“Amarcord, quando Rimini lanciava mode e tendenze… anche musicali”
7 Ottobre 2024 / Redazione
Gentile Direttore,
il ricordo riportato questa mattina dal Corriere della Sera di un Celentano “innamorato di una pensione di quarta a Rimini”, mi riporta ai momenti e alle immagini senza tempo fissate nella memoria collettiva della nostra città. Scatti in cui la città nelle sue narrazioni si è specchiata e gli italiani con lei.
Sono immagini memorabili che accompagnano Rimini da oltre mezzo secolo e che vanno da Carlo Alberto Rossi a Mina, da Fred Buscaglione a Chet Baker -che abbiamo rivisto proprio in queste settimane in una mostra che lo immortalava al Parco Marecchia – Ornella Vanoni, Celentano, Rita Pavone, Bobby Solo, Lucio Battisti, Milva, Al Bano fino a Zubin Mehta. Con tutto ciò che sta in mezzo, a cominciare dai fasti della Club Culture che dalle consolle della Riviera ha segnato le tendenze e gli stili di vita degli anni 80 e 90 a livello nazionale e non solo.
Una città amata da tanti musicisti che l’hanno vissuta e cantata facendone non solo una tappa obbligata dei loro tour internazionali passati da locali storici come il Whisky Juke Box fino al Paradiso, l’Embassy, l’Altro Mondo e il Grand Hotel, ma una vera e propria seconda casa per molti di loro.
Penso a Lucio Battisti che vicino al mare, aveva la sua abitazione dopo quella di Milano e che nel 1970 dall’Altro Mondo fece partire la sua tournée con un successo clamoroso. O a Vasco Rossi che ama riposarsi prima dei suoi tour al Grand Hotel o fra i saliscendi della Valmarecchia e che nel 2023, dopo 26 anni, è ripartito ancora una volta dallo stadio ‘Romeo Neri’ per il suo tour. Fino alla pensione di quarta di Celentato “con la bottiglia d’acqua segnata per non farla bere dagli altri”, raccontata oggi da Teo Teocoli.
C’è un lungo filo che lega la musica alla nostra città che è stata lo specchio anticipatore in cui si è riflessa l’Italia della post-modernità. Ed è un filo che intendiamo continuare a intrecciare nei prossimi anni continuando a far convivere come sappiamo la tradizione più alta della musica del liscio con quella pop del meglio del cantautorato italiano, fino all’emisfero colto di un festival sinfonico come la Sagra Musicale.