Assassinio Pierina Paganelli, Loris Bianchi convocato nella Questura di Rimini
24 Ottobre 2024 / Redazione
Il fratello di Manuela Bianchi, Loris, è stato convocato in Questura nella mattinata di oggi, giovedì 24 ottobre, dagli inquirenti che indagano sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa la sera del 3 ottobre del 2023 nel sottoscala del condominio in cui viveva al civico 31 di via del Ciclamino. In custodia cautelare e indagato con l’accusa di omicidio volontario dallo scorso luglio c’è Louis Dassilva, per la Procura l’esecutore materiale dell’assassinio dell’anziana.
Della convocazione di Loris Bianchi si sa poco o nulla. La sera del delitto era a cena da Manuela Bianchi, in via del Ciclamino, nel condominio in cui viveva vittima, l’indagato Dassilva che è anche l’amante della sorella Manuela, nuora di Pierina. Qualche giorno fa era emersa la notizia che sul ritrovamento di due dna maschili sulla scena del crimine. Non è escluso che la convocazione sia legata a questa circostanza.
Il movente, al momento, sarebbe la relazione tra Dassilva e Manuela. Secondo gli inquirenti il 34enne avrebbe assassinato Pierina Paganelli per il timore che il suo intervento avesse ostacolato quella relazione extramatrimoniale.
Manuela Bianchi è la moglie di Giuliano Saponi, vittima di un terribile incidente all’alba del 7 maggio, mentre andava a lavorare in bici, poco lontano da casa sua. Dalle indagini è emerso che il responsabile del sinistro sia quantomeno un pirata della strada, ma non si può escludere che qualcuno abbia intenzionalmente travolto il figlio di Pierina Paganelli con il proprio mezzo, molto probabilmente un furgone.
E sarebbero spuntati nelle ultime ore testimoni che avrebbero visto Saponi fermarsi, quella mattina, con due uomini scesi proprio da un furgoncino.
“Si tratta di una mentalità che non conosce limiti alle proprie possibilità di azione e che contempla come possibile la soppressione di una vita umana se questa ostacola un suo piano”. Come riferisce l’agenzia ANSA, lo scrive il giudice Mazzino Barbensi, presidente del collegio del Tribunale del Riesame a cui la difesa di Louis Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e andrea Guidi, hanno fatto ricorso contro l’ordinanza cautelare emessa dal gip, Vinicio Cantarini per l’omicidio di Pierina Paganelli.
Dassilva è in carcere dal 16 luglio ed è l’unico indagato dal sostituto procuratore Daniele Paci per l’omicidio di Pierin Paganelli. Il Tribunale del Riesame quindi nelle motivazioni con cui conferma l’ordinanza del gip di Rimini scrive che “nessuna affidabilità può dunque attribuirsi ad un tale soggetto, e tanto meno può pensarsi di rimandare il medesimo nel domicilio confinante con quello della sua amante, dove ora è presente il marito di lei – che, nel mese di maggio del 2023 era stato vittima di incidente mentre era in sella alla bicicletta cagionato da persona rimasta ancora ignota- che è tuttora vivo”.
Nelle motivazioni il Riesame non lascia spazi di manovra alla difesa di Dassilva e conferma passo passo l’ordinanza di Rimini
elencando gli indizi di colpevolezza ad iniziare dall’alibi. “L’alibi – dice il Riesame – proviene da una persona che non è in grado di dare sufficienti rassicurazioni a riguardo della sua attitudine a dire il vero anche quando questo si pone contro gli interessi del marito. Tale conclusione non discende dalla mera circostanza che la Bartolucci sia la moglie dell’indagato, ma da condotte concretamente tenute dalla stessa sia nei confronti del marito, sia nei confronti dell’indagine”.
L’alibi di Dassilva non regge non solo perché è la moglie che lo fornisce ma anche perché lei pare disposta a difenderlo nonostante tutto. “Dunque la condotta di Valeria Bartolucci – scrivono i giudici – appare diretta a mantenere il rapporto col marito a prescindere anche da ciò che le può far male nell’animo”.