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Mimma Spinelli che delusione. "Boom" di turismo nell'entroterra

Zanza perché no? "Mi auguro che il Comune voglia intitolargli una rotonda o una strada: lui ha fatto tantissimo per il turismo di Rimini". E’ la proposta di Teresa Succi, mamma del compianto Maurizio Zanfanti, per tutti Zanza, morto prematuramente a 63 anni. Eravamo coetanei ed abitavamo nello stesso quartiere. Ci si conosceva anche se con percorsi di vita distanti, molto distanti. La sua famiglia gestiva fino a pochi giorni fa una pescheria nel quartiere. Zanza negli anni passati dava una mano alla gestione dell’attività Inutile dire che alla richiesta della mamma è nato un dibattito dove una parte della Rimini “colta” è contraria. Contraria anche la generazione dei “vitelloni” più anziana rispetto a Zanza. I Vitelloni di prima generazione erano selettivi. Si dice che a Riccione una ragazza fu “rifiutata” ed accompagnata in albergo perché la borsa che portava era “brutta”. Con Zanza tutto ciò non succedeva. Gli anni di Zanza sono quelli del boom del turismo estero, che arriva oltre il 40% delle presenze. Nel 1966 lo scalo di Rimini, con 392.594 passeggeri e 7.450 voli raggiunse il quarto posto tra gli aeroporti di Italia per movimento passeggeri. E’ il momento del “Club 33”, famoso tour operator svedese Non era tempo della

Nel Pd nuova classe dirigente o carrierismo. Turismo e caro prezzi. Concessioni spiaggia, la destra dalle sparate roboanti alla melina

Chiringuitos vanno chiusi. Si ritorni al piano dell’arenile Il dibattito sui chiringuitos in spiaggia è sempre più caldo. Evidente lo scontro tra chi pensa a questa attività in spiaggia come fondamentale per il divertimento serale (notturno?) e chi ritiene che debbano chiudere in prima serata. In questo momento non mi appassiono a questo dibattito. Ritengo infatti che questa discussione sia figlia di un errore della giunta Gnassi che ha deciso di permettere di realizzare i chiringuitos fregandosene del Piano dell’arenile. Su questo punto infatti lo strumento urbanistico dell’arenile è chiaro. L’art. 27 secondo comma, prevede l’installazione stagionale di strutture leggere tipo “gazebo” per la somministrazione di bevande ecc. (in buona sostanza gli attuali “chiringuitos”), solo a seguito della costituzione dei “Comparti di Intervento di Stabilimenti balneari” previsti dall’ art. 14 di detto piano. In sostanza il chiringuito poteva essere realizzato solo dopo la riorganizzazione e riqualificazione della spiaggia. Il sindaco Gnassi ha deciso (sbagliando dal mio punto di vista) con una delibera di giunta di permettere l’apertura di questi gazebo vicino alla battigia. Il risultato è sotto gli occhi di tutto. Nessuna riqualificazione, chiringuitos che crescono in base ai chioschi bar. Ritorniamo all’origine, soprattutto in vista delle evidenze pubbliche per le concessioni

Ballo sulla spiaggia no grazie. Indino vuole più taxi, la sua Confcommercio lo sa? Ponti d'oro ai camperisti, turisti di qualità e per tutto l'anno

Turismo. I bagnini hanno già iniziato a piangere “I conti, come sempre, si fanno a settembre. Certamente è stata una stagione difficile, finora. Più difficile di quanto potevamo immaginarci nei primissimi giorni dopo l’alluvione. A fine stagione dovremo ragionare insieme, istituzioni e operatori, su come aumentare la nostra attrattività, specialmente tra i turisti stranieri". Sul tavolo c’è naturalmente anche il tema dell’aeroporto di Rimini. Per aumentare la quota di turisti dall’estero sarà necessario avere più voli al ’Fellini’ Così Mauro Vanni presidente della cooperativa bagnini Rimini sud qualche giorno fa sui giornali locali. Il punto è che nella sua analisi Mauro Vanni dimentica due aspetti. L’attrattività della riviera è diminuita anche perché nonostante gli investimenti del pubblico la spiaggia di Rimini è sempre uguale (salvo rare eccezioni) da decenni. I nostri operatori di spiaggia sono sempre stati contrari ad ogni attuazione di piani dell’arenile. Inoltre per la promozione sui mercati esteri e per avere più voli all’aeroporto ci vogliono investimenti: per sostenerli solo il pubblico o solo alcune categorie economiche non bastano. E' vero o no che i primi investitori nell'aeroporto di Orio al Srio sono i gestori degli impianti di risalita sull Alpi lombarde e trentine, con quote perfino superiori a quelli

La corrente-non-corrente del Pd. Col caldo stop ai cantieri. Coop Alleanza, 3.0 cosa succede?

Cosa sono, cosa servono Uscendo dall’autostrada o percorrendo la SS16 vicino all’incrocio con Montescudo\Coriano si notano da sempre, cinque manufatti, tipo enormi pareti in mattoni, in due file ordinate con le pareti più piccole e un enorme schermo finale. In molti si saranno chiesti cosa sono e a cosa servivano. Ora la curiosità credo che sia aumentata dopo che sono iniziati i lavori del nuovo svincolo. Le strade passano ancora più vicino a quei manufatti ed anche la curiosità aumenta. Ho sempre pensato, come tanti, che fossero legati al tiro a segno nazionale che svolge ancora la sua attività a poca distanza. Ho approfondito è ho scoperto che si chiamano Muraglioni e servivano per le esercitazioni di tiro. Il nostro tiro segno ha una storia che ha radici profonde. La documentazione fa risalire la nascita nel 1884 quando su delibera del TIRO A SEGNO NAZIONALE il 3 Settembre 1884 viene costituita la SOCIETÀ MANDAMENTALE di RIMINI alla quale dovevano iscriversi quei cittadini, che per motivi vari, erano OBBLIGATI o LIBERI ad esercitarsi all’uso delle armi. Risale a quell’anno la casa del custode del tiro a segno ancora esistente ed invariata rispetto alla costruzione. Credo che quei manufatti siano vincolati. Si potrebbe

A Riccione gli "scappati di casa" contro la Notte Rosa, mentre qualcosa si muove per le colonie della riviera e in Europa vincono le api e perde Giorgia Meloni

No all’alta velocità Bologna-Taranto Da qualche anno a questa parte, periodicamente si discute dell’alta velocità sulla linea adriatica da Bologna a Bari. Nei giorni scorsi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrebbe chiesto al gestore della rete di elaborare uno studio di fattibilità per una nuova linea dell’alta velocità. L’alternativa, che poi sarebbe il progetto attuale, è la velocizzazione della linea esistente. La differenza di costi tra le due soluzioni è di 50-60 miliardi contro 5 miliardi di euro. Dico subito che Rimini si dovrebbe schierare contro senza se e senza ma. Le ragioni sono semplici e riguardano l’impatto ambientale, ragioni trasportistiche e turistiche. L’alta velocità sarebbe una nuova linea che nel nostro territorio passerebbe molto a monte dell’autostrada. Sarebbe necessario una stazione dell’alta velocità lontana qualche chilometro da Rimini e dalle altre località costiere. Inevitabile nuovi collegamenti ferroviari con l’attuale linea. Una vera e propria devastazione del territorio. Per ragioni del tutto ovvie non risolverebbe il problema dell’attuale linea Bologna-Bari che passa nel cuore delle zone turistiche e divide in alcuni casi in due le città. L’attuale linea rimarrebbe pienamente funzionale per la connessione tra le località minori. Per essere chiaro, l’alta velocità si potrebbe fermare a Rimini, Pesaro ed

Mentre il Governo fa il gioco sporco sull'alluvione e fa il furbo sulle concessioni delle spiagge

Alluvione: la destra attacca la Regione Emilia-Romagna, il Pd deve fare opposizione dura Dico subito che non mi piacciono i militari che si occupano di gestire attività civili. Il generale Figliuolo è sicuramente una persona brava e preparata. Ma sono anche convinto che si è fatta anche molta letteratura durante la pandemia sulla distribuzione dei vaccini. Il Generale ha potuto contare su una produzione straordinaria di sieri e in ogni caso i tempi di distribuzione sono stati più lunghi di quelli preventivati. Poi c’era Draghi che copriva tutto. Anche per questa ragione ritengo sbagliata la scelta del Governo di nominare il generale Figliuolo commissario per la ricostruzione. Era normalità nominare il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Si è sempre fatto così, da anni, in presenza di gravi calamità naturali. Commissario veniva nominato il presidente della regione colpita o quello della più colpita. Questa volta no. Si sceglie una figura tecnica senza nessuna esperienza di rapporto con gli enti locali e senza che conosca il territorio. Non solo. Tutto lascia intendere che gli obiettivi del governo di destra siano altri. Infatti: Figliuolo ha un mandato che scade fra 11 mesi. Perché? I soldi stanziati, 2,5 miliardi, arrivano in tre anni e per

E l'inflazione che pesa sulla stagione turistica, mentre nella Riccione commissariata si può fare solo ordinaria amministrazione

La spiaggia, i chiringuitos il ballo. Poche regole e molta confusione Claudio Cecchetto ha proposto recentemente un “Patto tra chiringuito e disco per rilanciare le notti". La proposta è semplice: “Fino alle 23 o alle 24 musica in spiaggia, poi le navette per portare i ragazzi a ballare nelle discoteche". In realtà nella pratica non può funzionare perché sulla spiaggia sono saltate le regole. Nel piano spiaggia è previsto: a seguito della costituzione del comparto è ammessa l’installazione di strutture leggere stagionali, tipo “gazebo”, nella misura massima di n° 1 per ogni stabilimento balneare, in posizione possibilmente mediana rispetto al fronte spiaggia e comunque a non meno di ml. 40,00 dal limite del comparto, con superficie massima di mq. 10,00". Ebbene non essendosi costituito nessun comparto (a parte qualche eccezione a Rimini Nord) di fatto non potrebbero esserci neanche i gazebi o chiringuitos. Invece ci sono in virtù di una delibera della giunta Gnassi che ha autorizzato queste strutture come evento stagionale sganciate completamente dal piano dell’arenile. Inevitabile la proliferazione dei chiringuitos ed anche una buona dose di confusione, di polemiche e dibattiti tra gli operatori. Ora pensare di spostare chi è sulla spiaggia alle 23\24 nelle discoteche è purtroppo solo fantasia.

Le vere parti lese a Riccione. Cattolica senza Mystfest. L'abuso d'ufficio non va abolito

Caffè delle Rose tra gloria del passato e i pochi spazi del presente E’ notizia di questi giorni che il Caffè delle Rose chiude per decisione del gestore il cui contratto scadeva a fine anno. La proprietà è ricorsa alla magistratura per ritornare in possesso del locale e poterlo assegnare ad un nuovo gestore. Ci vorrà del tempo. Colgo questa occasione per dire che la nuova vita del Caffè delle Rose dopo la costruzione dell’edifico a cura dell’architetto Massimiliano Fuksas è stata meno felice rispetto a quella dello storico locale. Quarto Pasini lo aprì nel 1977. Lo frequentavano Federico Fellini e Giulietta Masina ma ci sono passati tanti nomi di cultura, musica e spettacolo, facendone scenario per eccellenza della “Dolce vita” riminese. Se non ci fosse stato il Caffè delle Rose, «la Rimini balneare non sarebbe quello che è diventata – osserva lo storico Manlio Masini, appassionato studioso dell’epoca d’oro del turismo in Riviera – Il Caffè delle Rose è stato per decenni un simbolo, perché non era soltanto uno dei locali più alla moda, ma anche quello che animava la vita culturale e artistica della città». Poi il declino, fino a diventare una steakhouse. Sulle ceneri di tutto ciò arriva nel 2000-2003

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