Home___primopianoAttenzione Maschi Tossici a non ritrovarvi tutti Fluidi

Le osservazioni di un'Associazione Cattolica sullo slogan ideato da Claudio Cecchetto per l'ultima Notte Rosa


Attenzione Maschi Tossici a non ritrovarvi tutti Fluidi


23 Luglio 2023 / Giuliano Bonizzato

Una decina di anni fa mi sono divertito a coniare i… ‘neologismi malatestiani’. Ne ripesco qualcuno.

Clerosi Multipla. Tendenza a esorcizzare i Gay Pride tramite litanìe e cortei.

Vupissà. Privato che sopperisce con mezzi modesti alle carenze della Pubblica Amministrazione. (Il termine riproduce l’invito a liberarsi dei propri fluidi tramite contenitore offerto da intraprendenti extracomunitari ai bevitori di birra delle Molo Street Parade’.)

Saturnare. Dal mitologico Dio Saturno divoratore dei propri figli. Soffocare alla nascita ogni iniziativa cittadina attraverso l’immediata costituzione di ‘comitati contro’.

Colonnite. Patologia oculare da colonna classica. Perdita totale o parziale della visione del palcoscenico del Teatro Galli.

E così via.
Questo per farvi capire l’interesse che provo per i termini di recente conio motivati dalle nuove esigenze di costume.
Prendiamo ad esempio il neologismo Maschio Tossico. Lì per lì uno potrebbe pensare a una persona dedita alle sostanze stupefacenti. E invece no. Il maschio tossico è quello che sin da bambino è stato condizionato, dalla ferrea educazione patriarcale ricevuta, a essere duro, forte e combattivo, a non dar sfogo ai propri sentimenti, e a considerare le donne come esseri deboli e bisognosi di protezione (‘i veri uomini non piangono, non fare la femminuccia, devi difendere la tua sorellina’ ecc…). Il che comporta due diverse forme di tossicità. Verso sé stessi (magari eravamo nati per fare i notai e ci troviamo a fare il Rambo in Vietnam) e verso l’altro sesso dal quale si pretende rispetto e sottomissione.

Mi ha interessato molto anche la Fluidità sessuale di cui, nella mia ignoranza di nativo anteguerra, non avevo mai sentito parlare. Mi sono imbattuto in questo termine leggendo le osservazioni di una Associazione Cattolica secondo la quale lo slogan ‘Pink Fluid’ ideato da Claudio Cecchetto in occasione della recente Notte Rosa “fa un chiaro riferimento alla fluidità sessuale di genere, rischiando di instaurare, nelle personalità più fragili, la pericolosa idea che si può nascere nel corpo sbagliato e per questo essere fluidi”.

Osta! E io che pensavo che Cecchetto si riferisse a una manifestazione ‘fluida’ perché ricca di eventi, di sorprese, di novità! Sono subito andato a consultare Google scoprendo che “una persona gender fluid non vuole essere etichettata in nessun schema sessuale. Non è dunque né etero, né omo, né bisex, né transex. La sua identità sta infatti in un cambiamento continuo tra le varie possibilità”.

A questo punto mi è sorta una curiosità statistica. E trovo che, secondo un recente sondaggio inglese, il 72% degli intervistati si dichiara esclusivamente eterosessuale, il 4% esclusivamente omosessuale, mentre il restante 19 % per cento si colloca in una posizione intermedia tra i due estremi. Sarebbero questi ultimi i ‘fluidi’? Non tutti, stando alla citata definizione. Per avere la loro percentuale esatta, dovremmo detrarre dal numero degli ‘intermedi’, le percentuali dei bisex, degli omo e dei trans.

Oppure contare il numero dei partecipanti alla notte Rosa…

Scherzo naturalmente! Cecchetto, sei un grande e ti ho sempre voluto bene!
Da Maschio Tossico, naturalmente!

Giuliano Bonizzato