Alvaro Ricci e la Spoon River di Viserba
21 Gennaio 2019 / Paolo Zaghini
Alvaro Ricci: “Viserba. Il cuore e l’anima” – In proprio.
Abituato, per mestiere, a leggere libri di ogni tipo, di fronte ad una pubblicazione come questa devo decidere se metterla fra quelle inutili o, con un piccolo sforzo, fra quelle che possono essere utili. Utili a cosa? A disegnare una piccola comunità come quella di Viserba a cavallo degli anni del boom economico e della crescita impetuosa del turismo. Per intenderci dalla fine degli anni ’60. Un disegno antropologico dei protagonisti di quella stagione, tutti presenti: il bagnino, l’albergatore, il ristoratore, il negoziante, il barista.
Del resto l’Autore, Alvaro Ricci, questo libro l’ha scritto, pubblicato e regalato. Come scrive nella Prefazione “questo libro vuole essere un omaggio alla gente del nostro paese, a quelli che, dal Dopoguerra in avanti hanno veramente, col cuore, con l’anima e con le braccia, fatto grande Viserba”.
Nato nel 1941, “andavo ancora a scuola quando, in estate, ho iniziato a ‘fare la stagione’: era il 1955. Da allora ho sempre lavorato in un bar, in Piazza Pascoli fino al 1961, poi al Bar Turismo, dapprima come cameriere e dal 1975 come gestore”, sino al 2008. “In questi 53 anni, dei quali 33 come titolare, ho conosciuto praticamente tutti gli abitanti di Viserba”.
Ricci crea una propria “Spoon River”, fatta di ricordi, di amicizie comuni, di perdite dolorose. E le elenca: Alba la signora della frutta e verdura; Angelini Alvaro il fotografo; Baietta Nello, il maestro fabbro; i barbieri (Maurizio, Piero e Rudy), i tre moschettieri: al posto delle spade, forbici e rasoi; Bianchi Alberto parrucchiere per signora; Bianchi Mafalda sanitaria e profumeria; Bracci Marco e Muccioli Loredana macelleria e gastronomia; Campedelli Orazio e la Marisa elettrodomestici e dischi musicali; dott. Comunale Alfonso Farmacia Morri Andreina; Fiorini Eugenia e Francesco l’Hotel Riviera; la Giorgia sali-tabacchi-valori bollati; famiglia Guidi l’Hotel Aurora: mitico, 70 anni di successi; famiglia Manduchi gioielleria e oreficeria; la Maria un mito: pasta fresca e rosticceria; i Mazzotti: Maria, Ezio, Roberto e Rosanna Emporio 90; Nati Gabriella cartoleria giocattoli “La Lella”; Nino e il Roxi Bar una leggenda; Panighelli Gianfranco ristorante e pizzeria ‘Da Todro’; Pari Mario ‘Adriatic Bar’, oggi ‘Matisse’; Pesaresi Giuliano ‘Ivano’ ferramenta e articoli da regalo ‘Dal ladro onesto’; Pronti Elsa e Giovannino la piadina; Sarti Carla frutta e verdura servite col cuore; i Sivieri: Rosi, Marco, Anna e Marcello 71 – La casa dei jeans; Zamagna Ferdinando impresa edile; Zannini Alfredo il direttore di banca; Zanzani Eugenia una vita in edicola, un’icona. Sempre rigorosamente il cognome davanti al nome, come all’anagrafe.
Ricci di ognuno racconta piccoli particolari, aneddoti, ricordi personali. Riconosce in queste figure viserbesi coloro che hanno dato vita e lustro, negli anni del boom turistico, a Viserba. Lo fa semplicemente, con piccole annotazioni, ma argute. Pochi aggettivi delineano ogni personaggio. E le storie raccontano di successi, di chiusure, di passaggi di mano, di generazioni che subentrano. Spazi che cambiano nome, tipo di attività, che si rinnovano e che continuano ad ottenere successi commerciali come 71, Emporio 90, Da Todro, Matisse. Un successo che travalica i confini di Viserba.
Ma nei ricordi di Ricci c’è spazio anche per il Garden Ceschi, “il famoso locale di Viserba conosciuto in tutta la Riviera riminese, il luogo ideale per un appuntamento galante, il nostro fiore all’occhiello per circa trent’anni”, dai primi anni ’50 al 1981. Qui passarono Mina, Celentano, Morandi, Milva, Zanicchi, Modugno.
E per ricordare il maestro Fernando Gualtieri, pittore quanto mai noto e a cui è dedicato, a Talamello di Novafeltria, dal 2002 un suo museo personale con decine di opere donate dall’artista nel corso degli anni: il Museo-pinacoteca Gualtieri “Lo Splendore del Reale”.
Gualtieri è nato l’1 dicembre 1919 a Longlaville, zona di miniere in Francia, da genitori originari di Cesena e di Talamello. A 4 anni viene affidato alla custodia della nonna Caterina in Italia, a Viserba di Rimini. Gualtieri dunque compirà alla fine di quest’anno cent’anni. Ricorda Ricci che per Gualtieri e la moglie Yvette “quando arrivava il momento della stanchezza, allora ritornavano al nido, a Viserba, la loro oasi di riposo, un paradiso di pace”. “Veniva sempre al bar a bere il suo espresso, poi passava nella saletta dove si giocava a carte, salutava gli amici e se era possibile trovare un posto faceva anche una partita”.
Naturalmente è una visione parziale, limitata, quella che Ricci delinea. Ma il suo è comunque un atto d’amore per Viserba e per le tante persone con cui ha compiuto un percorso di vita. Le duecento copie della tiratura iniziale, regalate, sono state bruciate durante le feste. Ora a Viserba, soprattutto coloro che non hanno beneficiato del dono, reclamano a gran voce una nuova tiratura. E forse Ricci li esaudirà, magari ampliando ancora il fronte dei suoi ricordi ed aggiungendo dunque un nuovo elenco di attività viserbesi. “Spoon River” cresce.
Paolo Zaghini