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I pellegrini diretti a Roma, invece di seguire la Flaminia infestata dai briganti, preferivano la Flaminia minor

Montefiore, Muntfior in dialetto, Mountflower in inglese, è senza dubbio, e non voglio polemiche, il più bel borgo della bassa Romagna e della vicina Marca pesarese, ergo il più bel borgo d’Ialia. I pellegrini diretti a Roma, provenienti dalle consolari Emilia e Popilia, invece di seguire la Flaminia infestata dai briganti, preferivano la Flaminia minor, affrontando la più bella delle strade: la Pedrosa. Già il nome è fantastico, oserei dire come i giovani d’oggi non sanno, fotonico. La piana di San Pietro, tra la Conca e il Ventena, è l’ultimo esempio di centuriazione romana. Detto questo, e non è poco, l’altra sera sotto la capace regia del riccionese Dottor Marco Magi, la tavola rotonda sul valore umano e la enogastronomia locale, è stata un successo. Adesso tocca al riconfermato Sindaco Filippo “Il Poderoso” Sica e la sua squadra mettere in fila le tante sollecitazioni che sono emerse nella Rocca illuminata dalla luna. La fede atavica della Madonna di Bonora ci accompagnerà e come sempre i Rurali faranno la loro parte. Così è se vi pare. Rurali sempre Enrico Santini

Alla mia età devi fare solo quello che ti aggrada

E’ stata una settimana intensa, di quelle che piacciono  a me. Alla mia età devi fare solo quello che ti aggrada. Il tempo a disposizione stringe, non puoi perdere una battuta. Dicevano i nostri vecchi: basta la sallute. Se ci metti anche del buon cibo, la convivialità, l’amicizia e un calice di Rebola, sei a posto. Allora: lunedì 8 da Vecchi, cena di presentazione della Collina dei Piaceri a Torriana, il 24, 25 e 26 luglio. Fausto Fratti è il Demiurgo di questa grande kermesse, incredibilmente attuale dopo 25 anni. Onore al merito. Martedì sera, da Ricci di mare a Miramare, uno dei miei locali preferiti: tagliolini all’astice e seppiolini alla brace per star leggeri. Voto 11, 10 è poco! Mercoledì presentazione della più bella rivista che c’è sulla piazza: Inkiostro. A fare gli onori di casa, Ricccardo. Bianchini, il patron dell’Artrov, al quale il Principe del Foro, Alessandro N.H. Petrillo, ha dedicato un peana che neppure Cicerone avrebbe osato tanto. E cos’ “L’aperitivino” è diventato cena, e che cena! Giovedì pane e olio, per prepararci a P.assagggi di vino di venerdì, sabato e domenica nella piazza sull’acqua con Pantani vincente. E’ un duro lavoro, ed io, come sempre, mi

Mi chiamava il lunedì pomeriggio se il pezzo gli era piaciuto

Mi chiamava il lunedì pomeriggio se il pezzo gli era particolarmente piaciuto, con quella sua sottile ironia che ha sempre accompagnato. Il Professore aveva talento e, come dice il Vangelo, i talenti non vanno tenuti nascosti, bisogna farli fruttare. Senza chiasso, senza clamore e senza alzare la voce, sapeva arrivare a punto da buon montanaro di Perticara. Passo lento ma costante, schiena dritta e occhio vispo di chi conosce il mondo e le sue debolezze. La politica come servizio, lo hanno detto in tanti, ma lui la viveva come cattolico coerente ed impegnato. Bravo il parroco di San Raffaele, ma si sa che a me i Preti sono sempre piaciuti ed anche a lui, che non ha voluto il funerale in Duomo, ma nella sua parrocchia. Questione di stile. Al mio mentore a Natale portavo l’olio di Coriano, quello buono, perché noi siamo così. A Dio. Rurali sempre, Enrico Santini

Nella serata infausta in cui i predatori della palla, hanno subito l’egemonia tecnico-tattica dei montanari svizzero-africani ci consola il pensiero che tout le monde, abbia veduto le bellezze del nostro terroir

Nell’anno del Signore 2024, il 29 del mese dedicato a Giulio, di sabato ricorrendo la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, felicemente regnante nella pacifica città di Arimino il Persiano di Coriano Jamil I, avvennero accadimenti incredibili, che il vostro umilissimo scriba si accinge a narrare, sempre volendo la bontà del nostro protettore Santo Gaudentio. La prima è la presenza nel Parco del Borgo appresso al Ponte di Tiberio, detta anche piazza dell’acqua, di una pulcherissima rappresentazione ideata dall’acume del compasso d’oro, Aldo Drudi da Catolga, della vittoriosa immago di Marco Pantani cesenaticese, poco amato in vita, glorificato post mortem. Secunda è l’arrivo nella urbe di Sigismondo del Tour de France, detto anche la Grand Boucle, il Grande Boccolo, che i villici raspaterra non sanno minimamente cosa sia. Tertium è che le “peloton” non è il pelato, ma il plotone, ovverosimilmente il gruppone compatto dei ciclisti. Nella serata infausta in cui i predatori della palla, hanno subito l’egemonia tecnico-tattica dei montanari svizzero-africani ci consola il pensiero che tout le monde, abbia veduto le bellezze del nostro terroir. San Leo è apparso fantastico, e anche Santo Marino, lo scalpellino dalmata, è andato alla grande. Rurali sempre, Enrico Santini  

Continuo il mio “otium” peregrinando in Salentu, dove c’è lu sole, lu mare e lu ventu

Sud-Est Amo il Sud da sempre. Da quando, era l’estate del ’68, invece di giocare alla rivoluzione, ce n’est q’un debut continous le combat, io e il mio amico del cuore Marco, conquistammo la Sicilia o fu esattamente il contrario, ospiti della famiglia del Dottor Domenico Arangio che ci mise a disposizione anche la macchina, R4 con cambio al volante,  nel famoso raid Coriano, Rimini, Pachino e il popolo pensava che andassimo in Cina. A Marzameni, molto prima di Salvatores, nella piazzetta che ora,  va tanto di moda, noi eravamo i Califfi senza una donna. Da allora, tutte le volte che posso, la direzione è scontata. Da Cattolica in giù la Terronia mi affascina, ed io ci sguazzo. Sono le mie vacanze, anzi uso il termine latino “otium” nella interpretazione di Seneca. Dell’“otium” ne parleremo in Tenuta Santini con Sandro, il più intellettuale dei vignaioli riminesi e con il Sommo Tuttologo Davide Pioggia, l’ipse dixit corianese. Nel frattempo continuo il mio “otium” peregrinando in Salentu, dove c’è lu sole, lu mare e lu ventu. Rurali sempre, Enrico Santini  

"Ho un incarico che non vi dico"

Mi sembra evidente che non potevo mancare al G7 in Puglia, per un “incarico” di cui non posso dare nessun tipo di indicazione. Ma alcune curiosità e consigli per i miei amici e amiche del Bar Vecchi le metto sul piatto. Parliamo delle vacanze esperenzialrurali, e non è poco. Cosa significa? Invece di andare nei resort di lusso, nei grandi alberghi, nei villaggi tutto compreso alle Maldive, alle “Seychelles”, a Bali e compagnia cantante dove sarete solo un numero, uno dei tanti, venite in Salento in una casa che ha storia ed anima, a raccogliere capperi, mangiare la Tiella, creando connessioni emotive, sociali, intellettuali con le persone del luogo, con la loro cultura, bevendo Negramaro e Primitivo o volendo il rosè che è nato a casa di Leone de Castris nel 1943. Se sarete fortunati, con i piedi a mollo potrete vedere in lontananza il massiccio del Pollino, che segna un confine che non c’è fra le Puglie e la Lucania, dove l’ospitalità è di casa e tutti vi salutano per strada. Nel paese, al bar che si chiama Lu Sannu, che significa Osanna, il caffè costa un euro ed è buonissimo. E quando sarete appagati di sole, di mare e di vento,

Andate a vedere la mostra dedicata ai Preraffaelliti. Finisce a giugno ed è un peccato perderla

Se potete, andate a Furlè a vedere nel Museo Civico di San Domenico, la mostra dedicata ai Preraffaelliti. Finisce a giugno (il 30) ed è un peccato perderla. Sono cresciuto, sindacalmente, come Presidente di Confagricoltura, in Piazza Saffi e San Mercuriale rimane il più bel campanile della Romagna. Quando dicevo, nel secolo scorso, che a Coriano e nelle dolci colline riminesi faceva buon vino, i miei amici del Zitadon, sorridevano con molta sufficienza. E così dopo 40 anni, nell’ottimo ristorante, dopo la visita guidata, ho chiesto un vino riminese, mi hanno guardato come un Ufo. Nella carta dei vini, molto ben curata, c’erano solo bottiglie di Forlì e Faenza. Fare squadra, significa proporre in primis, vini del territorio (anche olio). A Rimini, per non parlare di Riccione, Misano, Cattolica, ci sono ristoratori, o presunti tali, che pur di proporre un vino extramenia, farebbero carte false. Per fortuna, e per merito, l’aria sta cambiando e l’asticella va posta sempre più in alto. L’Estate in Riviera è Rebola riminese. Così è se vi pare. Rurali sempre, Enrico Santini

Ha iniziato il suo percorso la Cantina della Cultura della Tenuta Santini

  Doveva venire un illuminato rurale dell’agro riminese, per mettere attorno a un tavolo che non c’era, nella splendida ed iconica sala del Fulgor, quattro intellettuali del calibro di Alessandro Giovanardi, Davide Pioggia, Giuseppe Chicchi, Piero Meldini e l’istrionico e talentuoso Sandro Santini, per parlare, finalmente, della riminesità. Lo spettacolo ha appassionato e divertito i fortunati e selezionati spettatori, che per due ore hanno riempito il cinema caro a Fellini. Il pretesto era legato alla presentazione di “Ariminum”, il taglio bordolese identitario di un rosso riminese, che sente il respiro del mare e gode della protezione del Titano. E così ha iniziato il suo percorso la Cantina della Cultura della Tenuta Santini pronta ad ospitare e promuovere nuovi eventi, dove i relatori alzeranno il livello della asticella con sommo gaudio di chi verrà partecipare, perché  il corpo e la mente non dovranno patire mai. Rurali sempre, Enrico Santini

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