Edoardo Bassetti è nato il 20/05/1996 a Amandola (FM). Dopo essersi diplomato con il massimo dei voti al Liceo Scientifico "Temistocle Calzecchi Onesti" di Fermo, è ora iscritto alla facoltà di Lettere Moderne dell'Alma Mater - Università di Bologna. Recentemente ha pubblicato numerosi contributi di critica letteraria e artistica per alcune riviste on line.
Per questo fine settimana cinematografico Chiamamicittà.it consiglia Beetlejuice, Beetlejuice (2024) diretto da Tim Burton, in programmazione al Multiplex Le Befane di Rimini. A seguito di una tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz fanno ritorno a Winter River. Lydia (interpretata da Winona Ryder), ancora perseguitata dalla figura di Beetlejuice (Michael Keaton), vede la sua esistenza sconvolta quando sua figlia adolescente e ribelle, Astrid (Jenna Ortega), scopre per caso il misterioso modello della cittadina nascosto in soffitta, aprendo involontariamente il portale verso l'Aldilà. Tim Burton gioca a carte scoperte: sin dai primi istanti del film, infatti, si susseguono omaggi alle sue opere precedenti. I titoli di testa, con una ripresa dall'alto di una piccola cittadina, richiamano subito l'originale Beetlejuice del 1988, mentre vediamo Winona Ryder narrare una storia, come in Edward mani di forbice (1990), mescolando realtà e fantasia. Beetlejuice, Beetlejuice non è solo un sequel del cult anni Ottanta, diretto dallo stesso Burton, ma rappresenta un vero ritorno alle origini sia per il regista che per i suoi fan, affascinati da un mondo dei morti molto più vivace e colorato di quello dei vivi. Questo universo è intriso di richiami all'espressionismo tedesco, già presenti ne La sposa cadavere (2005). È evidente come Burton avesse
Da giovedì 5 settembre, presso il Multiplex Le Befane di Rimini, verrà proiettato il film Campo di battaglia (2024) diretto da Gianni Amelio, presentato in concorso proprio in questi giorni all’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. “1918, l’anno della vittoria” recita l’ossimorica scritta con cui si apre il film. Sul finire della Grande Guerra, due amici d’infanzia (interpretati dagli ottimi Gabriel Montesi e Alessandro Borghi) prestano servizio nello stesso ospedale militare, dove hanno il compito di curare rapidamente i pazienti affinché possano tornare al fronte il prima possibile. L’epidemia di Spagnola che tormenta gli eserciti e i sospetti di un sabotatore all’interno della squadra di soccorso acuiscono di giorno in giorno la tensione fra i due amici, fino a quando però non arriva Anna (Federica Rosellini) a spostare gli equilibri… Dopo due anni dall’uscita de Il signore delle formiche (2022), Gianni Amelio torna dietro la cinepresa per narrare un’altra pagina della storia italiana. Liberamente ispirato al romanzo La sfida (2018) di Carlo Patriarca, Campo di battaglia è un classico dramma in costume, in cui la regia meticolosa del maestro italiano riesce a mettere in scena le conseguenze fisiche ed emotive di una guerra che non è mai rappresentata direttamente (nonostante l’orizzonte d’attesa suscitato
Da martedì 3 a giovedì 5 settembre, presso il Cinema Tiberio di Rimini, verrà proiettato il film Gloria! (2024) di Margherita Vicario, presentato in concorso alla 74ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Grazie all’iniziativa nazionale CinemaRevolution 2024, il costo del biglietto sarà di soli 3,50€. All’alba del 1800, l’istituto religioso Sant’Ignazio deve prepararsi a un evento storico: dal conclave veneziano emerge il nuovo Papa Pio VII, che per l’occasione visiterà tutte le chiese del Veneto e a Sant’Ignazio, in particolare, presenzierà a un concerto organizzato appositamente per lui. A capo del coro composto da ragazze orfane cresciute nell’istituto c’è Perlina (interpretato dall’istrionico Paolo Rossi), il quale però è in crisi d’ispirazione e scarica la frustrazione sulle povere musiciste, oltre che sulla cameriera Teresa (Galatéa Bellugi), una ragazza che non parla ma possiede un grande talento musicale. Con il concerto che si avvicina, saranno poco a poco le giovani a prendere in mano il destino dell’istituto per proporre una musica decisamente poco classica… È un fulmine a ciel sereno questo esordio di Margherita Vicario, giovane attrice e cantante oltre che figlia d’arte, che offre alla scena cinematografica italiana una pellicola efficace nel porre questioni fondamentali come il nostro tempo, come appunto le battaglie
Dopo il grande clamore suscitato alla Villa Reale di Monza, la mostra “Stregherie. Iconografia, fatti e scandali sulle sovversive della storia” è approdata a Bologna, nelle splendide sale del quattrocentesco Palazzo Pallavicini. Grazie al successo riscosso, la mostra è stata prorogata e in via eccezionale sarà visitabile fino all’8 settembre. Un percorso espositivo che unisce oscene incisioni antiche, inquietanti installazioni d’arte contemporanea, testi cinquecenteschi maledetti e talismani storici, per spalancare una finestra sulla figura affascinante della strega, grazie anche a opere di artisti del calibro di Salvador Dalí, Francisco Goya e i simbolisti francesi, oltre alle illustrazioni di Enrica Mannari e di Anna Paolini. Per la prima volta a Bologna una vastissima collezione di trattati di magia occulta, feticci e strumenti rituali per raccontare ed evocare i riti, le storie e il folclore delle streghe, con una sezione speciale su Gentile Budrioli, la “strega enormissima” di Bologna. Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome e curata dal drammaturgo, performer ed esperto di esoterismo Luca Scarlini, la mostra propone in questa nuova edizione grandi novità, sorprese e oggetti inediti in una vera e propria esperienza immersiva. Alla collezione di stampe e incisioni del famoso “collezionista dell’occulto” Guglielmo Invernizzi si aggiungono tantissime nuove opere d’arte, provenienti da collezioni private, italiane ed estere, e nuovi oggetti legati al mondo della
Da lunedì 26 fino a mercoledì 28 agosto, presso il Cinema Tiberio di Rimini, verrà proiettato il documentario Pericolosamente vicini (2024) diretto da Andreas Pichler, al prezzo promozionale di 3,50 euro grazie all’iniziativa nazionale CinemaRevolution 2024. Nella Val di Sole gli avvistamenti degli orsi non sono più una cosa improbabile. Dal 2003, infatti, dopo un attento studio di fattibilità, per salvare i pochi orsi sopravvissuti dall’estinzione, la provincia autonoma di Trento, con un finanziamento europeo, ha dato il via ad un progetto di ripopolamento realizzato con il rilascio di alcuni esemplari provenienti dalla Slovenia. Con l’aumento degli orsi, però, sono aumentati anche gli incontri tra i grandi e fortissimi carnivori e gli esseri umani, talvolta favoriti dalla pratica sbagliatissima di far trovare del cibo agli animali. Nel 2023, l’uccisione di un runner ventiseienne per mano dell’orsa JJ4, giudicata pericolosa eppure ancora in libertà, ha fatto esplodere il dibattito mediatico circa l’opportunità e la possibilità di una convivenza tra uomini e orsi sulle nostre Alpi. Il documentario offre a tutti lo spazio necessario per esternare le proprie ragioni, perché queste ragioni esistono, sono reali; tanto quelle degli abitanti delle zone abitate che confinano con i boschi, spaventati e traumatizzati, quanto quelle degli allevatori, che temono
Giovedì 22 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato 8½ (1963) di Federico Fellini, presentato da Davide Bagnaresi nell’ambito della rassegna Mastroianni 100. La copia della pellicola proviene dalla Cineteca Nazionale, e la proiezione è a ingresso libero. La vicenda ruota attorno al regista Guido Anselmi (interpretato da Marcello Mastroianni), il quale deve fare i conti con una serie di “distrazioni” che lo allontanano dal suo lavoro: la moglie remissiva e fedele (Anouk Aimée), l'amante passionale (Sandra Milo), i ricordi nostalgici di un'educazione repressiva, fino a una misteriosa e sfuggente figura femminile (Claudia Cardinale)… tutto ciò porta il regista a fare e disfare un film che sembra ormai naufragato per La sontuosa autobiografia di un genio, presentata sotto forma di racconto multifocale. Un testamento artistico multiforme di un autore che si offre al mondo senza trattenere nulla della straordinaria integrità delle sue quotidiane bugie. Guido, un regista debilitato dalla malinconia e dall'indolenza, ma allo stesso tempo affascinante e complesso nell'animo, rappresenta per Fellini molto più di un semplice alter ego; è il mezzo attraverso il quale si manifesta un flusso di coscienza travolgente, in cui luci e ombre del mondo felliniano si intrecciano, delineando una sorta di moderno romanzo cinematografico narrato
Domenica 18 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004) diretto dal celebre regista messicano Alfonso Cuarón, presentato da Simona Meriggi nell’ambito della rassegna 20 anni dopo. Dal carcere di massima sicurezza dei maghi, Azkaban, fugge il pericoloso criminale Sirius Black, interpretato dal Premio Oscar Gary Oldman. La scuola di Hogwarts è in pericolo, in particolare il giovane Harry Potter (Daniel Radcliffe), i cui genitori erano legati a Black da una profonda amicizia. Tuttavia, non tutto è come sembra, e persino l'affidabile professor Remus Lupin (David Thewlis) nasconde un oscuro segreto… Diretto magistralmente da un maestro del cinema contemporaneo come Alfonso Cuarón, il terzo capitolo è forse il più riuscito dell’intera saga, avendo saputo accentuare gli elementi horror con grande efficacia drammaturgica. Il film si distacca definitivamente dalle atmosfere più rassicuranti (sebbene sempre fantastiche) dei precedenti, pensati forse più per un pubblico infantile, osando anche con significativi virtuosismi registici. Notevoli le scene del volo dell'Ippogrifo Fierobecco, le vedute sulle scale mobili di Hogwarts e, soprattutto, l'introduzione dei terrificanti Dissennatori, che acquisteranno un ruolo sempre più centrale nei successivi capitoli della saga. La trama si fa più complessa, i protagonisti stanno maturando e si confrontano con l'ambiguità
Venerdì 9 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato il film La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini, presentato da Alessandro Giovanardi nell’ambito della rassegna Back to the screen. La vicenda è ambientata a Rimini, dove l'insegnante Daniele Dominici (interpretato dal celeberrimo Alain Delon) fa parte di un gruppo di “Vitelloni”, appunto, accomunati dalla passione per il gioco d'azzardo, le belle donne e la dolce vita. Tra loro c'è anche Gerardo (Adalberto Maria Merli), che frequenta la bella Vanina Abati (Sonia Petrovna), studentessa di Dominici, che inizia una relazione con il professore. Nonostante il passato travagliato della giovane e le minacce della madre (Alida Valli), i due desiderano scappare insieme, ma i dubbi di Daniele riguardo alla sua compagna Monica (Lea Massari) saranno decisivi… Per rappresentare la provincia romagnola con un perfetto equilibrio tra nichilismo e romanticismo, Zurlini sviluppa la sceneggiatura con l'aiuto dell’esperto Enrico Medioli, creando uno dei quadri esistenziali più cupi e romantici del cinema italiano. Ne emerge una storia in cui la nebbia che avvolge strade e mare (splendida la scena d'apertura con i velisti stranieri al molo) riflette anche lo stato d'animo dei personaggi. Grazie a un ottimo cast (indimenticabile lo “Spider” di Giancarlo Giannini),