AUSL Romagna: “Illegittimità in finanziamenti nido aziendale Rimini”, informativa a Corte dei Conti”
22 Febbraio 2023 / Redazione
AUSL Romagna risponde ai dipendenti di Rimini che avevano denunciato la cessazione del servizio di scuola aziendale con il l’ Asilo “Bel Nido” e Scuola d’Infanzia “La gioia”.
L’Azienda sanitaria spiega che dopo verifiche l’attuale situazione presentava aspetti di illegittimità: “Comprendendo il disappunto e il disagio dei genitori dei bimbi iscritti all’Asilo Bel Nido e Scuola d’Infanzia La gioia, la Direzione Aziendale ritiene doveroso far chiarezza su questa vicenda che è complessa e presenta profili di responsabilità amministrativa contabile di una certa rilevanza tanto da aver richiesto una analisi congiunta da parte di vari professionisti dell’Azienda e di un esperto giuridico esterno e che a seguito delle conclusioni espresse nel parere pro-veritate ha portato ad una informativa alla competente Procura Regionale della Corte dei Conti per le valutazioni di esclusiva competenza”.
“Il fatto è – prosegue la Direzione Aziendale – che il servizio educativo – che è stato attivato dalla preesistente Azienda Usl di Rimini nel 2009 sicuramente in maniera innovativa nei propositi – si è fondato su una modalità di finanziamento non conforme al dettato normativo e su una modalità di selezione dei beneficiari non soddisfacente la pari opportunità di accesso per tutti i dipendenti dell’Azienda, che di fatto hanno trasformato il virtuosismo del progetto in un “privilegio” riservato ad una parte. La vicenda è stata portata all’attenzione di questa Direzione in sede di rinnovo del rapporto di convenzione con Asp Valloni e, per quanto di competenza dell’Azienda, al fine di ricondurre la disciplina del welfare aziendale nell’ambito delle previsioni normative e contrattuali e pervenire alla definizione di accordi integrativi attuativi delle previsioni in materia di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, individuandone le fonti di finanziamento nei fondi contrattuali dedicati, è stato definito un piano di welfare aziendale informato ai principi di trasparenza, omogeneità ed equità di accesso tra tutti i dipendenti dell’Azienda aventi titolo e finanziato correttamente utilizzando il Fondo Premialità e fasce/retribuzione di risultato”.
Dopo di che: “L’accordo aziendale sul welfare sottoscritto con le Rappresentanze Sindacali Dirigenza Area Sanità e Area Comparto, oltre a garantire un contributo per tutti i dipendenti dell’Azienda a tempo determinato e indeterminato in presenza di un figlio/figlia frequentante l’asilo nido o la scuola materna, ha consentito di ricondurre la spesa per l’asilo nido di Rimini al corretto finanziamento da fondo contrattuale garantendo fino ad agosto 2023 le attuali condizioni ai dipendenti che fruivano già del servizio erogato a Rimini. Sempre tramite accordo sindacale è stata ricondotta la spesa sostenuta per i dipendenti che hanno fruito del nido di Rimini nei precedenti due anni educativi (2020 fino ad agosto 2022) al corretto finanziamento da fondo contrattuale grazie alla disponibilità di risorse residue disponibili dai fondi contrattuali anno 2020 già destinate ma non utilizzate. Non è stato invece possibile sanare gli anni precedenti il 2020 stante la insussistenza di residui che potessero essere destinati allo scopo”.
Nel frattempo, “in un’ottica di doveroso contemperamento dei plurimi interessi coinvolti, comprese le pur legittime aspettative delle famiglie dei dipendenti alla continuità del servizio, il bando di accesso al nido “Bel Nido” per l’anno educativo 2022-2023 è stato pubblicato nei primi mesi dell’anno 2022, per consentire la formazione della relativa graduatoria e, conseguentemente, la Convenzione con ASP Casa Valloni, per la gestione dell’asilo nido d’Infanzia “ Bel Nido” si è intesa prorogata per l’anno educativo 2022-2023, con scadenza il 31.08.2023. Assumendo tale decisione in una fase ancora contraddistinta da una grande incertezza rispetto alle modalità di risoluzione della situazione di illegittimità”.
Parallelamente, “poiché l’Azienda sanitaria non ha tra i compiti istituzionali l’esercizio dei servizi educativi, si è ritenuto conforme a norma mettere all’asta la struttura con vincolo di destinazione. Se, come auspicabile, l’asta andrà a buon fine e l’esperienza potrà continuare (anche per l’interesse che potrebbe eventualmente manifestare l’attuale gestore), i dipendenti interessati potranno accedere al medesimo sistema di sostegno al reddito di tutti gli altri colleghi dell’Azienda, oltre a quanto messo a disposizione dall’ente locale, ovvero da altri istituti”.
Quanto ai temi e i modi dell’avviso, a ridosso e addirittura dopo la chiusura delle iscrizioni nelle scuole comunali: “La comunicazione dell’Azienda inviata ai genitori con figli iscritti al nido/scuola materna la Gioia ha avuto lo scopo di avvisare i genitori della scadenza della Convenzione tra l’Azienda e l’ASP Valloni Marecchia con decorrenza dal 1° settembre 2023, precisando l’intervenuta asta pubblica che in data 17 febbraio scorso era stata pubblicata per la concessione in uso dell’immobile comunque destinato, in continuità, allo svolgimento di servizi educativi ad operatore economico in possesso dei requisiti idonei alla gestione di Asilo nido o Asilo nido e scuola infanzia. La predisposizione di tutti gli atti necessari ha determinato un allungamento dei tempi di comunicazione e ciò ha sicuramente creato il disagio rappresentato, di questo ci scusiamo sentitamente”.
Forse però le porte delle scuole comunali potrebbero riaprirsi: “Al fine di rimediare seppur parzialmente al disagio, l’Assessorato comunale alle politiche educative si è reso disponibile a verificare la concessione di una proroga di 15 giorni alle scadenze previste per l’anno educativo 2023-2024”.
Dopo le scuse, arriva però anche il contrattacco: “Non possiamo però accettare le accuse di miopia e di scarsa attenzione al tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Si ribadisce ancora una volta che la realtà dell’asilo nido di Rimini si è fondata su una modalità di finanziamento non conforme al dettato normativo e su una selezione dei beneficiari non soddisfacente la pari opportunità di accesso per tutti i dipendenti dell’Azienda. L’Ausl, infatti, non contribuisce per le sole fasce di reddito inferiori (fatto che comunque non costituirebbe una giustificazione), bensì per tutte le fasce di ISEE, con valori che vanno da un minimo di 270 euro circa mensili (isee superiori a 43.900,00 euri) a 608,00 (isee inferiore a 7.700), con un valore medio di 350 euro mensili per le 34 famiglie”.
“Il mantenimento della situazione pregressa e la sua estensione agli altri ambiti territoriali potrebbe avvenire solo previa condivisione con le OOSS di finanziare l’iniziativa destinandovi parte dei fondi contrattuali, che in parte corrispondente sarebbero sottratti ad altri usi tra quelli previsti dalla contrattazione. Ad oggi l’organismo deputato a definire l’impiego dei fondi contrattuali (Tavolo Trattante con le Rappresentanze sindacali di tutti i territori dell’Azienda) non ha convenuto di procedere in tal senso”, conclude la Direzione Aziendale di AUSL Romagna.