Marianna Matteoni: "Sotto la buganvillea" La Piazza Riccionese, laureata in psicologia clinica, psicologa, classe 1973, autrice di alcuni volumi di psicoanalisi (l’ultimo nel 2023, per l’editore Panozzo, “Il desiderio che vuol dire?”, un lavoro di lettura e commento di un testo di Lacan). Questo l’identikit di Marianna Matteoni autrice, questa volta, di un romanzo rosa di oltre 500 pagine ambientato tra Roma, Milano, la Romagna, New York, Dallas. Dedicato, come scrive Lei alla fine del testo, a Barbara Cartland (1901-2000), scrittrice britannica autrice di oltre 700 romanzi rosa, e a Liala (1897-1995), una fra le più note autrici di romanzi rosa del 20. secolo. Ma aggiungerei che un riferimento importante sarebbe stato opportuno venisse fatto anche alla scrittrice inglese E. L. James, autrice della trilogia le “Cinquanta sfumature” (di grigio, di nero, di rosso) uscito nel 2011 per le numerose pagine erotiche contenute nel libro. Una lettura piacevole, un testo ben scritto, che riesce a ben descrivere i protagonisti della storia. Naturalmente belli, ricchi, eleganti, con case da favola (in Romagna è Villa San Martino dove c’è una splendida buganvillea), con famiglie importanti, con il mondo come scenario di fondo. La storia si sviluppa fra settembre e dicembre 2001. Vediamo i protagonisti. Lui,
Marco Battistelli: "Storia della miniera di Perticara. Quattrocento anni di estrazione dello zolfo all’ombra del Monte Aquilone e in alta Valmarecchia (1564-1964)" A cura di Federica Giovannini - Il Ponte Purtroppo non so chi sia Marco Battistelli. E questo libro non me lo dice. Danno per scontato, sia il Sindaco di Sant’Agata Feltria Goffredo Polidori che il Presidente del Parco Museo Minerario Carlo Evangelisti, nei loro interventi iniziali che tutti lo conoscano. Polidori dice “uno dei maggiori studiosi del Montefeltro e della sua storia mineraria”. Possiamo da ciò dedurre che è morto (quando?), che cosa faceva (insegnante, docente universitario?) di cosa (geologia, storia?). Insomma ci avviciniamo a questo testo con molte domande in testa, ma risposte poche. Ed in rete non troviamo notizia su di lui, tranne un piccolo articolo su Il Resto del Carlino del 10 febbraio 2023 da cui apprendiamo che “all’età di 65 anni una grave malattia lo strappò agli amati studi”. E che a seguito di ciò la moglie Silvana Rastelli “ha consegnato le casse contenenti libri, annotazioni, ricerche e carte, oltre a minerali e fossili di cui possedeva un’ingente collezione” al Comune di Sant’Agata Feltria. Il tutto è stato depositato a Palazzo Fregoso e nella biblioteca
Maurizio Maria Taormina: «‘U Cafè. Ovvero della fantastica scoperta del caffè» - NFC Ormai da qualche mese stiamo leggendo tutti che i grandi paesi produttori di caffè hanno seri problemi di produzione legati alle mutate condizioni climatiche e alla siccità. Per far fronte a questa difficile situazione si stanno muovendo anche le grandi istituzioni economiche internazionali, perché i maggiori paesi produttori non hanno le risorse monetarie per aiutare i contadini, spesso operanti su piccoli appezzamenti di terreno. Su dieci milioni di tonnellate di caffè prodotto, oltre 3 milioni e mezzo provengono dal Brasile, seguito da Vietnam (1 milione e seicentomila tonnellate), Indonesia (722.000 tonnellate), Colombia (720.000 tonnellate), Honduras (480.000 tonnellate). Questi cinque paesi producono quasi 7 milioni di tonnellate sulle 10 prodotte a livello mondiale. La situazione ha già determinato una impennata dei prezzi e i giornali hanno incominciato a scrivere che presto la tazzina di caffè al bar ci costerà 2 euro. Il caffè è la bevanda più diffusa nel mondo e il suo valore economico complessivo è secondo solo dopo il petrolio. In Europa arrivò nel 16. secolo da Turchia e paesi arabi, che lo importavano allora dall’Etiopia. La prima città in Italia ad aprire botteghe del caffè fu Venezia nel
Roberto Masini "My Life" Libri dell’Arco Scriveva nel 2000 il “maestro” Elio Ghelfi (1937-2020) nel suo libro “Con i miei sogni all’angolo del ring” (per i tipi di Capitani): “Gabriele Aluigi, Franco Canini e Roberto Masini furono i miei primi ‘prodotti’ pugilistici. Insieme formavano un trio vincente. Furono loro, con le loro affermazioni, con le belle prestazioni esibite su tutti i quadrati italiani a darmi la certezza circa la bontà del mio metodo di insegnamento. Il propellente per continuare venne primariamente da questi tre ragazzi”. Masini, classe 1958, è stato un pugile in attività tra il 1975 e il 1982. Un superleggero, ovvero sotto i 65 kg. Scrive nella Prefazione Enzo Pirroni: “Non stiamo parlando di un Campione del Mondo ma di un onesto, forte boxeur che è stato nelle primissime posizioni delle graduatorie nazionali, incontrando pugili del calibro di Oliva, il rumeno Livadaru ex olimpionico, La Torre, Gianfranco Rosi, Ghebli che cinse la cintura di Campione Mondiale”. E’ un libro autobiografico, scritto con semplicità, sul filo dei ricordi e dei tanti sportivi incontrati, molti dei quali diventati amici per una vita anche ben dopo la fine della carriera con i guanti appesi al chiodo. Ma è anche il racconto della straordinaria avventura della Pugilistica Libertas,
Oreste Delucca: "Mestieri e botteghe Riminesi del Quattrocento" (2 volumi) Panozzo Aiuto, Oreste!! 1.400 pagine, con grafici, dizionarietti, testamenti in latino, immagini, tavole statistiche, glossario, quattro indici (delle persone, dei luoghi, dei mestieri, degli autori). Due volumi densi (anche pesanti materialmente) compongono l’ultima fatica di Oreste Delucca che ha portato a sintesi in questa opera molti decenni di lavoro e ricerche (avviate dal 1965) in archivi e biblioteche, riminesi e non. Tutto quello che volete sapere sulla Rimini del Quattrocento qui c’è: le sue contrade e i suoi borghi, le monete e i pesi usati, le sue corporazioni professionali, le sue botteghe, gli oltre duecento mestieri censiti, il lavoro delle donne, il sistema fiscale, l’anagrafe delle oltre cinquemila persone censite (5.064 per l’esattezza: in quei decenni Rimini aveva una popolazione che raggiungeva a mala pena le 10.000 anime). Come può un povero “segnalatore” di libri dar conto della ricchezza dei temi da Te affrontati e delle tante suggestioni storiche che offri al lettore? L’unica cosa che posso fare, per i miei abituali lettori, è provare a “spigolare” qui e là un po’ di informazioni tratte dai due volumi. Di più non mi sento di fare, anche se mi auguro che altri storici scrivano, commentino,
Lorenzo Valenti – Franco Vicini: "Martignone “ferocissimo uomo!” Una storia violenta nel contesto dell’epopea della miniera di Perticara" Il Ponte Una storia durata oltre due secoli quello dello sfruttamento minerario dello zolfo della miniera di Perticara, in alta Valmarecchia. E nonostante siano ormai sessanta anni che sia stata chiusa, nel 1964, gli studi su questa importante realtà economica ed il contesto storico e sociale che la circondava proseguono. La bibliografia inerente incomincia ad essere veramente notevole. In questo aiutata dalla importante azione pluridecennale del “Parco Museo della miniera di zolfo di Marche e Romagna”, presieduto ormai da un ventennio da Carlo Evangelisti, e dalla attività di ricerca storica della Società di Studi Storici per il Montefeltro, a lungo presieduta da Roberto Monacchi ed ora, da un paio d’anni, da Lorenzo Valenti. E’ proprio quest’ultimo, Lorenzo Valenti (classe 1960), avvocato con passione per i temi politico-sociali di storia contemporanea dell’Appennino romagnolo e marchigiano, ex-Sindaco di Pennabilli, nonché rappresentante delle parti civili della Provincia di Forlì, di Rimini e di Pesaro nei processi per le stragi naziste del 1944, che “frugando” fra le carte dei tribunali marchigiani (in primis quello di Urbino) ci racconta in questo volume la storia di Martino Manzi, detto “Martignone”. Lo
Nina Candi:"L’ultimo viaggio. Aristotele Fioravanti alla corte dello Zar (da Bologna a Mosca 1475-1485)" La Piazza Nina Candi (pseudonimo di Nina Kandinashvili), russa, è nata a Mosca, laureata in ingegneria informatica si è poi dedicata agli studi storici e artistici, ha lavorato prima presso una grande galleria d’arte e poi nel settore turistico. Da trent’anni ritiene l’Italia, in particolare la Romagna, la sua patria adottiva. Questo suo romanzo è stato edito in Russia nel 2015. La storia raccontata, incentrata sulla figura dell’architetto bolognese Aristotele Fioravanti, consente all’autrice di narrare, attraverso le peripezie e i viaggi dei diversi personaggi del libro, delle città di Romagna, di Bologna, di alcuni personaggi a noi riminesi molto cari come il cardinale Bessarione, il filosofo greco Gemisto Pletone (sepolto in una delle arche esterne del Tempio Malatestiano), Sigismondo Pandolfo Malatesta, Zoe (Sofia) Paleologa nipote dell'ultimo imperatore bizantino Costantino XI Paleologo nonché seconda moglie di Ivan III di Russia. E’ un romanzo storico incentrato sull’avventuroso viaggio da Bologna a Mosca intrapreso nel 1475 dal famoso architetto bolognese Aristotele Fioravanti, chiamato dallo Zar Ivan III per ricostruire la cattedrale della Dormizione (Assunzione della Vergine), distrutta da un terremoto. Sotto la sua direzione i lavori di costruzione della nuova chiesa, sulla piazza del
Mercoledì pomeriggio, alle ore 17, presso la Cineteca di Rimini avrà inizio la prima giornata di studio su “Vittime e carnefici. Le stragi nazifasciste lungo la Linea gotica orientale” promossa da Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), dall’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”, dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania – Roma. In questa prima giornata sarà presentato il libro “Vittime e carnefici” a cura di Daniele Susini, edito da Donzelli. Interverranno Sonia Residori, storica dell’Università di Padova; Marco Renzi, storico; Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale “Parri”. I lavori proseguiranno giovedì mattina e pomeriggio a Sala Ressi, presso il Teatro Galli, con gli interventi di Gianluca Fulvetti dell’Università di Pisa, Laura Fontana responsabile Italia del memorial de la Shoah, Giovanni Contini Presidente Istituto Storico della Resistenza di Pistoia, Elena Pirazzoli ricercatrice storica, Paolo Pezzino. Per gentile concessione dell’Autore e della Casa editrice Donzelli pubblichiamo l’introduzione al libro “Vittime e carnefici” di Paolo Zaghini. Ci sono nella storia dei popoli momenti tragici in cui la barbarie sembra essere prevalente rispetto al comune vivere civile. E le guerre risultano essere catalizzatrici di queste situazioni. Vale oggi per la guerra in Ucraina così come per quella in Medio Oriente nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. Oppure per le