Ha vinto il centrosinistra. In Emilia-Romagna e in Umbria. Ha vinto un centrosinistra unito che ha candidato due sindaci, quelli di Ravenna e di Assisi. Ricordo che anche in Liguria ha vinto un sindaco, quello di Genova. I primi cittadini sono più credibili per il governo delle regioni rispetto ad una candidatura politica oppure della cosiddetta “società civile”. E questa regola della “prossimità” o della “concretezza” vale a dispetto dell’identikit del candidato, dato che in Umbria la scelta è caduta su una civica di estrazione cattolica, mentre nella nostra regione si presentava un “figlio del partito", uno che candidamente ieri ha dichiarato di “sognare fin da bambino di fare il presidente dell’Emilia-Romagna”. Il centrodestra in Emilia-Romagna ha scelto una candidatura civica poco credibile per il ruolo di presidente della regione, anche agli occhi del proprio elettorato. I dati sono netti. Nel 2020 il centrodestra in Regione contava con la Bergonzoni 1.014.000 voti, con le elezioni del 17-18 novembre 2024v ne perde 364mila, il 35% in meno. Perde anche il centrosinistra ma passando da 1,2 milioni di voti a 922mila con una riduzione di 273mila voti, con un meno 22% in linea con la percentuale di astensione accresciuta che raggiunge il 53,6%
Il mercato ittico? Lo facciamo in campagna Non è uno scherzo: è la proposta che un gruppo di cittadini sta facendo al Comune di Rimini per evitare che venga realizzato sul porto canale in riva sinistra in un’area di proprietà comunale e da sempre con destinazione legata alle attività del porto: dalla cantieristica al mercato all’ingrosso del pesce. Era la seconda condizione (la prima era la realizzazione della darsena) per il via libera al residenziale nell’area. La prima delibera di approvazione del “Progetto integrato della zona portuale e delle aree limitrofe” è del 6\12\1994 (Prima giunta Chicchi). L’area oggetto di contestazione da parte dei cittadini doveva essere ceduta al Comune di Rimini per “consentire la razionalizzazione e riorganizzazione delle attività di cantieristica, assistenza alla nautica e pesca esistenti.” Pertanto, dire che non c’è stato confronto con i cittadini è semplicemente un falso. La variante darsena è stata discussa per anni nella città e nella zona interessata con affollate assemblee di residenti e operatori economici. La realtà è che i cittadini che ora protestano sono andati ad abitarvi dopo le scelte del Comune ed oggi si oppongono per evitare eventuali disagi legati alla nuova attività del mercato Ittico. Non corrisponde al vero neanche che quella
Si è svolto nei giorni scorsi il congresso delle Acli provinciali di Rimini che ha eletto il nuovo Consiglio provinciale e riconfermato come presidente Marco Tamagnini, 62 anni, architetto, dipendente comunale. Il Consiglio ha poi votato all’unanimità l’elezione della Presidenza provinciale, di cui fanno parte, oltre a Tamagnini, Emanuele Magnani (vicepresidente e presidente Lega Consumatori di Rimini), Sabrina Zanetti, Valentina Grazia, Giuseppe Mazzotti, Giuliana Zangheri, Gaetano Lanaro, Manuela Angelini, Giorgio Gori.
La stangata Il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge sulle concessioni demaniali turistiche. Il governo ha messo la fiducia e tutti i partiti di centrodestra si sono adeguati: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Tutti partiti che dal 2011 in poi hanno sostenuto che poi mai e poi mai si sarebbero applicate le norme europee per le spiagge, decretando la fine del monopolio degli attuali concessionari. Questi partiti negli anni hanno impedito qualsiasi riforma. Anzi ci hanno portato in più di una occasione vicini all’infrazione europea con le relative conseguenze negative per l’Italia. Ad esempio, nel 2017 Giorgia Meloni urlava dalle piazze: “Chiediamo al governo di aprire una vertenza con l’Ue per togliere queste due categorie (balneari e ambulanti) dalla direttiva Bolkestein perché sono delle specificità italiane”. Poi potrei proseguire con innumerevoli dichiarazioni e proposte del centrodestra per non applicare le norme europee. Anche i partiti di centrosinistra hanno tenuta una posizione favorevole ai balneari e di fatto contro all’Europa, ma con più stile. Ora arriva la nuova legge. Una vera e propria stangata, rispetto alle attese, per i concessionari uscenti. Vediamo i punti principali: Ai Comuni tempo fino al 30 giugno 2027 per chiudere le gare per le concessioni. Ma le
L’ufficio statistico della Regione ha pubblicato i dati turistici da gennaio a settembre 2024. I primi nove mesi ci danno un quadro complessivo dell’andamento turistico 2024 puntuale. Dico subito che non sono dati positivi soprattutto nei mesi strategici estivi per il turismo balneare. Ora diamo uno sguardo generale di arrivi e pernottamenti. Nei primi nove mesi incrementiamo gli arrivi sul 2019 (+1,3) ma purtroppo siamo lontani dai risultati del 2019 (anno pre-covid). Da sottolineare che tutti i comuni costieri sono sotto rispetto al 2019 ad eccezione di Misano Adriatico. In questo caso non c’entra il turismo balneare ma le prenotazioni della moto GP che ha visto nel 2024 due gare nel circuito di Santamonica (6-8 e 20-22 settembre) Anche in questa tabella si nota come tutti i comuni costieri siano in forte flessione sul 2019 e una sostanziale tenuta sull’anno 2023 che non è stato particolarmente brillante a causa dell’alluvione che ha colpito la Romagna. Inutile dire che ben altre erano le premesse e le aspettative da parte degli operatori turistici ad inizio anno. Un dato positivo complessivo riguarda le località del cosiddetto entroterra. Sono dati ancora piccoli ma che dimostrano una vivacità di quelle località molto probabilmente dovuta anche dall’apertura di airbnb che offrono
Basta celebrare Mussolini con la scusa della statua di Giulio Cesare C’è il consigliere Gioenzo Renzi che continua nella sua battaglia per ripristinare i luoghi e i simboli storici dell’età romana. In particolare l’Anfiteatro Romano di cui abbiamo già parlato e la statua di Giulio Cesare. Non essendomi mai appassionato al tema non sono certo di aver capito quante statue di Giulio Cesare esistono in Italia e perfino a Rimini. Quella originale in marmo è esposta nell'omonima sala del Palazzo Senatorio di Roma. Il "cambio" avvenne nel 1936, anno in cui venne poggiata la nuova statua di bronzo in sostituzione di quella originale (alta di più di 3 metri, scolpita nel I secolo avanti Cristo e realizzata in marmo grechetto). Nel 1933 Mussolini donò alla città di Rimini una copia di quel bronzo., collocata nell'allora piazza Giulio Cesare, sotto la torre dell’orologio. Rimase in quella posizione fino al giugno 1945 e poi spostata dai vigili del Fuoco e sepolta nel greto del fiume Marecchia. Quella piazza fu intitolata ai tre ragazzi partigiani impiccati dai fascisti, l’attuale piazza Tre Martiri. Nel 1953 la statua donata dal Duce fu riesumata e su autorizzazione del sindaco Ceccaroni collocata alla caserma Giulio Cesare. Nel 1996 il sindaco Chicchi deliberò
Gli edifici con le ruote "Il Comune di Rimini ha trovato la nuova “casa” per circa 400 dei suoi dipendenti. Si è infatti concluso il percorso avviato con una delibera di agosto sulla necessità di reperire un immobile o un’area per realizzare nuovi uffici comunali". Lo ha dichiarato qualche giorno fa l’assessore del comune di Rimini Francesco Bragagni. L’area interessata è quella recentemente acquistata all’asta dal Comune in via Dario Campana conosciuta come ex impianti industriali di Amir o ex Forlani. Come abbiamo già detto, il Comune ha fatto un’ottima operazione ad acquistare quell’area per 1,5 milioni di euro. E’ adiacente al parco Marecchia, può essere utilizzata in parte per parcheggi e per operazioni di rigenerazione urbana. Lascia alquanto stupiti, tuttavia, la facilità del Comune di Rimini di cambiare le previsioni di insediamenti importanti da una zona all’altra della città. In questo caso stiamo parlando della sede degli ufficiali comunali attualmente ospitati in affitto in via Rosaspina. Si tratta dell’ufficio tecnico che necessita di circa 12mila mq per 400 dipendenti. Sulla necessità di trovare una alternativa alla situazione attuale di via Rosaspina vi è un accordo generalizzato. Il problema è dove realizzarli. L’idea iniziale era quella dell’area della stazione. Lo stesso Piano Strategico approvato
A Rimini gli stabilimenti balneari valgono 50mila euro È notizia di qualche giorno fa. Uno studio della Guardia di Finanza e di Agenzia delle Entrate ha verificato che il reddito medio dei balneari di Rimini è stato di 29.841 euro. Tra i più bassi d’Italia tra la categoria. Nulla di nuovo “sotto il sole” si potrebbe dire. Da sempre i balneari fanno denunce di reddito da fame. Più basse in alcuni casi dei loro dipendenti. Poi sappiamo tutti a che prezzi venivano vendute le concessioni prima dell’incertezza normativa di questi anni. Miliardi di lire e poi milioni di euro per le concessioni più interessanti. Ciò che balza agli occhi è un altro aspetto. I nostri gestori della sabbia stanno facendo carte false per evitare i bandi previsti dalle norme europee, nonostante l’attività produca pochi incassi. Anzi, avevano puntato su Giorgia Meloni, ma sono rimasti delusi dopo l’approvazione da parte del governo di un decreto concordato con la Commissione Europea che impone bandi entro due anni e senza nessun particolare privilegio per il concessionario uscente. Nel decreto del governo vengono riconosciuti solo gli investimenti fatti e non ammortizzati negli ultimi cinque anni. Praticamente sulle nostre spiagge nessuno o comunque molto pochi. I balneari continuano a