Anfiteatro romano di Rimini, via libera a nuovi scavi archeologici
5 Ottobre 2024 / Redazione
Il progetto di valorizzazione dell’Anfiteatro Romano di Rimini prosegue, nonostante le recenti turbolenze politiche che hanno coinvolto l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, costretto a dimettersi a seguito del cosiddetto ‘caso Boccia’. L’ultima apparizione pubblica del ministro prima delle dimissioni era stata proprio al Meeting di Rimini, dove aveva incontrato il sindaco Jamil Sadegholvaad. Durante l’incontro, Sangiuliano aveva promesso che il Ministero della Cultura avrebbe seguito da vicino il progetto e contribuito ai lavori di scavo e valorizzazione del sito archeologico.
Nonostante il cambio al vertice del ministero, il progetto è andato avanti. Lo scorso settembre, il sindaco ha inviato una richiesta di collaborazione alla Soprintendenza, mirata a condurre nuove analisi storico-scientifiche nell’area dell’anfiteatro e del Ceis, un’iniziativa chiave per la candidatura di Rimini a Capitale Italiana della Cultura per il 2026.
La risposta della Soprintendenza, arrivata pochi giorni fa, ha confermato il supporto all’iniziativa. «Come concordato – spiegano dall’ente di tutela – si garantisce la collaborazione per condurre le ricerche archeologiche nell’area, al fine di verificare la presenza di depositi archeologici ancora inesplorati». Le indagini sul campo saranno precedute da una ricerca d’archivio e bibliografica che ricostruirà la storia dell’anfiteatro, basandosi sulla documentazione disponibile.
Nelle prossime settimane, verrà istituito un gruppo di lavoro tecnico congiunto tra Comune e Soprintendenza per definire i dettagli operativi degli scavi, previsti per il 2024. In bilancio sono già stati stanziati 500mila euro per l’intervento archeologico e la successiva valorizzazione dell’area.
L’obiettivo del progetto è restituire l’anfiteatro alla città e ai turisti, migliorando l’accessibilità e dotando la zona di sistemi di videosorveglianza. Attualmente, infatti, il sito è chiuso al pubblico e non visitabile, ma si punta a renderlo finalmente fruibile come parte del patrimonio storico e culturale di Rimini.