Home___primopianoAlluvione Romagna, Musumeci rettifica: “Ricostruzione in 2 anni, non 9”

E al senatore Manca (PD) che chiede "cambio di passo urgente" su indennizzi a 80 giorni dal disastro: "Polemica di cattivo gusto"


Alluvione Romagna, Musumeci rettifica: “Ricostruzione in 2 anni, non 9”


20 Luglio 2023 / Redazione

“In Italia non esiste una norma che prevede quanto debba durare lo stato di ricostruzione. Nella valle del Belice dal 1968 è ancora incompleto, lo stesso in Irpinia, lo stesso in Emilia-Romagna, dove da oltre 11 anni la ricostruzione non è ancora completata, anche se manca soltanto una minima percentuale”. E questo, mette chiaro il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, prova come continuare a sventolare il modello del sisma del 2012 in Emilia sia “improntato a fare polemica, proprio perché questo Governo sta ponendo un limite a tutte le fasi di ricostruzione. Tutte significa alluvione, significa dissesto, significa incendi, significa crisi industriale, significa sisma; il termine massimo che prevediamo è 10 anni per qualunque tipo di ricostruzione”.

Ciò premesso, e rispetto all’indicazione dei nove anni che tanto aveva preoccupato in Romagna e dintorni alluvionati, in Romagna il Governo e Musumeci stesso sperano di far molto prima. “Una cosa è ricostruire un territorio dopo un’alluvione, altra cosa è ricostruirlo dopo un terremoto, ma 10 anni è il termine massimo. Noi – dice Musumeci – ci auguriamo che con l’Emilia-Romagna entro un paio d’anni il generale Figliuolo possa essere messo nelle condizioni, con la collaborazione della Regione e degli enti locali, di completare la ricostruzione”. E con questo Musumeci dice di sperare di aver chiuso un caso -quello sui nove anni di tempo necessari a rialzare i territori alluvionati- su cui si è imbastita una “polemica davvero di cattivo gusto”.

Musumeci ha parlato in Senato rispondendo all’affondo del senatore Pd Daniele Manca che sollecitava un “cambio di passo urgente” nel post alluvione, a partire dalla definizione delle risorse per indennizzare famiglie e imprese al 100%.

“Lavoriamo ogni giorno per smentire le sue previsioni, dichiarazioni fuori tempo e fuori dal tempo, secondo le quali servono nove anni per la ricostruzione. Speriamo di trovare nel suo Governo un alleato. Servono rapidità ed efficienza, servono misure straordinarie e regole semplici”, aveva detto poco prima Manca rimettendo in fila tutte le urgenze della ricostruzione rispetto alle quali “ancora non abbiamo un quadro economico chiaro e preciso, finalizzato a salvaguardare la credibilità del suo Governo e dunque la credibilità di tutte le istituzioni. Fate in fretta, perché in gioco c’è la democrazia e soprattutto ci sono la fiducia e l’affidabilità, che devono essere garantite a questo sistema territoriale, che ha sempre garantito all’intero Paese, non solo la locomotiva dello sviluppo economico, ma anche un luogo fondamentale di partecipazione e di vita democratica”. Manca ha chiesto anche di non incrinare il dialogo fra istituzioni e “affinché il dialogo si rafforzi, signor ministro, le chiedo innanzitutto di fermare i diversi apprendisti stregoni che spesso abitano nella sua maggioranza, in alcuni casi anche al Governo, che cercano speculazioni politiche, evidenziando responsabilità territoriali che non ci sono o negando i cambiamenti climatici, irridendo le trasformazioni ambientali in atto. Non è razionale usare la propaganda al posto della necessaria cultura di Governo”. E poi di nuovo si ritardi: sono passati 80 giorni dall’alluvione, “tanti, troppi, c’è ritardo”. Ma Musumeci, di rimando: “Non raccolgo la polemica, che mi è sembrata per certi versi impropria”.

(Agenzia DIRE)