Top Stories

Enrico Franceschini: "Ferragosto" - Rizzoli Avevamo lasciato la banda del giornalista Mura a inizio estate nel volume “Bassa marea” (Rizzoli, 2019). Ora li ritroviamo tutti a cavallo di Ferragosto, che per i romagnoli è stato visto sempre come il giro di boa dell’estate, della stagione balneare. Ma è anche contemporaneamente il momento clou, con le spiagge traboccanti di turisti, il mare invaso dai pedalò e un caldo da scoppiare. La Romagna è la grande protagonista del romanzo. E la dedica non potrebbe essere più esplicita: “Ciao mare. In memoria di Raoul Casadei (1937-2021), nato il giorno di Ferragosto”. Il quartetto maschile è inossidabilmente amico dall’epoca dell’infanzia, e vive di reciproci sfottò. Esso comprende il dott. Danilo Baroncini, alias il Barone, e la sua donna la Raffa, Sergio Baldazzi detto l’Ingegnere con la Mari, Pietro Gabrielli (il Professore, professione bibliotecario) con la fidanzata letterata ma soprattutto c’è Andrea Muratori, detto Mura, giornalista in pensione. La sua donna, forse, è la Cate, corrispondente di guerra e scopamica. Mangiano e bevono, da bravi bolognesi, e si godono la vita e l’amicizia, tutti per uno come i moschettieri. Ma tra loro si annida quel Mura che - nonostante viva in un posto tranquillo come Borgomarina dove, a parte

Sergio Zavoli: "Prima dei fatti. Un diario pubblico" -  Avvenire. Questo libro di Sergio ha una storia lunga. Provo a raccontarvela. Nel 2015 Sergio ha 92 anni e il direttore de L’Avvenire Marco Tarquinio lo pressa perché scriva per tre mesi una piccola rubrica in prima pagina sul giornale della CEI (la Conferenza Episcopale Italiana), riempiendo lo spazio vuoto lasciato dal “Mattutino”, la rubrica che il Cardinale Gianfranco Ravasi aveva scritto per oltre quindici anni. Nella introduzione Tarquinio dice: “Temeva di cominciare qualcosa che avrebbe potuto non finire, e questa non era cosa da lui. Ma alla fine non gli riuscì di dire no”. Sergio scrisse 77 pezzi, dall’1 ottobre al 31 dicembre 2015. Doveva consegnarli al giornale in blocchi settimanali. Ho qui davanti a me la raccolta delle prime pagine de L’Avvenire in cui scrisse con grande maestria le 25 righe quotidiane della rubrica che lui stesso chiamò “Prima dei fatti”. Nella nostra telefonata domenicale, solitamente in tarda mattinata, Sergio anticipò a me, ma anche agli altri amici riminesi, questa sua decisione di accettare la proposta di Tarquinio. Dopo diversi ripensamenti, alla fine era felice, veramente felice, di aver accettato. Lo si sentiva dalla passione con cui per telefono ci anticipava i temi

"L’oro di Giovanni. Il restauro della Croce di Mercatello e il Trecento Riminese" A cura di Daniele Benati e Alessandro Giovanardi - NFC. Lo abbiamo detto e scritto in occasione della piccola mostra allestita fra giugno e luglio 2021 in Duomo dedicata a San Giuseppe, con due quadri di Guido Reni e del Guercino: concentrare l’attenzione degli studiosi e dei visitatori su poche opere, ma significative di un autore, di un periodo, di un soggetto, premia a volte gli organizzatori molto di più di qualche grande esposizione che rischia di essere dispersiva e, alla fine, poco significativa. E’ il caso della Mostra “L’oro di Giovanni. Il restauro della Croce del Mercatello e il Trecento Riminese” promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, da Soroptimist Rimini, e organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose A. Marvelli, a Palazzo Buonadrata in Corso d’Augusto, nel centro della Città, inaugurata il 18 settembre u.s. Migliaia i visitatori che hanno salito le scale per arrivare nella sala espositiva. Unanimi i giudizi positivi sulla qualità dell’esposizione, ed alto l’apprezzamento per aver riproposto all’attenzione della Città la scuola pittorica del Trecento Riminese. Molto soddisfatto Mauro Ioli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio: “L’ottimo riscontro avuto finora indica l’esistenza di una domanda

"I talenti di Rina Macrelli tra creatività e impegno" A cura di Pier Angelo Fontana e Simonetta Nicolini - Raffaelli. Il 6 novembre 2020 moriva, a 91 anni, a Santarcangelo di Romagna Caterina (Rina) Macrelli, l’ultima, e unica donna, di quello straordinario gruppo di intellettuali (scrittori, poeti, pittori) che avevano dato vita nel dopoguerra in questa piccola città della Romagna a “E' circal de' giudéizi” (Il Circolo del Giudizio): Raffaello Baldini (1924-2005), Gianni Fucci (1928-2019), Tonino Guerra (1920-2012), Flavio Nicolini (1924-2015), Nino Pedretti (1923-1981), Federico Moroni (1914-2000), Giulio Turci (1917-1978). E a cui, proprio grazie alla Macrelli, deve essere aggiunta la poetessa operaia Giuliana Rocchi (1922-1996). Rina è stata una scrittrice, una drammaturga, una traduttrice, una sceneggiatrice, una aiuto regista. Ha lavorato in RAI dal 1961 al 1978, ha lavorato nel cinema a fianco di Michelangelo Antonioni e Liliana Cavani. Attiva militante femminista a Roma a partire dal 1974, ha lottato per l’emancipazione e i diritti delle donne. Ma a Santarcangelo nulla fa trapelare della sua militanza lesbica, mentre, come annota nella Introduzione Simonetta Nicolini, “l’impegno femminista era causa di esplosive discussioni con gli amici (uomini) quando era in paese nei sempre più rapidi e rari passaggi” e prosegue: “Ma quanto le

Paolo Zaghini – Daniele Montebelli: "Dai quaderni del tempo. Ritratti in bianco e nero" - Casa del Popolo Riccione / La Piazza. Paolo Zaghini – Daniele Montebelli:In occasione della cena sociale dei soci della Cooperativa Casa del Popolo di Riccione il 7 ottobre, presso il Ristorante “Duc andam” a Spontricciolo, sarà presentato il volume “Dai quaderni del tempo” curato da me ed da Daniele Montebelli. Il sottotitolo che il Presidente della Casa del Popolo Ezio Venturi ha voluto al titolo recita: “Una piccola raccolta di racconti e di storie di un recente passato che pure sembra essere già stato dimenticato. Un album di immagini sottratte alla polvere del tempo. Ritratti in bianco e nero di uomini del Partito Comunista Italiano”. Ovvero io e Daniele abbiamo raccontato le vite di undici comunisti riccionesi che dal 1945 al 2000, chi più chi meno, hanno contribuito a scrivere la storia di questa realtà comunale così importante del Riminese. Io ho riproposto le biografie di sette dirigenti comunisti e pubblici amministratori di Riccione, già pubblicati negli ultimi anni su chiamamicitta.it (fanno parte di quella settantina di biografie che ho scritto di comunisti, donne e uomini, di tutti i comuni del riminese). Essi sono: Gianni Quondamatteo, Gualtiero Masi,

Sergio Barducci: "Cammina e arriverai al sole. La vita, i successi, le intuizioni di Roberto Valducci" - Minerva. Il giornalista e scrittore sammarinese Sergio Barducci con questo volume dedicato all’imprenditore farmaceutico Roberto Valducci, scomparso giusto due anni fa il 22 agosto 2018, all’età di 85 anni, ci racconta la “bella storia” di un uomo che è stato capace di costruire un’eccellenza industriale italiana: la Valpharma, azienda leader nel mondo per i farmaci a lento rilascio. Una biografia romanzata, che si avvale dei ricordi della moglie Piera Aniceti (si erano sposati nel 1966) e della figlia Alessia (nata nel 1968), oggi a capo del gruppo Valpharma. Le aziende Valpharma hanno circa 400 dipendenti con un fatturato di oltre 55 milioni di euro. La Valpharma ha 15 brevetti mondiali per 76 prodotti farmaceutici in produzione industriale per patologie cardiovascolari, antiipertensivi, analgesici, antireumatici, gastrointestinali e antiasmatici. Produce globalmente all’anno oltre 500 milioni di capsule, più di 800 milioni di compresse. Distribuisce i propri prodotti in 70 paesi (l’80% del fatturato viene dai mercati esteri). Roberto Valducci era nato il 13 marzo 1933, a Fenili di Gatteo. Ancora piccolo si trasferì con i genitori a Savignano sul Rubicone, dove la famiglia abita ancora oggi. Dopo il diploma di perito chimico,

Ivano Aurelio Muratori: "La punta dla palèda. Poesie e Zirudelle in dialetto riminese" - Pazzini. La pensione dal Comune nel 2011, ad Ivano (classe 1950), l’ha un po’ un rincoglionito. Al punto che in questo ultimo decennio invece di parlare in italiano si è messo a fare strani ragionamenti solo in dialetto. E per di più in rima baciata, poesie di otto strofe, categoricamente riminesi. “Mè per spas e per dilèt, / a cultiv e’ mi dialèt, / al faz ma chèša mia, / tótt i dé s’na puèšia” (Io per spasso e per diletto, / coltivo il mio dialetto, / lo faccio a casa mia, / tutti i giorni con una poesia”). L’amore per Rimini, per le stranezze dei riminesi, per i ricordi di estate lontane impregnano queste sue rime. In maniera quasi maniacale: è un amore che non si può discutere, così è e così bisogna prenderlo. “E’ rimnéš l’è sincér, / biènc me biènc e nér me nér / fièr ad sé, l’è urgugliòs, / ad còr bòn e gènèrós” (Il riminese è sincero, / bianco al bianco e nero al nero, / fiero di sé e orgoglioso, / di cuore buono e generoso”): strofa dalla poesia “E’ rimnéš l’è

"Santarcangelo 50 Festival" Testo di Roberta Ferraresi - Corraini Edizioni. Cinquanta, sono cinquanta le edizioni del Festival del Teatro in Piazza con quella chiusasi quest’anno a luglio. Mezzo secolo, dove il mondo, l’Italia, Santarcangelo sono cambiati, così come il Festival è stato capace di cambiare, innovarsi, trasformarsi per coniugare nei propri programmi tutte le novità possibili che i tempi portavano nel teatro non classico, non istituzionale. La Sindaca Alice Parma ha scritto nella presentazione di apertura del volume: “Questa sua profonda volontà di costruire la propria storia ‘continuando a cominciare’ è una caratteristica che contraddistingue questo progetto nel panorama nazionale ed internazionale e che ha trovato, nel tempo, la formula del rinnovamento triennale delle direzioni artistiche”. E questo bel volume di oltre 300 pagine con centinaia di fotografie scritto da Roberta Ferraresi (ma frutto di un numeroso gruppo di lavoro), classe 1983, docente di Alfabetizzazione teatrale in Discipline della Musica e del Teatro dell'Università di Bologna, è suddiviso temporalmente con i periodi delle varie direzioni: Piero Patino (1971-1977), Roberto Bacci (1978-1980), Antonio Attisani (1981), Ferruccio Merisi (1982-1983), Roberto Bacci (1984-1988), Antonio Attisani (1989-1993), Leo De Berardinis (1994-1997), Silvio Castiglioni (1998-2005), Olivier Bouin (2006-2007), Sandro Paascucci (2008), Chiara Guidi, Enrico Casagrande, Ermanna Montanari (2009-2011),

/