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Ovvero l’ostinazione di chi non vuole fare i conti con la Storia

“Sara dura, molto dura, non siamo in grado di fare la guerra sul serio”. “Come si può, mio Duce fare la guerra all’Impero inglese con grandi unità di fanti munite di limitate e vecchissime artiglierie, prive di qualsiasi armi anticarro e contraerea? Oggi anche la più bella legione di Cesare soccomberebbe, caro Duce, innanzi a una sezione di mitragliatrici”. Chi scrive questo accorato appello a Mussolini è Italo Balbo, quadrunviro della marcia su Roma, generale della milizia, ministro dell’Aereonautica militare, maresciallo dei cieli dell’Impero. Non proprio un’insignificante pedina del regime fascista… Abbattuto, con il suo bombardiere SM.79, da fuoco amico al tramonto di una giornata, il 28 giugno 1940, che aveva registrato per la prima volta un bombardamento dell’aviazione inglese sulla piazzaforte italiana di Tobruk. Leggo queste citazioni dalle pagine iniziali de “L’ora del destino” di Antonio Scurati. E immediatamente la mia mente va alla disgraziata e terribile Campagna di Russia, voluta dal Duce, ad un anno esatto dopo il bombardamento di Tobruk. Su 230.000 uomini, 84.300 non fecero ritorno a casa e si stima che 30.000 di questi perirono a causa del congelamento. Già, anche qui la fortuna non c’entrava proprio! A mancare furono la pessima qualità delle armi e

Chi c'è dietro l'uso strategico delle parole per manipolare la realtà

Tutto cominciò con Salvini: correva l’anno 2018, lui vice-presidente del governo Conte I, propone ai contribuenti in lite fiscale, con il D.L. 119, di regolarizzare la loro posizione versando le imposte dovute senza applicazione di sanzioni ed interessi. Come titola l’ennesimo condono? “Pace fiscale”! Poi è arrivata la Meloni. Ovviamente altra “pace fiscale” nel 2023, ma in un contesto radicalmente mutato. Oggi questo singolo termine non è che una delle tanti parti di un lessico, ovvero di un sistema linguistico che dà forma a diversi significati. Ne pubblico alcuni esempi tratti dai media. Nella consapevolezza che tanti altri potrebbero essere aggiunti. Aumento accise sul gasolio > riallineamento Tagli alla Sanità > mai tanti soldi alla Sanità Aumento pensioni minime > 3 euro Incremento rendita catastale immobili > adeguamento Istituzione centro migranti in Albania > stiamo scrivendo la storia 250/290 mila euro, costo per 16 migranti in Albania > inezia a fronte della spesa per l’immigrazione Fitto, vice presidente alla commissione UE “varie ed eventuali” > vittoria storica Piano Mattei > l’Italia al centro politico del Mediterraneo Italia con debito pubblico secondo solo alla Grecia > Italia locomotiva europea Sud sempre più povero e carente di servizi > Sud che vola. Le domande

Focalizzo le riflessioni di questo secondo “pezzo” su Rimini. Nella nostra regione, nella nostra città, abbiamo autorizzato come amministrazioni periferiche troppo consumo dei suoli. Su Rimini è stato addirittura coniato un neologismo  ad hoc: riminizzazione. Che ancora il T9 del mio computer non ha recepito. Ma che fa parte della lingua italiana. Essendo stampato su ogni dizionario, o enciclopedia che sia. In realtà il coefficiente di edificazione è al disotto della media nazionale e regionale. Ma tant’è! Con il senno di poi e la cultura ambientalista  che oggi abbiamo acquisito, potendo ritornare al passato, non ci comporteremmo così. Controprova: chiedere a Gnassi che ha personalmente messo a repentaglio i suoi beni privati. Per bloccare i cosiddetti diritti acquisiti che i costruttori giustamente accampavano per deliberazioni delle giunte antecedenti. E’ stato fatto per acquisire consenso, perché costruire fogne e negare autorizzazioni non pagava in termini elettorali? Credo proprio di sì. Ma quella cultura uscita dalla devastazione del conflitto bellico che utilizzava anche le macerie del Kursaal pur di ricostruire, ha fatto da “staffetta” all’ubriacatura del boom economico  di fine anni ’60 declinato nella nostra città con la nascita e il decollo del cosiddetto turismo di massa. Che ha creato tanta ricchezza diffusa.

"Il riassetto territoriale e i divieti che esso comporta (niente costruzioni vicino ai fiumi o in aree sensibili) non porta voti"

"Il riassetto territoriale e i divieti che esso comporta (niente costruzioni vicino ai fiumi o in aree sensibili) non porta voti"

Non abbiamo ancora fatto i conti con la Storia, né con quella risorgimentale, figuriamoci con quella recente

Non abbiamo ancora fatto i conti con la Storia, né con quella risorgimentale, figuriamoci con quella recente

Si infiamma il dibattito innescato da Enrico Santini

Si infiamma il dibattito innescato da Enrico Santini

Di questi tempi avere una sala piena per un incontro programmato in una fredda e piovosa serata invernale, non è cosa da poco. E neanche che la gente rimanga lì per tre ore, intabarrata in giacche a vento, berrette e guanti a causa del riscaldamento attivato in ritardo. Che poi le stesse escano sorridenti, visibilmente soddisfatte per aver partecipato, molte attivamente, a questo incontro, sa di “miracolo”. Del resto, essendo la cattolicissima Caritas protagonista della serata, questo ci potrebbe anche stare. Battutaccia a parte, “Dalla parte degli ultimi”, organizzato dal Circolo Gramsci riminese in collaborazione con Articolo 1 e il circolo PD di via Euterpe, ha avuto il merito di far riflettere su uno dei temi più sensibili dei nostri tempi. Quello della povertà. In crescita esponenziale, frutto di una tempesta perfetta: crisi pandemica, ambientale, energetica e guerra in Ucraina. Rimini ne è dentro. Il diffuso benessere economico non la sta salvando da questa piaga. [caption id="attachment_360893" align="alignleft" width="2412"] Mario Galasso, Direttore Caritas diocesana[/caption] I dati, supportati da toccanti testimonianze raccontate da Mario Galasso, direttore dell’associazione diocesana, non lasciano spazio a dubbi in proposito: nell’ultimo anno sono 561 le persone senza dimora che si sono rivolte alla struttura, 74 persone ospitate per 801