HomeAmbienteAmbientalisti: “Marecchiese, i sindaci si chiariscano le idee prima di fare promesse inutili”

"Vogliamo vedere lo studio dell'architetto Pregher prima di accantonarlo"


Ambientalisti: “Marecchiese, i sindaci si chiariscano le idee prima di fare promesse inutili”


3 Agosto 2023 / Redazione

“Prima di andare avanti con insensate proposte chiediamo un confronto serio sulla viabilità e mobilità in Valmarecchia, che i sindaci si chiariscano le idee prima di andare avanti con inutili promesse, e che Provincia e Regione intervengano a proporre soluzioni economicamente fattibili e compatibili con la necessità di non devastare ambiente e paesaggio della nostra valle”: è la posizione di Comitato Gioconda Valmarecchia, WWF Rimini, Legambiente Valmarecchia, Fondazione Cetacea, Italia Nostra Rimini e DNA Rimini.

E le associazioni ambientaliste proseguono: “Dopo la narrazione portata avanti dai sindaci e da Valmarecchia Futura vogliamo sottolineare che esiste un altro fronte che non è assolutamente d’accordo con questa volontà di asfaltare la vallata e ricordare agli amministratori che dovrebbero ascoltare e rappresentare tutti i loro cittadini, non farsi portavoce di un singolo comitato all’arrogante grido di ”Dateci strada”, se non addirittura di nemmeno tanto malcelati interessi privati che fomentano il malcontento dietro le quinte. Ora nuovamente non si parla più di servizi sul territorio, di mobilità sostenibile, di rete, ecc ecc., di tutto il lavoro svolto e dello studio di fattibilità dell’Arch. Preger non è più dato sapere. Prima hanno voluto uno studio ed un tecnico di prestigio per affrontare i problemi della viabilità, in accordo con la Provincia, l’incarico del progetto di fattibilità tecnico-economica affidato all’Arch.Preger, ma siccome i risultati raggiunti dallo studio non erano in linea con le aspettative di Sindaci e Comitato, senza neppure discutere delle proposte avanzate e di come poterle attuare, cancellano tutto e ritornano con l’ipotesi di un nuovo tracciato, del tutto alternativo. Affermano che non ipotizzano tracciati (e non ci crediamo), ma a quanto pare spetta a loro cassare ogni ipotesi che non sia esattamente quella che vogliono”.

“Noi non ci stiamo – protestano gli ambientalistii – il progetto Preger deve essere discusso e valutato dai sindaci e dalla cittadinanza, come era stato promesso con il discorso del percorso partecipato. E’ stato speso tempo e denaro pubblico, ora si parta da una fattibilità senza buttare tutto alle ortiche. Dicono che hanno ottenuto dal ministro delle infrastrutture (da Salvini stesso?) la promessa di 500 milioni di euro per realizzare una nuova viabilità, ma solo a parole, non risulta nulla di scritto. L’Anas scende in campo, affermano, ma Anas scende in campo solo quando c’è una copertura finanziaria firmata. Davvero vogliamo ricominciare tutto da capo? Noi vogliamo che si mettano sul tappeto cose realistiche e ambientalmente compatibili”.

“Proviamo a fare 4 conti. Da Ponte Messa a Rimini ci sono 44,8 km, non può essere un tragitto dritto come una spada, ci saranno espropriazioni, cavalcavia, gallerie… Diciamo che, per tenerci veramente stretti, ipotizziamo che i costi di realizzazione siano solo (oggi) di 15 milioni a km. Già così il costo sarebbe di 672 milioni di euro, solo per il tratto Ponte Messa – Rimini. Basta questa considerazione a rendere evidente l’inconsistenza di questa idea. Un’idea, una strada dritta come una freccia che parta da un luogo e ne raggiunga un altro. Sì, ma come si entra in questa benedettissima strada? Ci devono essere svincoli di entrata e uscita. Quanti, e sopratutto dove? La E45 ha uno svincolo ogni circa 15 km. Quindi pensiamo a uno svincolo in entrata e uscita, facciamo a Ponte Messa. E almeno altri 2 svincoli lungo il tragitto? Chi vive a Secchiano dovrà raggiungere lo svincolo più vicino, che magari potrebbe essere a Ponte Baffoni o a Pietracuta. Dove sta il risparmio di tempo? Magari allora meglio prevedere uno svincolo per ogni piccolo centro… Però ogni svincolo si mangia oltre che molto spazio al suolo anche km. Che fanno lievitare ancora i costi di realizzazione. E dopo anni di lavori , e inevitabili interruzioni, avremo anche noi tra 20 anni una cattedrale nel deserto, in una valle devastata… (AUGURI !!)”.

“La valle è in pericolo non sappiamo se la strada si farà o meno, purtroppo il superamento dei problemi per rendere la mobilità più sicura e scorrevole in Valmarecchia dovrà attendere ancora. Certo il pericolo non è la strada… il pericolo sono gli amministratori che parlano di sviluppo e hanno i pensieri avvolti nella Domenica del Corriere del 1972. Noi però vogliamo vederci chiaro, vogliamo conoscere nel dettaglio gli interventi proposti dallo studio Preger e confrontarli con le fantasie che ancora non ci è dato di conoscere”, concludono Comitato Gioconda Valmarecchia, WWF Rimini, Legambiente Valmarecchia, Fondazione Cetacea, Italia Nostra Rimini e DNA Rimini.