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Il 27 febbraio 2014, verso le 18, un boato scuote San Leo. Una porzione della rupe, per un fronte di circa 150 metri, è crollata a valle. Subito si innalza un'immensa nuvola di polvere. Quando si dirada, ci si rende conto che per fortuna nessuna abitazione è interessata dalla frana. "La frana ha interessato la parte orientale della rupe - riferisce il sindaco di San Leo, Mario Guerra - così come era successo nel 2006 per il versante nord. Le rocce crollate hanno interessato la linea elettrica provocando seri danni ma, al momento, non sono coinvolte le abitazioni. Per tutta la notte, i vigili del fuoco terranno sotto controllo la situazione in attesa che, nella giornata di venerdì, potremo accertarci della reale entità della frana".  Una decina di abitazioni devono essere evacuate. E' solo l'ultimo di una serie di episodi che pezzo a pezzo consumano la rupe da quando esiste. La stessa rocca non è più quella disegnata da Francesco di Giorgio Martini, avendo perso da tempo due dei quattro torrioni originari, oltre a una lunga serie di muraglie ed edifici minori. Il confronto fra le raffigurazioni antiche e oggi è eloquente. [caption id="attachment_455176" align="aligncenter" width="567"] San Leo nel 1626 nel disegno di Francesco Mingucci a confronto con le

Nel 1569, il 26 febbraio, papa Pio V dà il bando agli Ebrei da tutte le sue terre, ad eccezione di Ancona e Roma. Ne è ovviamente interessata anche Rimini insieme a tutta la Romagna. Non è il primo atto di persecuzione degli Ebrei in Italia, né sarà l'ultimo. Ma questo passo di papa Ghisleri, che era stato Inquisitore dei Domenicani, segna certamente una svolta decisiva nell'atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronto degli israeliti. Svolta dettata dal Concilio di Trento (terminato nel 1563) e dalla conseguente Controriforma, che vide in Pio V uno dei principali artefici e promotori. Si inaugura così una delle trame più infamanti della storia europea. E non accade nei remoti "secoli bui" del "barbarico" medio evo, quando verso le fedi minoritarie non erano mancati attriti né atrocità, ma un modo per vivere assieme si era pur sempre trovato. Invece, è nel pieno del raffinato Rinascimento che si scatena più virulento il morbo dell'intolleranza. Prima, mai si era arrivati a istituzionalizzare in tal modo la persecuzione; solo dal XVI secolo in poi si dà il via alla "pulizia etnica", che in Spagna era invocata con lo stesso nome di oggi, "limpieza". [caption id="attachment_28415" align="aligncenter" width="663"] "Tre streghe al rogo a Darneberg", stampa tedesca del 1555[/caption] Ebrei e mussulmani, "streghe" e protestanti, devono semplicemente

Il 26 febbraio 1509 papa Giulio II firma la Bolla Sipontina e Rimini esulta. Come mai? E di che si tratta? Dopo la cacciata dei Malatesta, la città è tornata sotto il governo diretto della Santa Sede. Come racconta Carlo Tonini ("Compendio della storia di Rimini", 1896) "la prima sua sollecitudine fu quella di chiedere al Pontefice una serie di privilegi e di grazie, come avea già fatto presso il veneto Senato". Rimini era infatti passata brevemente sotto il governo della Serenissima, cui Pandolfaccio Malatesta l'aveva venduta. "Furono presentate le domande per mezza di tre ambasciatori, i quali furono Carlo Maschi, Giovanni Benzi e Giacomo Ricciardelli nobili riminesi, e con umile istanza, in cui dicevasi che la città, dopo lunga errare, conducevasi finalmente al grembo della madre. E il Pontefice, con bolla data il 26 febbraio 1509 al commissario Apostolico Antonio da Monte Savino arcivescovo di Siponto e detta perciò comunemente la bolla Sipontina, quelle grazie e quei privilegi benignamente concesse, dichiarando in modo solenne, che sebbene egli fosse tenuto di provvedere al vantaggio di tutte le città soggette al dominio temporale della Chiesa, pure tanto più accuratamente gli conveniva rivolgere lo sguardo della sua considerazione a questa nostra, quanto più ella

Il 25 febbraio 1996 Rimini piange colei che per tutti è la creatrice dell'Asilo Svizzero, il Ceis. Margherita Zoebeli nacque a Zurigo il 7 giugno 1912.  Figlia di un fervente socialista, crescendo ne seguì le orme. Ai primi degli anni '30 fu fra coloro che in Svizzera davano aiuto aiuto alle famiglie operaie tedesche colpite dalla crisi del '29, organizzando campeggi e doposcuola per i figli degli operai. A partire dal 1933, con la nascita del Soccorso operaio svizzero, l'aiuto si estese alle famiglie ebree che fuggivano dal nazismo. Nel 1938 Margherita era in Spagna, in piena guerra civile, per dare conforto agli orfani del conflitto di una comunità di Barcellona. Ma con il precipitare degli avvenimenti bellici e i continui bombardamenti dovette fuggire in Francia dopo poche settimane. Non da sola, però, ma conducendo in salvo in una colonia sulla spiaggia di Sète un centinaio di bambini. Negli anni successivi si laureò all'università di Zurigo e seguì dei corsi di approfondimento di pedagogia differenziale curativa. La laurea l'abilitò all'insegnamento nella scuola dell'obbligo, che intraprese nel 1940 portandolo avanti per quattro anni. Durante la guerra portò soccorso ai partigiani italiani dell'Alta Val d'Ossola. Nell'inverno tra il 1944 e il 1945 la Zoebeli fu inviata a Saint-Etienne per organizzare aiuti ai

Il 24 febbraio 1321 si firma il trattato fra Pandolfo Malatesta e il Rettore della Marca anconetana, Amelio di Lautrec, abate di San Saturnino di Tolosa e vescovo di Castres. Secondo il patto, Pandolfo "..dovea prendere la condotta delle genti da opporre ai ribelli, nominalmente al conte Federico da Montefeltro et alle città di Fano, Cagli, et Urbino". Nel 1322 Amelio assediò Recanati costringendola alla resa; entrato in città, incendiò e distrusse le fortificazioni, le case dei capi ghibellini e il Palazzo dei Priori. Nel 1323 Galeotto Malatesta, figlio di Pandolfo, sposò la nipote di Amelio, Elisa de la Villette. [caption id="attachment_454803" align="aligncenter" width="700"] Il Torrione di Cagli[/caption] In realtà la situazione è molto più ingarbugliata. Non è il solito incarico militare da parte del rappresentante del Papa conferito a un notorio capo guelfo per combattere ribelli ghibellini ed "eretici". Il vero nemico di Pandolfo appartiene alla sua stessa famiglia. Ma chi è Pandolfo I Malatesta? È il più giovane dei quattro figli maschi del grande Malatesta da Verucchio, che Dante Alighieri chiamò "Il Mastino": colui che visse cent'anni,  almeno seconda la non smentita tradizione. Che fondò la potenza della famiglia impadronendosi nel 1295 di Rimini e subito dilagando nella città circostanti. Pandolfo nasce intorno al

Il 24 febbraio la Chiesa cattolica celebra in forma straordinaria San Mattia; lo fanno in forma ordinaria le Chiese anglicana e luterana. E anche in Romagna questo è il giorno ad San Matìa, come riportato da E' Luneri rumagnol di Gianni Quondamatteo. Chi sia esattamente questo santo lo sanno in pochi. Il suo nome ebraico "Mattathias" è lo stesso dell'evangelista Matteo (significa "Dono di Dio"), ma si tratta di un altro personaggio: uno dei primi 70 discepoli di Cristo, rimasto accanto a Lui dal Battesimo nel Giordano all'Ascensione. Sarebbe stato aggregato ai dodici Apostoli al posto del traditore Giuda Iscariota. Poi le tradizioni su di lui si fanno nebulose. Molte fanno riferimento all'Africa e a una sua predicazione in Etiopia, conclusa con il martirio sulla croce. Altri lo danno per lapidato e decapitato con un'alabarda a Gerusalemme. D'altra parte Padova e Treviri sostengono di possederne le reliquie, che sarebbero state portate in Europa dalla solita S. Elena, la madre di Costantino, prima e grande importatrice del genere. O erano quelle di Matteo, l'apostolo ed evangelista? [caption id="attachment_454795" align="aligncenter" width="530"] San Mattia[/caption] A San Mattia erano attribuiti vari scritti e un vangelo, tutti considerati apocrifi e andati perduti. Per motivi che sfuggono, è

Il 23 febbraio 1958 "una delegazione dell'Aero Club di Rimini, guidata dal generale Tullio De Prato, incontra a Roma autorità militari e civili e ottiene l'autorizzazione a svolgere attività aeree civili presso l'aeroporto di Miramare" (Donatella Coccoli, "Dal 900 al 2000", Ghigi Editore). La pista principale dell'aeroporto "G. Vassura" si estende per oltre 3 km ed è la più lunga dell'Emilia Romagna. Le potenzialità dell'aerostazione sono stimate 2,5/3 milioni di passeggeri all’anno. [caption id="attachment_454621" align="aligncenter" width="614"] 1964 - Arrivo di turisti danesi all'aeroporto di Rimini (Foto di Davide Minghini, Biblioteca Civica "Gambalunga")[/caption] Tullio De Prato, nato a Pola nel 1908, fu un pilota pluridecorato e di grande esperienza della Regia Aeronautica. [caption id="attachment_454623" align="aligncenter" width="359"] Tullio De Prato[/caption] Partecipò alla guerra di Spagna, durante la quale effettuò un attacco contro un ponte sul fiume Oca, nei pressi di Guernica. Quasi in contemporaneamente la Legione Condor tedesca bombardava a tappeto la città basca e si diffuse la notizia, non smentita dal regime fascista, che la sua distruzione fosse opera di bombardieri italiani. Il rapporto di De Prato che contraddiceva tale versione rimase a lungo inedito. Venne però accusato del bombardamento italiano di Alicante, il 25 maggio 1938, che causò oltre 300 vittime civili. Durante la seconda guerra mondiale prese parte dalla campagna d'Albania, poi fu in Libia, dove venne abbattuto

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