissario, anche di stanziare le prime vere risorse utili a sostenere indennizzi e ricostruzione”.

“Con queste premesse – aggiunge – va però finalmente riconosciuto al Governo di essersi sbloccato e di aver finalmente iniziato a stanziare risorse credibili. Più volte avevamo detto che se anche non ci fosse stata la disponibilità del totale delle risorse, sarebbe stato comunque importante cominciare a stanziarne almeno una parte, e dunque siamo lieti che anche in questo caso, come è accaduto per la nomina del commissario, circa un mese dopo a quando lo avevamo chiesto, il Governo ci abbia finalmente, almeno parzialmente ascoltato”.

“Rispetto alle polemiche a volte assurde di alcuni parlamentari e esponenti di governo, lette nell’ultimo mese, se per il futuro si lavorasse più a stretto contatto e con maggiore fiducia verso chi è sul territorio, queste decisioni si potrebbero prendere molto prima, evitando scontri e polemiche e di perdere tempo prezioso, utile invece per intervenire celermente ed efficientemente nel dare sostegno alle comunità e nel mettere in sicurezza i territori”. La prossima settimana, conclude “avremo un secondo incontro con il Generale Figliuolo e sarà l’occasione per cercare di accelerare al massimo indennizzi e opere pubbliche”.

Intanto si contano i danni anche “drammatici” a biblioteche, archivi, teatri, chiese, abbazie, cimiteri e diverse sale cinematografiche, come riferisce l’Agenzia DIRE. L’alluvione di maggio ha lasciato disastri anche al patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna: in tutto sono stati stimati 65 milioni di euro di interventi necessari per ripararli, anche se nel caso degli archivi e delle biblioteche storiche si tratta di danni “spesso irreparabili”, come sottolinea l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, che ha fatto il punto oggi in commissione.

A causa dell’alluvione sono state danneggiate rispettivamente 155 chiese danneggiate (per una stima di 23 milioni), 31 musei (tre milioni), 91 palazzi storici (14 milioni), 12 aree archeologiche (1,5 milioni), cinque parchi e giardini storici (100.000 euro), 21 archivi (15 milioni) e 13 biblioteche, per quasi sette milioni di euro di danni.

La ripartizione tra le province prevede invece due milioni di euro a Reggio, quattro a Modena, quasi otto a Bologna, 21 a Ravenna, 25 a Forli-Cesena, quattro a Rimini, solo “spiccioli” a Ferrara, solo sfiorata dall’alluvione.

“La struttura tecnica – ha informato Felicori, che ha voluto visitare personalmente molti luoghi della cultura danneggiati – si è attivata immediatamente e avendo il ministero della Cultura assunto l’iniziativa del coordinamento noi abbiamo partecipato alla ricognizione dei danni”.

Il Governo, sottolinea poi l’assessore, “ha deciso di governare la ricostruzione, è una scelta che non ci ha fatto felici, ma va rispettata. La Regione collaborerà lealmente”. Ma Felicori nega che ci possano essere liste “gonfiate” (“i costi dell’alluvione sono talmente alti che vedo difficile che qualcuno possa pensare a gonfiarli ulteriormente”). Più che altro, confida, il problema saranno i tempi della ricostruzione. “Quando anche ci fossero tutti i fondi, e al momento non mi pare ci siano, temo la questione dei tempi, perché le procedure sono di per se’ lunghe e il personale delle soprintendenze è insufficiente”. Per questo, conclude, “spero sia votata all’unanimità” in Assemblea legislativa la “proposta di estendere l’Art Bonus almeno per il 2023-2024 a tutto il patrimonio ecclesiastico e privato”.

il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti commenta:A distanza di oltre due mesi dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio, arriva finalmente in Gazzetta Ufficiale il decreto Alluvione che indica la nomina del Commissario straordinario, i suoi poteri e le risorse a disposizione per la ricostruzione. E arriva purtroppo la conferma che il ‘fondo del barile’ da cui il governo Meloni ha ammesso di dover attingere per trovare i soldi non è assolutamente sufficiente per affrontare tutti i problemi e le criticità che l’alluvione ha causato in Romagna e per cancellare le profonde ferite sul territorio.  Il commissario Figliuolo, figura certamente capace e competente, in grado di gestire la complessità del processo di ricostruzione, è stato dotato dal decreto di poteri adeguati al compito ma non di risorse minimamente sufficienti. 2,5 miliardi di euro, spalmati su tre anni, per affrontare la ricostruzione dei beni danneggiati privati e pubblici, per la tutela ambientale e per assicurare il mantenimento dell’occupazione e l’integrale recupero della capacità produttiva. Per questa ultima voce ad esempio sono previsti solamente 100 milioni di euro”.

“Se il governo non troverà rapidamente altri fondi il commissario avrà a disposizione una coperta troppo corta e dovrà compiere scelte discrezionali molto complicate. Rinnoviamo ancora una volta in tal senso l’appello all’esecutivo affinché compia un doveroso intervento di reale solidarietà nazionale, andando ad aggredire le risorse laddove ci sono, ossia nella disponibilità di quelle grandi aziende che in questi anni hanno realizzato profitti enormi grazie alla pandemia, alla guerra e alla crisi energetica. Attendiamo altresì il commissario Figliuolo ai primi provvedimenti e auspichiamo un deciso cambio di passo a livello di rapidità di processo decisionale e di erogazione delle risorse. Questa è una fase estremamente delicata e serve attenzione massima”, conclude Croatti.