Home___aperturaAnche a Rimini arrivano le Brigate del Lavoro contro caporalato e sfruttamento

Da agosto sindacalisti della Flai-Cgil nei campi con acqua fresca e cappelli per spiegare ai braccianti i loro diritti


Anche a Rimini arrivano le Brigate del Lavoro contro caporalato e sfruttamento


27 Luglio 2024 / Nunzio Festa

Le “Brigate del Lavoro” della Cgil di Rimini saranno nelle campagne a fianco dei migranti stagionali da agosto. Rinaldi (Flai-Cgil): “Interverremo in un momento delicato, perché oltre al caldo ci troviamo durante il periodo del rinnovo del contratto di settore”.

In Regione l’iniziativa è partita dal territorio modenese.  Marco Rinaldi, funzionario della Flai Cgil-dell’Emilia Romagna che della questione è il referenze per la Romagna, spiega come agiscono le Brigate. Un gruppo di sindacalisti raggiunge i migranti impiegati nelle campagne per spiegare loro i diritti sui quali non dovrebbero cedere, e intanto consegnano loro acqua fresca e cappelli per difendersi dalle alte temperature, ché il sole cocente difficilmente perdona.

Dopo il raccapricciante episodio costato la vita a Satnam Singh nelle campagne di Latina, la condizione dei lavoratori agricoli, ormai quasi tutti immigrati, è balzata alle cronache. Ma la Cgil sottolinea che nonostante il ripetersi degli infortuni, anche mortali, troppe imprese continuano a eludere la formazione obbligatoria sulla sicurezza. E della situazione se ne parla soltanto quando il caso diventa spettacolare.

“In realtà – spiega Rinaldi – questa campagna la portiamo avanti da una ventina d’anni e su tutto il territorio nazionale, dalla Puglia alla Calabria fino ad arrivare dalle nostre parti per i braccianti agricoli del cesenate come per quelli della provincia di Ravenna”.

A Rimini siete già attivi? “Nella provincia di Rimini ci stiamo organizzando per cominciare ad agosto, per incontrare i braccianti agricoli ed informarli su regole, diritti e doveri per non cadere nello sfruttamento del caporalato e del lavoro nero”, ribadisce Rinaldi. Sino a settembre i “furgoni dei diritti” distribuiranno anche qui acqua, cappelli, zainetti termici.

Mentre più volte le inchieste hanno rivelato turni nei campi anche di 14 ore, pagate tre euro l’una, e la notte trascorsa in alloggi fatiscenti. In agricoltura dilagano, infatti, contratti firmati da sindacati di comodo. “La filiera commerciale  è ben nota e niente sembra cambiare. La grande distribuzione – ricorda il sindacato confederale – paga sempre meno i produttori agricoli che, a loro volta, tagliano il costo della manodopera sfruttando persone in povertà, soprattutto stranieri”.

“Con le Brigate del Lavoro cerchiamo proprio di ricordare sempre proprio questo, specialmente in questo periodo di nuova discussione sul contratto, dove spingiamo per aumentare i salari. Le paghe basse sono una delle premesse dello sfruttamento”, spiega Rinaldi.

Nunzio Festa