HomeCulturaAristotele Fioravanti, il bolognese che creò Mosca

Nina Candi presenta alla Gambalunga di Rimini il suo romanzo storico sull'architetto partito per la Rssia nel 1475


Aristotele Fioravanti, il bolognese che creò Mosca


8 Maggio 2024 / Redazione

Furono molti gli architetti italiani che andarono a lavorare in Russia a partire dal XVI secolo. Il bolognese Aristotele Fioravanti, una delle menti più ingegnose del XV secolo ma pressoché sconosciuto al grande pubblico, fece da apripista. Questi maestri, oltre a cambiare il volto architettonico della città, contribuirono a intrecciare quei legami storico-culturali che si faranno ancora più stretti con il passare dei secoli e che ancora uniscono i due paesi. Nina Candi presenta la traduzione italiana del suo primo romanzo storico che vede appunto protagonista Aristotele Fioravanti, in cui prova a riempire i vuoti che la Storia non ha ancora colmato riguardo la morte avvolta nel mistero del celebre ingegnere italiano, partito per la Moscovia nel 1475 e di cui, tra accuse infamanti, imprese incredibili e viaggi straordinari nel profondo Nord russo, non si avranno più notizie dopo il 1485. Il racconto è costruito sulle Cronache dell’epoca e si muove agilmente tra vari registri linguistici – dallo slavo antico degli Annali e del diario di Pëtr allo slavo ecclesiastico dei testi religiosi a un russo più moderno. Alla storia personale di Fioravanti nella narrazione s’intrecci quella di Pëtr Krizopolov, figura che si basa su quella dell’aiutante che accompagnò Aristotele in Russia insieme al figlio Andrea. Pëtr è un orfano che lavora come scrivano in un monastero nei pressi di Mosca: avido di conoscenza, la sua anima è un terreno fertile in cui il giovane cercherà, con grande difficoltà, di far convivere tradizione orientale e innovazione occidentale. A lui l’autrice, fa raccontare le vicende della Russia dei principati e dell’Italia comunale, e del dualismo, tuttora irrisolto, tra Occidente cristiano e Oriente ortodosso. A dialogare con l’autrice saranno presenti lo slavista Massimo Balloni, traduttore del libro, e la giornalista Marilena Spataro.

Nina Candi, (pseudonimo di Nina Kandinashvili) è nata a Mosca in una famiglia cosmopolita.

Ha conseguito una laurea in ingegneria informatica e ha lavorato prima presso una grande galleria d’arte e poi nel turismo. Da più di trent’anni ritiene l’Italia e in particolare la terra di Romagna, la sua patria adottiva. Ha pubblicato in Russia due raccolte di racconti prima di quest’ultimo romanzo (presso la casa editrice Artorskaja kniga).

Ingresso libero

Sarà presente un punto vendita dei libri, con firmacopie al termine della presentazione.

Info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | e-mail: gambalunghiana@comune.rimini.it

PROSSIMI APPUNTAMENTI

 

sabato 11 maggio, Sala della Cineteca, ore 17

Oreste Ruggeri

La Rimini del rock’n roll, Panozzo, 2024

in dialogo con Giuseppe Guarino

 

venerdì 17 maggio, Biblioteca Gambalunga, Sala della Cineteca, ore 17

Michele Marziani

Dove dormi la notte, Monte Rosa Edizioni, 2024

in dialogo con Stefano Rossini

 

sabato 18 maggio, Biblioteca Gambalunga, Sala della Cineteca, ore 17

Oreste Delucca

Mestieri e botteghe riminesi del Quattrocento, Panozzo, 2024

in dialogo con Carlo Dolcini

 

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