Oreste Ruggeri: "La Rimini del rock’n’roll. Gli anni dell’ottimismo" Panozzo Oreste Ruggeri, più o meno 80 anni, ci regala con questo libro un bellissimo spaccato degli anni riminesi fra la fine degli anni ’50 e il decennio degli anni ’60. “Con questo libro, il mio intento è quello di far ‘toccare alla fronte’ quel favoloso periodo a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta, in Italia e nella nostra città, attraverso la rivoluzione musicale che l’ha investito come un ciclone. Una musica nuova per un’epoca nuova”. Oreste vive quegli anni, che per lui coincidono con gli anni del liceo, suonando il piano nella mitica band riminese King’s Stars, prima di prendere in mano, assieme al fratello Roberto (anche lui attivo musicista in quegli anni), l’azienda di famiglia (una storica concessionaria auto che festeggia quest’anno il 90° anniversario d’attività). L’esame di maturità e il passaggio all’Università (è laureato in Economia e Commercio) segnano la sua uscita dalla band, ma continuerà a seguirla e soprattutto continuerà a scrivere musica per loro ed altre bande riminesi. Il rock and roll nasce in America nelle comunità nere, ma esplode a metà degli anni ’50 con la musica di Elvis Presley. Il rock and roll sbarca in Italia qualche
Alfredo Sansone: "Amicizia ed erudizione. Il carteggio scientifico tra Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi. Lettere scelte (1802-1837)" Centro Sammarinese di Studi Storici Il giovane (per l’Italia) ricercatore universitario Alfredo Sansone (classe 1989) ha avuto l’inaspettata occasione di trovare e di disporre di 140 lettere inedite tra Bartolomeo Borghesi (1781-1860) e Luigi Nardi (1777-1837) all’interno dell’archivio privato appartenente alla famiglia dei conti Manzoni-Borghesi di Lugo. Finora erano conosciute solo 310 lettere del carteggio fra i due intellettuali amici romagnoli: 160 presso l’Archivio dell’Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone, 82 lettere presso il fondo Piancastelli alla Biblioteca Saffi di Forlì, 67 lettere conservate a Parigi presso la Bibliotheque de l’Institut de France, una sola lettera presso l’Archivio di Stato della Repubblica di San Marino. Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi furono personalità di spicco nell'ambiente culturale romagnolo della prima metà dell'Ottocento. Soprattutto Borghesi, nato a Savignano sul Rubicone, si guadagnò la fama di studioso di alto livello nel campo dell'antichistica (ovvero lo studio del mondo antico in tutti i suoi aspetti), divenendo un riferimento assoluto in tutta Europa. Nel 1801 Borghesi, insieme ad altri illustri concittadini, ideò e fondò la Rubiconia Simpemenia dei Filopatridi. Le sue ricerche e pubblicazioni lo consacrarono agli inizi degli Venti dell’Ottocento come
Elezioni regionali prossime venture sì, ma ancora con tanti punti interrogativi in casa di tutti i partiti. Scelti i candidati presidenti (per il centro sinistra o area vasta Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna; per il centro destra Elena Ugolini riminese, sottosegretaria all’istruzione nel Governo Monti, Preside del Liceo Malpighi di Bologna), è più che mai aperta in tutte le province della regione la scelta dei candidati consiglieri. A complicare vieppiù le cose anche il ballo delle date delle possibili elezioni: per Emilia-Romagna e Umbria sembrava fissata la data del 17-18 novembre; ora con l’aggiunta della Liguria che ha scelto la data del 27-28 ottobre, il Governo ha chiesto di fissare un election day per tutte e tre le regioni. Da Roma fanno sapere che entro la settimana il Consiglio dei Ministri deciderà. Nel Riminese, da un rapido giro telefonico con i segretari dei maggiori partiti, ad oggi la situazione sembra essere questa. Cinque Stelle. Il senatore Marco Croatti e la responsabile del Movimento nella Provincia di Rimini Sonia Casadei (che ha sostituito l’ex Sindaco di Cattolica Mariano Gennari dimessosi ai primi d’agosto) mi hanno detto che è in corso la procedura di autocandidatura sulla loro piattaforma telematica. Sarà possibile presentarsi fino alle
Fosco Rocchetta: "Il riccionese Luigi Mancini 1849-1916 stimato pedagogista di Maria Ceccarini" La Piazza Il Pantheon riccionese che Fosco Rocchetta va costruendo di libro in libro si arricchisce questa volta del profilo del prof. Luigi Mancini (1849-1916), docente e dirigente scolastico nonché pedagogista. Uomini che tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento hanno contribuito a fare di Riccione “un luogo importante”. Questo nuovo volume viene dopo quelli dedicati al violinista e direttore d’orchestra Max Springher, allo storico Camillo Manfroni, allo psichiatra Augusto Tamburini, allo studioso Ausonio Franzoni: solo per citare gli ultimi. “Questo studioso, dai vasti ed eclettici interessi storico-letterari, ed autore di diversi libri e saggi, è poco conosciuto a Riccione, salvo presso una cerchia ristretta di addetti ai lavori nel campo delle scienze pedagogiche e dei servizi educativi. Il suo nome, invece, è strettamente legato agli eventi riccionesi relativi al Giardino d’infanzia, essendone stato il pedagogista ispiratore e primo collaboratore ed assistente di Maria Ceccarini” (“La fata buona che fece di una frazione la città di Riccione”). Il 10 novembre 1891 venne inaugurato il Giardino d’Infanzia “Maria Ceccarini”, un asilo costruito ed arredato a totale carico della munifica benefattrice di Riccione. Da oltre 130 anni in questo asilo si sono formate
Ordinando negli anni l’archivio fotografico della Biblioteca Comunale “Battarra” (consistente nel momento in cui lasciai la direzione della biblioteca a fine 2019 di oltre cinquantamila foto su Coriano digitalizzate e ordinate, con data, luogo, nomi delle persone ritratte) c’erano tre foto che ritenevo importanti, ma di cui non ero mai riuscito a individuare l’evento ritratto. Avevo individuato la data (il 26 maggio 1968), il luogo (il vecchio Teatro Comunale), individuato alcuni dei protagonisti (il Sindaco Renato Muccioli, Aldo Spallicci, medico, poeta e politico repubblicano, nonché cultore e promotore dell’identità e delle tradizioni popolari della Romagna, direttore della rivista “La Piè”). Ma la didascalia di queste tre foto ha recitato per anni solamente data e luogo dell’evento. [caption id="attachment_482221" align="alignleft" width="1818"] 26 maggio 1968, mattino. Coriano, Teatro Comunale. Al microfono il sen. Aldo Spallicci commemora il Cinquantenario della Vittoria 1918-1968. A destra il Sindaco Renato Muccioli (dall’Archivio fotografico della Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano)[/caption] Ora, in questi giorni agostani, sfogliando le annate de “La Piè” mi sono imbattuto in un articolo, firmato Ferruccio Tassinari, sul numero 4 del luglio/agosto 1968 (pp. 215-217) intitolato “il Trebbo di Coriano …”. Il dizionario Treccani riporta: “trébbo s. m. [lat. trĭvium: v. trebbio e trivio]. – Italianizzazione della voce romagnola trébb che significa (come il
Franco Pozzi, Giulio Zavatta e Cristina Ravara Montebelli: "Rimini nei disegni dei Liverani (1844-1867)" Bookstones I Liverani di Faenza, artisti strettamente imparentati fra loro. Romolo (1809-1872), il più noto, e suo figlio Tancredi (1837-1888), e poi Antonio (1795-1878) il fratello maggiore del primo e dunque zio del secondo. Per anni viaggiarono in gran parte d’Italia a servizio dell’arte teatrale (dipingevano i fondali di scena). Ma Antonio fu anche pittore e ornatista operante nelle residenze delle maggiori famiglie patrizie: a Rimini i soffitti di palazzo Lettimi, gli affreschi di palazzo Spina e di palazzo Battaglini. “Il Rinascimento è, senza dubbio, il periodo più ricercato in città e omaggiato dalla sensibile attenzione di Antonio, secondo due linee fondamentali: il Quattrocento del Tempio Malatestiano, esposto nei suoi bassorilievi decorativi più reiterati, e il Cinquecento maturo dei decori a grottesca”. Fra un incarico e l’altro nei teatri, coglievano l’occasione di documentare nei loro taccuini di lavoro scorci di paese e città, vedute, monumenti e paesaggi con una precisione quasi fotografica, quando ancora la fotografia era ai suoi inizi. Fra il 1844 e il 1867 furono diverse volte a Rimini e produssero quasi cinquanta tavole che ci fanno conoscere una Rimini ottocentesca in gran parte inedita. Queste tavole sono divise oggi
Patrizia Ciuffoli, Daniela Sammarini, Corrado Mignani, Emilio Vandini: "Tre cariole e un sac. Nascita e sviluppo del Villaggio Argentina" La Piazza Villaggio Argentina, un quartiere di Misano Adriatico, lungo la strada provinciale che da Morciano di Romagna scende verso il mare. Questo libro racconta la nascita del quartiere (avvenuta ad inizio anni Sessanta con la prima lottizzazione) e il suo sviluppo: la scuola, i negozi, la chiesa, la sezione del PCI, il centro di quartiere. Ma, dice il Sindaco Fabrizio Piccioni: “più che di luoghi parlerei di persone e di come queste, con il loro lavoro, il loro ingegno, l’amore per il territorio hanno contribuito a cambiare una realtà, a farla crescere e a renderla migliore”. I quattro curatori del volume (350 pagine ampiamente illustrate) hanno lavorato diversi anni, assieme a tantissimi concittadini del Villaggio, per raccogliere memorie, fotografie, ricordi. Durante il covid, per due anni, tutti i venerdì alle 21,00 collegamento in videochiamata con tanti per assemblare tutto ciò che si andava raccogliendo. Perché “decisi gli argomenti da sviluppare, sono stati chiamati a partecipare i diretti protagonisti”. E allora ecco che parlano Pio Bianchini, figlio di Giuseppe (1915-2015) che fu podestà di Misano dal 1939 al 1941. Appassionato di storia ebbe modo di vedere
"Medioevo nascosto. Ricerche e studi su Santarcangelo di Romagna tra XIV e XV secolo" A cura di Alessandro Giovanardi Vallecchi Libro difficile, per addetti ai lavori. Comunque uno strumento certamente utile per conoscere una Santarcangelo di Romagna meno nota, nel passaggio tra Basso Medioevo e primo Rinascimento. Il libro consta di due saggi: il primo a cura di Alessandro Giovanardi, “La Passione e la Gloria”, entra nei dettagli di due capolavori trecenteschi che precedono e accompagnano l’Umanesimo malatestiano; il secondo a cura di Maria Giovanna Giuccioli, “La Casamatta e la Porta di San Michele”, dedicato alla “Casamatta” di Piazza Balacchi, davanti alla Collegiata, “straordinaria scoperta della Santarcangelo sotterranea, tornata proprio quest’anno alla piena visibilità e fruibilità, grazie a un prezioso lavoro di restauro e di valorizzazione culturale e didattica” (dalla Presentazione del Sindaco Alice Parma e dell’Assessore alla cultura Pamela Fussi). Il ritrovamento della Casamatta, dove c’era la porta di San Michele Arcangelo, ci aiuta a comprendere lo sviluppo delle cinte murarie santarcangiolesi. Scrive a questo proposito Giovanardi: “La ‘macchina da guerra di difesa dei nostri antenati’, così è definita da Maria Giovanna Giuccioli in questo volume, è figlia di un ampio progetto di costruzione e rinnovamento delle fortificazioni delle città e dei borghi appartenenti