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Figliuolo critica i sindaci, Coriano perde i finanziamenti per l'alluvione e la Lega di Riccione perde la calma

Traffico che incubo Questa settimana si è conclusa con il traffico come notizia principale. Complice un po’ di maltempo, la manifestazione fieristica Ecomondo ed anche l'attività congressuale, la mobilità cittadina è andata letteralmente in tilt, in particolare in alcune ore della mattina e del pomeriggio. Nulla di nuovo sotto il sole. Ricordo stesse polemiche e le stesse arrabbiature da parte degli utenti della strada anche quando facevo l’amministratore del Comune di Rimini. Allora insorgevano anche le associazioni di categoria, oggi silenti, come d’altra parte su tutto il resto. Penso che occorra, per capire il fenomeno del traffico, un piccolo ripasso sulla morfologia urbana di Rimini. Prima banalità. Rimini è una città costiera e come tutte le città costiere non può avere una circonvallazione (un sistema viario che organizza la circolazione dei veicoli attorno al nucleo abitativo di una città). La ragione è semplice. Metà della circonvallazione sarebbe in acqua. Non possiao avere il sistema dei Viali di Bologna ad esempio. Seconda banalità. Una città costiera ha strade di attraversamento parallele al mare e strade di penetrazione con il centro e lo zona di marina In questo momento ad aggravare la situazione il cantiere sulla SS16\strada di San Marino con via Euterpe

La sindaca Angelini torna al suo posto, la Lega chieda scusa

Le pillole di questa domenica le dedico a Riccione. La sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del Tar è stato un secondo terremoto politico. Riccione, il ritorno della sindaca Angelini e della volontà degli elettori Il Consiglio di Stato con una sentenza netta non solo ribalta la sentenza del Tar di Bologna che aveva annullato, cancellato le elezioni del 2022, ma soprattutto da una lezione di diritto in materia elettorale con un principio inviolabile: Rispettare la volontà degli elettori. A Riccione il giudizio degli elettori con il voto è stato inequivocabile. Duemila voti di scarto tra centrosinistra e centrodestra e vittoria al primo turno per 48 voti sopra il quorum del 50%. In sintesi 50,29 per la candidata Angelini e 37,84 per il candidato Caldari. Certo le sentenze si rispettano (vorrei vedere) ma si possono criticare. Ad esempio perché i giudici del Tar non hanno tenuto conto delle sentenze del Consiglio di Stato poi citate nel dispositivo di accoglimento del ricorso e ne hanno citate solo altre?  Ad esempio, scrivono i giudici del CdS: “Costituiscono irregolarità non sostanziali, inidonee a determinare la declaratoria di annullamento e rinnovazione delle operazioni elettorali, i vizi formali nella compilazione dei verbali delle sezioni

Sempre più caos sulle concessioni, si riparla di area ex Fox e di dehors

La bufala delle discoteche in spiaggia Titolo a tutta pagina sui giornali dei giorni scorsi: “Il Governo ha deciso che si balla in spiaggia”. Cavolo, mi sono detto, in un colpo solo il governo si è fatto fuori il titolo V della Costituzione (dove vengono stabiliti i ruoli di Regioni, Comuni e Province) e decide per tutti i comuni costieri cosa si può fare sulla spiaggia. Una rivoluzione. Anzi, un caos totale. Invece semplicemente non è vero. E’ l’ennesima bufala lanciata da qualche balneare, che non riesce a meditare in silenzio per più di un giorno, tanto per fare confusione in una fase delicata delle concessioni di spiaggia. E’ una bufala per una ragione molto semplice. Il Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare ha approvato con una delibera il 31 luglio 2023, il "Piano del Mare per il  triennio 2023-2025". Nel piano si parla, appunto, di tutto ciò che è in relazione con il mare. Inevitabile anche un riferimento al turismo balneare che viene trattato in questo modo: "Nell'ambito  del  turismo balneare, sarà sempre più necessario coniugare i servizi tradizionali, come l'uso delle spiagge, i parcheggi e il noleggio delle attrezzature, con la ristorazione e l'intrattenimento, concentrandosi, altresì, sulla professionalità e

Il governo non taglia le accise come promesso agli italiani ma non aumenta nemmeno le spese militari come promesso agli alleati

Il 63% delle famiglie italiane non arriva a fine mese Il governo ha varato nei giorni scorsi la manovra economica. Irpef, cuneo fiscale, pensioni, asili gratis dal secondo figlio sono alcune delle voci della legge di bilancio. Purtroppo si taglia la sanità pubblica, non ci sono nemmeno i 7 miliardi per evitare di ridurre i livelli di spesa. Questo significa per la sanità altri tagli. Ma le preoccupazioni non si fermano qui. Di fatto le famiglie italiane saranno sottoposte nel 2024 ad un vero e proprio salasso economico che si aggiunge a un 2023 già pesante. L’Italia, infatti è l'unico fra i grandi Paesi europei (Francia, Germania e Spagna) in cui la quota di famiglie che riporta almeno qualche difficoltà a far quadrare i conti è sopra il 63%. Lo afferma Eurostat, ovvero l'Ufficio statistico dell'Unione europea La divisione per Paesi mostra infatti come la percentuale di famiglie che dichiara di non arrivare facilmente a fine mese nel 2022 varia da meno di un quarto in Svezia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Lussemburgo, all'80,3% in Bulgaria e all'89,6% in Grecia. In Italia, stando allo studio dell'Eurostat, almeno il 63% del totale dei nuclei familiari è in difficoltà, superando i numeri di Francia, Polonia,

Follie dei chioschi sulle spiagge, in zona mare arrivano i dehors magazzino e Mauro Vanni stravince la gara a chi la spara più grossa

E’ iniziato il dopo Lorenzo Cagnoni Il 10 ottobre scorso Maurizio Ermeti è stata eletto presidente, all’unanimità, dal CdA di Ieg, la spa che detiene la Fiera di Rimini (e di Vicenza).  E’ iniziato ufficialmente il dopo Cagnoni. Non sarà un periodo breve, per molte ragioni, ad iniziare dal doversi impadronire delle indiscusse capacità manageriali, della conoscenza della macchina burocratica e comunale e dall’autorevolezza di cui Cagnoni godeva in ambito fieristico ed istituzionale. Io ho conosciuto in modo più diretto Cagnoni verso la fine degli anni ’90. Avevamo alle spalle un periodo non semplice per la nostra economia. Le mucillaggini di fine anni ’80, la politica che faceva fatica a guardare ad un orizzonte più importante. Poi avvenne la svolta. Prima con un cambiamento di maggioranza in Comune a Rimini. Nel 1992 a giugno il centrosinistra scalza il pentapartito ed elegge Giuseppe Chicchi sindaco. L’inizio di quello che sarà il futuro dell’Ulivo in Italia.  Nel 1995, con l’elezione diretta dei sindaci, Giuseppe Chicchi viene riconfermato. E’ quel sindaco che indica alla città una strada innovativa, ambiziosa e lungimirante, per dotarsi di una nuova fiera. Era sempre stato l'obiettivo di Cagnoni. Sono gli anni delle opere strategiche a lungo respiro per la destagionalizzazione

I bagnini insistono con argomenti inesistenti, per la spiagge caos assicurato

Ex questura. E’ arrivato un elefante in una cristalleria Marco Da Dalto mi risponde al mio articolo del 3 ottobre con una nota chilometrica pubblicata integralmente. Per un giornale on line non vi sono problemi di spazio. Purtroppo, oltre il 90% dei lettori ha abbandonata la lettura dell’articolo perché troppo lungo. In quel comunicato ci sono alcune considerazioni che mi trovano concordi. Entrambi (il sottoscritto e Rimini Life- ASI) siamo delusi l’uno dell’altro. Rimini Life scrive di me “a persona esperta come lei, già assessore all’urbanistica nella stagione in cui Rimini si è dotata di grandi superfici commerciali con protagonisti i marchi dominanti della distribuzione alimentare sul territorio, francamente mi sarei aspettato maggiore professionalità nella ricostruzione cronologica degli eventi”. La giunta Ravaioli in effetti ha inaugurato importanti strutture commerciali. Tutte previste dalla pianificazione regionale, provinciale e comunale da più legislature. L’iper è stato realizzato dopo anni di rinvii. Anche il sottoscritto è deluso dal comportamento di Rimini Life-Asi. Da un gruppo di progettazione, imprenditoriale di primissimo piano sul mercato milanese ma in generale in Italia, mi sarei aspettato più disponibilità al confronto, più attenzione ad una realtà che non si conosce e non soltanto un prendere o lasciare i progetti proposti. Poi

La proprietà dell'area sostiene di aver ottenuto un'autorizzazione commerciale

Le discussioni interminabili non piacciano neanche a me. A maggior ragione se vi sono coinvolti un gruppo imprenditoriale che ha acquistato un’area strategica nel cuore di Rimini e la stessa amministrazione comunale. Ci siamo lasciati in questa lunga diatriba con l’ultimo comunicato targato ASI datato 30 settembre. Un comunicato netto: “L’autorizzazione commerciale ci è stata rilasciata e chiarisce che il richiedente ha i requisiti per esercitare l’attività, così come il format con le sue suddivisioni che rispondono alla normativa del commercio. Per fortuna il documento è pubblico e consultabile. Se si fosse realizzato l’edificio saremmo stati legittimati ad aprire l’attività come proposta, perché è autorizzata la dimensione della superficie di vendita e di quella per le aree di lavorazione, ritenute coerenti e idonee alla attività. Tanto per essere più chiari, se il TAR o il Consiglio di Stato ci dessero ragione sui ricorsi, il supermercato lo potremmo realizzare esattamente così come proposto e potremmo esercitare l’attività, perché c’è già l’autorizzazione commerciale, non certo un centro logistico. Gli atti sono cristallini”. In una precedente nota ASI aveva scritto: “Ci è stato dato diniego alla pratica edilizia. Ma con una comunicazione al protocollo n. 0018359/2023 del 18/01/2023 ci è stata rilasciata l’autorizzazione commerciale”. Domenica

Regolamentiamo i dehors e si chiarisca quanto costa il servizio dello Shuttlemare

Ex questura. Volano gli stracci tra Comune e proprietà Inevitabile una riflessione sulla questura mai nata in via Ugo Bassi osservando lo scontro prolungato tra la proprietà dell'area – ASI – e il Comune di Rimini. Nella mia esperienza di amministratore pubblico mai visto uno muro contro muro così plateale tra un gruppo imprenditoriale privato e un’amministrazione comunale. Mancano solo le querele per diffamazione ma non è detto che non arrivino. Pensare che di progetti e realizzazioni ne ho visti passare tanti, anche di importanti marchi nazionali ed internazionali. Non capisco, sicuramente è un problema mio, dove sia l’interesse del privato, in questo scontro. Alla fine, chi decide sarà l’amministrazione comunale, a maggior ragione dovendo utilizzare lo strumento dell’accordo di programma, che privilegia l’interesse pubblico. Ma andiamo con ordine. Il gruppo ASI - Ariminum Sviluppo Immobiliare si aggiudica all’asta fallimentare l’area dell’ex questura per 14,5 milioni di euro dopo un “confronto” con il gruppo Conad. Una cifra importante, perfino esagerata, rispetto alle tante aste andate deserte fino ad allora. Chi ha acquistato sapeva benissimo che sull’area vi era un manufatto di circa 23mila mq con destinazione questura. Il resto dell’area non aveva e non ha pianificazione urbanistica. Il gruppo ASI presenta al

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