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Giancarlo Frisoni: "Voi chi siete?" Pazzini Ho già segnalato in passato alcuni dei libri fotografici di Giancarlo Frisoni: "Memorie. Volti e voci della mia gente" (Edizioni ARTinGENIO, 2018), "Le case del cuore" (AIEP, 2019), "Madri" (Pazzini, 2023). Mai temi facili. E anche in questo volume le solite straordinarie foto in bianco e nero, scattate con maestria, e stampate con grande tecnica professionale da Pazzini. Dunque un magnifico libro fotografico, accompagnato anche da testi di Frisoni capaci di commuovere profondamente, ma che io non mi sentirei di proporre a potenziali lettori. Qual è il problema? Il libro racconta per immagini di persone anziane non autosufficienti ospitate nella casa di riposo “Gli Ulivi” di Morciano di Romagna. Scrive Alberto Meneghini, Direttore area Coopselios, l’azienda che gestisce la casa di riposo: “Quando Frisoni mi ha illustrato l’idea di raccontare attraverso le immagini frammenti di vita delle persone che ricevono assistenza presso la residenza di Morciano di Romagna, ho temuto che la cosa potesse risultare oltraggiosa. Come se le foto, permeando l’intimità della persona in stato di bisogno, ne ledessero inevitabilmente la dignità. Poi ho compreso la grande opportunità che ci stava dando: costruire attraverso la forza delle immagini una narrazione della relazione di aiuto. Attimi di

L’11 giugno i Capitani Reggenti avevano incaricato la coalizione PDCS e Alleanza Riformista di formare l'esecutivo

Si è votato il 9 giugno. L’11 giugno i Capitani Reggenti hanno incaricato la coalizione PDCS e Alleanza Riformista, che dal voto hanno ottenuto il maggior numero di preferenze (22 consiglieri i democristiani e 4 AR), di trovare la maggioranza per formare il nuovo Governo della Repubblica. Giorni di incontri continui fra i partiti e di consultazioni interne dentro i loro organismi dirigenti. Il tempo che la legge elettorale, 15 giorni, concedeva loro scadeva ieri. Altrimenti la mano sarebbe passata alla seconda coalizione (Partito dei Socialisti e dei democratici e Libera). Ma questa mattina i dirigenti del PDCS e di AR sono saliti al Palazzo Pubblico per richiedere alla Reggenza il mandato per formare il nuovo Governo. Ieri sera è stato raggiunto l’accordo tra la coalizione “Democrazia e Liberà” (PDCS e AR) con la coalizione Libera/PS e PSD per costituire la nuova maggioranza della 31.a Legislatura. I Capitani Reggenti hanno ascoltato i dirigenti della Coalizione e sollecitato questi ultimi di andare in Consiglio Grande e Generale per votare il testo del programma di Governo e la lista dei responsabili delle 10 Segreterie di Stato con la definizione delle deleghe (principali e secondarie) entro il 16 luglio prossimo. Nascerà dunque un Governo di

Il libro "La politica a San Marino. Guida agli archivi dei partiti e delle personalità politiche" Aacura di Luca Gorgolini e Stefano Vitali

"La politica a San Marino. Guida agli archivi dei partiti e delle personalità politiche" A cura di Luca Gorgolini e Stefano Vitali Centro Sammarinese di Studi Storici Questa pubblicazione, importante per la conoscenza della storia dei partiti e di alcuni dei principali protagonisti delle vicende politiche sammarinesi del Novecento, si conclude in realtà guardando agli scenari futuri. Se è fondamentale digitalizzare archivi cartacei esistenti e metterli in rete (e non sto parlando solo di San Marino), la vera domanda è su quali documenti gli storici lavoreranno per scrivere la storia politica dalla fine degli anni ’90 in poi? E’ una domanda che mi pongo da tempo in quanto ormai è qualche decennio che lavoro per raccogliere, organizzare, preservare gli archivi della politica riminese. Ed è sulla base di queste carte che ho potuto scrivere nel corso degli anni alcuni volumi sulla storia del PCI riminese e i tanti articoli su fatti, personaggi, vicende politiche che dal 2016 in poi ho pubblicato su Chiamamicitta.it. Ma dagli anni ’90 in poi la politica sembra non passare più attraverso la carta: l’avvento del digitale ha completamente trasformato le modalità dell’organizzazione della politica. Le convocazioni delle riunioni non avvengono più in forma cartacea, ma per e-mail e sms;

La propaganda dei Comitati Civici utilizzava tutte le forme di comunicazione, ritrovato un mazzo del 1951

Ho trovato recentemente fra le carte e i libri di un elettore democristiano deceduto, che i famigliari mi hanno fatto consultare, un mazzo di carte (40 carte) realizzato dai Comitati Civici costituiti da Luigi Gedda (1902-2000) su incarico di papa Pio XII (1876-1958) in vista delle elezioni politiche del 1948. I Comitati Civici furono un'organizzazione di laici cattolici italiani impegnati nella difesa della tradizione religiosa e morale del Paese e alla mobilitazione civica anticomunista. Nell’infuocato clima politico del dopoguerra Pio XII chiese a Gedda, allora vicepresidente dell'Azione Cattolica, di costituire un'organizzazione finalizzata a radicalizzare la contrapposizione tra la Democrazia Cristiana e i partiti di sinistra, con l'effetto di polarizzare il quadro politico e indurre molti cattolici a superare la tentazione di sostenere, in funzione anticomunista, i partiti che si collocavano a destra della DC. Nelle elezioni politiche del 1948, segnate da una campagna elettorale particolarmente tesa, i Comitati Civici sostennero apertamente la Democrazia Cristiana. Il risultato elettorale fu significativo: la Democrazia Cristiana superò il 48% dei voti sia alla camera che al senato, mentre la lista del Fronte Democratico Popolare si fermò a poco meno del 31% dei consensi, decretando di fatto la fine delle alleanze elettorali tra comunisti e socialisti, per lo meno a livello di elezioni nazionali. Il segretario del PCI Palmiro Togliatti, principale bersaglio dei Comitati Civici, in

Il libro "Luce sul Trecento. Gli affreschi ritrovati di Villa Verucchio. Dalla provvidenziale scoperta alla valorizzazione" a cura di Giovanni Carlo Federico Villa

"Luce sul Trecento. Gli affreschi ritrovati di Villa Verucchio. Dalla provvidenziale scoperta alla valorizzazione" A cura di Giovanni Carlo Federico Villa Vallecchi “Certamente benedetto il cellulare che padre Federico, nel settembre 2021, calò dietro un dossale dell’elaborato coro ligneo dei frati, per ispezionare i problemi di un cavo elettrico e cercare una presa. Il breve video ottenuto non solo svelò i problemi di corrente, ma mostrò una nicchia da secoli dimenticata. E nella nicchia apparve il volto del “Vir Dolorum”, una “Imago Pietatis” ancora leggibilissima, e potentemente emotiva. Così principiava, nel convento francescano di Santa Croce di Villa Verucchio, un’avventura di ricerca, di emozioni, d’arte, di storia” (dall’intervento “In aura francescana” di Giovanni Carlo Federico Villa). Il libro dà conto del lavoro svolto in questi quasi tre anni da quella prima scoperta da parte della Soprintendenza alle Belle arti di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini in collaborazione con l’Ordine francescano, il Comune di Verucchio, il Rotary Club di Rimini e la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. E ci sono i primi appunti degli studiosi su questa straordinaria scoperta attribuita a Pietro da Rimini e alla sua bottega, il più importante pittore della Scuola riminese del Trecento. Così Alessandro Giovanardi (“Il santuario francescano di Pietro”), Alessandro

Aperto anche il sito, a Roma i visitatori sono stati 70 mila

Si è inaugurata martedì 11 giugno, nel tardo pomeriggio, la mostra bolognese dedicata a Enrico Berlinguer (“I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer la mostra arriva a Bologna”) al Museo Civico Archeologico (aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19, chiusa il martedì, sino al 25 agosto). Hanno preso la parola Mauro Roda, il Presidente della Fondazione Duemila, il Sindaco di Bologna Matteo Lepore, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, Laura e Maria Stella Berlinguer in rappresentanza della famiglia, l’ex Rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi. Fra le centinaia di ospiti invitati presenti all’inaugurazione dirigenti del PD, storiche figure del PCI, numerosi pubblici amministratori degli enti pubblici romagnoli, tanti professori dell’Università bolognese, rappresentanti delle dieci fondazioni democratiche emiliano-romagnole, dirigenti degli Istituti Storici regionali, molti giornalisti. Nella prima giornata di apertura al pubblico mercoledì un flusso continuo di centinaia di visitatori. La mostra a Roma ha totalizzato complessivamente 70.000 visitatori. Roda, l’anima e l’organizzatore di questo appuntamento bolognese, confida che anche a Bologna si raggiunga questo numero. Il sito https://mostra.enricoberlinguer.org/ aperto per la mostra a Roma, ora è stato messo al servizio della mostra bolognese. Qui foto, testi, filmati tratti dalla Mostra, oltre al ricco calendario degli appuntamenti previsti per tutta la durata

A quarant'anni dalla morte del segretario del PCI

Questa sera, alle 18.30, viene inaugurata a Bologna la Mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer” al Museo Civico Archeologico (Via dell’Archiginnasio 2), di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi (“I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer, la mostra arriva a Bologna” e “Le due volte di Berlinguer a Rimini”). Nel giorno del quarantesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer. Da mercoledì 12 giugno la mostra sarà aperta al pubblico. La mostra ha al proprio interno un allestimento multimediale capace di coinvolgere il pubblico, oltre che nella visione di foto e manifesti, nell’ascolto di registrazioni e filmati del Segretario del PCI. Enrico Berlinguer ha lasciato dietro di sé innumerevoli testimonianze filmate, registrate nel corso di manifestazioni e feste de L’Unità, oltre che in apparizioni televisive. La Mostra consente al pubblico visitatore di vederne molte, tematicizzate sui problemi politici nazionali e internazionali più importanti dei suoi anni. Abbiamo estratto da questo materiale video alcuni spezzoni: l’intervento alla Festa nazionale de L’Unità a Napoli il 19 settembre 1976 con la partecipazione di una folla immensa, diversi spezzoni tratti da interventi in TV, il discorso alla manifestazione per la pace a Roma del 16 giugno 1983. Il collage video dura 9 minuti. Ringraziamo

Il fascicolo di Romagna arte e storia n. 126/2023 "Aldo Spallicci e la Romagna. Il poeta, il medico, l’uomo di cultura, il politico"

Romagna arte e storia n. 126/2023 "Aldo Spallicci e la Romagna. Il poeta, il medico, l’uomo di cultura, il politico" A cura di Dino Mengozzi Il Ponte Vecchio “Se una riflessione finale s’impone rispetto alle prese di posizione e ai discorsi suscitati dalla scomparsa del poeta nel 1973, è la bassa temperatura ideologica. Lo Spallicci del cinquantenario, a parte i giudizi di ogni singolo studioso sulla sua opera, non è più l’intellettuale di parte, ma una figura che unisce, in quanto passato fra i simboli storici, a connotare una romagnolità come patrimonio comune” (dall’intervento di Dino Mengozzi “Aldo Spallicci 1973-2023. Bilancio provvisorio di un cinquantenario”). Il numero 126 di “Romagna arte e storia” contiene gli Atti del convegno tenutosi a Bertinoro l’1 aprile 2023, nel 50mo della morte di Spallicci, promosso dal Comune di Bertinoro, dall’Accademia dei Benigni, dall’Accademia degli Incamminati, dal Tribunato di Romagna, dal Consorzio Vini di Romagna, dalla rivista “Romagna arte e storia”. Gli atti sono stati curati da Dino Mengozzi, docente di storia contemporanea all'Università di Urbino. Medico, poeta e politico (eletto per il PRI alla Costituente il 2 giugno 1946 e poi senatore sempre per il PRI nel 1948 e nel 1953), nonché cultore e promotore dell'identità e delle tradizioni popolari

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