Home___primopianoAncora 42 sfollati in provincia di Rimini, 300 interventi della Protezione Civile

Ordinanza regionale valida 6 mesi: i detriti possono essere trattati come rifiuti urbani, attivato numero verde per l’emergenza alluvione


Ancora 42 sfollati in provincia di Rimini, 300 interventi della Protezione Civile


18 Maggio 2023 / Redazione

In provincia di Rimini a causa dei movimenti franosi e dell’interruzione della viabilità, restano evacuate 42 persone, di cui 2 assistiti in centri di accoglienza, i restanti ospitati presso amici e parenti.

Dall’inizio degli eventi le richieste di intervento gestite dal Coordinamento Provinciale del Volontariato sono state oltre 300, in prevalenza per ripristino a seguito di allagamenti. Ai volontari del Coordinamento provinciale, si è aggiunta la Colonna Mobile della Regione Veneto, quella della Provincia di Parma e i volontari dei vigili del fuoco della Provincia di Trento, con un coinvolgimento complessivo di oltre 200 volontari.

E’ lo stato della situazione delineato alle ore 13,00 di oggi quando nella Prefettura di Rimini si è nuovamente riunito,  il Centro di Coordinamento Soccorso (CCS), convocato dal Prefetto Rosa Maria Padovano, in raccordo con il responsabile dell’Ufficio di Rimini dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, alla presenza dei Sindaci del territorio riminese, di rappresentanti dell’Azienda Sanitaria e di enti gestori dei Servizi essenziali.

Il personale dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile sta provvedendo alle verifiche sui corsi d’acqua, predisponendo, laddove necessario, gli interventi di ripristino e messa in sicurezza, nonché alle attività di supporto tecnico ed operativo agli enti locali per la gestione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, garantendo la gestione delle segnalazioni mediante la sala operativa territoriale.

Ordinanza regionale sui rifiuti

Intanto a livello regionale, data l’enorme quantità di detriti trasportata dalle acque, un”rdinaza strordinaria del presidente Stefano Bonaccini stabilisce che possano essere tratt come rifiuti urbani.

L’ordinanza mette nero su bianco precise disposizioni per agevolare la rimozione e la gestione dei rifiuti generati dagli eventi legati all’eccezionale ondata di maltempo. L’ordinanza sarà a tempo, cioè avrà una validità pari a sei mesi.

La situazione e le novità
La situazione d’emergenza vede una quantità di rifiuti che non può essere gestita secondo le norme ordinarie, e questo riguarda le fasi di raccolta, trasporto e trattamento presso gli impianti. Quindi, vista la situazione, è necessario aumentare la capacità di stoccaggio. Naturalmente in condizioni di sicurezza.

Conseguentemente, per garantire la corretta gestione dei rifiuti urbani, l’ordinanza stabilisce che sarà possibile procedere in deroga anche alle autorizzazioni in vigore per gli impianti di stoccaggio, di trattamento dei rifiuti solidi e liquidi, di discarica e termovalorizzazione.

Sempre in riferimento alla situazione generata dall’alluvione, c’è l’esigenza di modificare i flussi pianificati dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti e la Bonifica delle aree inquinate (PRRB) per il 2023. Questo, però, limitatamente ai rifiuti rimossi a seguito degli eventi alluvionali.

Di fatto, l’ordinanza stabilisce che tutti i rifiuti che derivano dall’alluvione, provenienti da edifici pubblici e privati, vengano classificati come rifiuti urbani.

I rifiuti provenienti dalle attività produttive ordinariamente classificati come speciali restano tali, anche se alluvionali.

I rifiuti urbani derivanti dall’alluvione sono gestiti dal soggetto competente sul territorio, ad eccezione dei rifiuti liquidi: per questi ultimi può intervenire anche chi è competente per territorio per il servizio idrico integrato.

I gestori del servizio pubblico di gestione dei rifiuti sono autorizzati a derogare all’ordinaria modalità di svolgimento del servizio di raccolta nei casi in cui non sia possibile effettuarla secondo le modalità normali di esercizio.

Il trasporto dei rifiuti urbani è svolto dai gestori del servizio pubblico con mezzi idonei e iscritti all’albo; per assicurare maggiore velocità nelle operazioni è possibile, con deroga, l’impiego di ulteriori mezzi.

Gli impianti di destinazione dei rifiuti indicati dall’ordinanza dovranno garantire il proprio funzionamento in fasce orarie più ampie rispetto a quelle ordinarie e nei giorni festivi.

Numero verde emergenza alluvione

Inoltre la Regione Emilia-Romagna attiva da domani, venerdì 19 maggio, il numero verde per l’emergenza alluvione: 800024662 attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20.

Quando verrà riattivata la corrente elettrica? Come faccio a raggiungere il paese dei miei parenti? Ho bisogno di generi di prima necessità, mi aiutate? Ma anche: come posso dare una mano o diventare volontario di protezione civile o donare cibo, coperte, denaro alle persone alluvionate? Per dare risposte a queste e altre domande, la Regione Emilia-Romagna attiva da domani, venerdì 19 maggio, il numero verde 800 024662 che risponderà 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20.

È un sistema informativo pensato a supporto dell’emergenza alluvione in corso e che, in questa fase, cercherà di rispondere ai quesiti e di indirizzare le persone ai giusti referenti.

Tutti i cittadini potranno quindi chiamare l’800 024662 per richieste di informazione o problematiche legata all’emergenza.