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La mostra che si inaugura l'11 giugno a Bologna rievoca anche quelle due visite del 1953 e del 1980

L’intervento della Segretaria del PD Elly Schlein a Padova in chiusura della campagna elettorale per le europee di alcuni giorni fa rilancia in maniera prepotente la figura di Enrico Berlinguer fra i grandi politici italiani del ventesimo secolo. I tre riferimenti citati presi dal suo modo di essere politico: “si può essere popolari, senza mai essere populisti”, “non permetteremo a nessuno di riscrivere la nostra storia”, “non lasciamo l’internazionalismo ai nazionalisti” sono più che mai attuali. Tutto questo rilancia l’interesse sull’apertura della Mostra a lui dedicata: dopo le molte decine di migliaia di visitatori a Roma, altrettanti, se non di più, sono attesi a Bologna. La novità della Mostra su Berlinguer a Bologna (“I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer la mostra arriva a Bologna”) che si apre al pubblico l’11 giugno (sino al 28 agosto) nella Sala Mostre del Museo Civico Archeologico rispetto all’allestimento romano dei mesi scorsi è l’ampia sezione a Lui dedicata sulle sue presenze in Emilia-Romagna. Berlinguer per decenni, da subito dopo la Liberazione nel 1944 sino a poche settimane prima della morte, fu presente ad innumerevoli incontri, comizi, feste de L’Unità nelle città della nostra Regione. Fotografie, filmati, opuscoli testimonieranno di questa sua presenza in Emilia-Romagna nella

Le tre battaglie del presidente dell'Emilia-Romagna: "Transizione ecologica giusta, superare il diritto di veto, 100% rimborso danni agli alluvionati"

La Romagna è una terra a fortissima vocazione turistica. Come può il turismo continuare a essere volano di sviluppo? "Da sempre la Romagna insegna al mondo l'arte dell'accoglienza e dell'ospitalità. Lo confermano le tantissime persone e famiglie che tornano ogni anno da ogni parte d’Italia e del mondo o che arrivano per la prima volta. Soprattutto lo dicono i numeri. In generale, l'aumento delle presenze turistiche in Emilia-Romagna negli ultimi 10 anni è clamoroso: siamo passati da 45 milioni a 62 milioni nel 2023. E il 2024 è già iniziato con segnali ancora più positivi. Ci siamo riusciti lavorando insieme ai sindaci, agli imprenditori e alle loro rappresentanze, per realizzare un prodotto a misura di famiglie e al passo con i tempi, affiancando alle forme più classiche, sempre di più offerte di turismo “esperienziale”. In questo l'Europa può aiutarci tantissimo, fornendo quelle risorse necessarie per ammodernare le strutture ricettive, digitalizzare le imprese e i territori, rendere più accoglienti e belli i lungomare e i centri storici dei borghi". A proposito di Europa, come può influenzare lo sviluppo e il futuro della Romagna? "Senza Europa non solo la Romagna, ma tutti i territori sarebbero molto più poveri. Se avessimo dato retta a chi ci

Due gli appuntamenti. La proiezione di un filmato con interviste ai corianesi che l’hanno conosciuto e Messa con il Vescovo di Rimini, Mons. Nicolò Anselmi

Don Michele Bertozzi era nato a Santarcangelo di Romagna l’11 aprile 1917 ed è morto a Rimini, dove era dal dicembre 1998 presso la Casa del Clero, il 9 febbraio 1999 all’età di 82 anni. Nel 1929, a 12 anni, era entrato nel Seminario Diocesano di Rimini per poi passare al Seminario Regionale di Bologna. Fu consacrato sacerdote il 7 giugno 1941 a 24 anni. Don Francesco Maria Giuliani di Lui ha detto: “Si è sempre distinto fra noi seminaristi per le sue doti intellettuali e morali. Nipote di don Giovanni Montali, l’indimenticabile parroco di S. Lorenzo di Riccione, ne ereditò lo spiccato senso delle cose e il santo orgoglio di essere prete e parroco”. Il 26 marzo 1943 arrivò a Coriano come coadiutore del parroco don Guglielmo Mondaini. Il 6 agosto 1946, alla morte di don Mondaini, don Michele divenne parroco di Coriano. L’1 ottobre 1946, con decreto del Vescovo, fu nominato Vicario Foraneo del Vicariato di Coriano a 29 anni. Rimase parroco di Coriano sino al 1970 quando gli subentrò don Vincenzo Marfori (1926-1990) che coadiuvò sino alla sua morte. Nel 1978 il Vescovo Giovanni Locatelli lo elesse canonico della Cattedrale di Rimini, un riconoscimento che viene dato ad un

E’ lo Stefano Bonaccini che piace al popolo della sinistra quello che si è presentato oggi sul palco della piazzetta del Borgo antistante il Ponte di Tiberio e l’invaso per la chiusura della campagna elettorale per le europee in programma l’8 e il 9 giugno, di fronte a molte centinaia di persone. Un intervento che ha chiuso una lunga giornata del Presidente della Regione Emilia-Romagna in giro per la nostra Provincia dove ha incontrato operatori economici, è stato ospite di una casa famiglia, ha avuto un lungo confronto con i pescatori, ha partecipato ad una iniziativa politica a Dogana assieme al Partito dei socialisti e dei democratici (PSD) di San Marino (anche loro domenica al voto). Prima di lui sul palco alcuni candidati a Sindaco nella tornata amministrativa (San Giovanni in Marignano, Bellaria, Santarcangelo), la Presidente del Consiglio regionale Emma Petitti e la consigliera regionale Nadia Rossi, l’on. Andrea Gnassi. Tutti introdotti dalla Vice-Segretaria provinciale del PD Lucilla Frisoni. Bonaccini ha aperto il suo intervento ricordando gli episodi terribili accaduti nel decennio in cui è stato alla presidenza della Regione: La ricostruzione dopo il terremoto in Emilia, la pandemia, l’alluvione in Romagna. Ma “l’Emilia-Romagna ha sempre tenuto, si è rialzata, ha ricostruito

L'ultimo libro di Luca Nicoletti: "Rappresentazione della luna"

Luca Nicoletti: "Rappresentazione della luna" Puntoacapo Del riccionese Luca Nicoletti, classe 1961, albergatore e poeta, ho già scritto tempo fa recensendo il suo lavoro “Il paese nascosto” (peQuod, 2019), a cui rinvio. Da allora ha edito in Romania “Domnia scurtà a verdelui” (Il breve regno del verde) (Cosmopoli, 2021) e una selezione delle sue poesie in Spagna su “Altazar – revista electronica de literatura”. Fino a questo nuovo volume, uscito l’anno passato. Scrive il critico Giancarlo Pontiggia: “Un libro che sembra emergere dalle colline e dal mare cari da sempre all’autore”. “La luna, la notte, la terra che si muove a ‘un secondo di luce’, con un ‘groviglio di storie’: è questo lo scenario, sospeso e immoto, concentrato e meditativo in cui va a delinearsi il nuovo libro di Luca Nicoletti”. “Il tuo silenzio eloquente / è come un mare lunare / una distesa di sabbia / che non conosce tempesta, / una bandiera ferma / per un sogno sospeso / e la terra una perla / a un secondo di luce. // Non sembrerebbe possibile / quel groviglio di storie” (dal capitolo “Rappresentazione della luna”). Una doppia prospettiva, terrestre e celeste. Ancora Pontiggia: “perché questo è il compito che il poeta si è assegnato:

Il segretario PSD: "Riforme senza paura per sanità, giovani, autonomia energetica, economia più equa"

Sono 37.600 gli elettori sammarinesi chiamati alle urne il 9 giugno per il rinnovo dei 60 consiglieri del Consiglio Grande e Generale. Che poi, a sua volta, nel dopo elezioni dovrà eleggere il nuovo Governo composto, come prescrive la legge, da 10 membri. 23.433 sono gli elettori interni, ovvero i cittadini che risiedono a San Marino; 15.012 gli elettori esterni, ovvero cittadini sammarinesi residenti all’estero. Alle elezioni dell’8 dicembre 2019 gli elettori esteri che rientrarono a San Marino per votare furono solo 1.057. Gli elettori erano 34.511. I votanti complessivi furono 19.234 pari al 55,73% degli aventi diritto. Questa mattina sono andato ad intervistare Gerardo Giovagnoli nella sede del PSD alla Murata. Per arrivarci ho attraversato tutto San Marino e non mi è sembrato un Paese che fra una settimana va al voto. Pochissime bacheche elettorali in giro, seminascoste; al bar per un caffè neanche un volantino o un bigliettino per le preferenze. Le norme rigidissime imposte dal Segretario di Stato agli Interni, Gian Nicola Berti, hanno costretto i partiti sammarinesi al semisilenzio: le riunioni nei Castelli hanno visto finora pochissima partecipazione; le regole vincolanti e rigide dei dibattiti politici su San Marino RTV, per una pretesa par condicio, neanche la peggiore

Il segretario di "Libera" spiega il suo progetto per la Repubblica e l'alleanza con il PSD

Matteo Ciacci, 34 anni (è nato il 5 maggio 1990), Segretario del partito sammarinese “Libera” dal suo congresso costitutivo nel novembre 2020. Tra i fondatori di Movimento Civico 10 nei primi anni dello scorso decennio, ne fu il coordinatore dal 2013 al 2017. Poi alle elezioni del 2019 partecipò alla nascita della lista elettorale “Libera” frutto dell’accordo di diversi movimenti politici (Movimento Civico10, Sinistra Socialista Democratica, Movimento Ideali Socialisti e Riforme e Sviluppo) poi trasformatosi in Partito nel novembre 2020. In Consiglio Grande e Generale dal 2016, nel 2018 (nel semestre dall’1 aprile all’1 ottobre) venne eletto Capitano Reggente: il più giovane capo di stato al mondo. Laureato in giurisprudenza a Urbino, giornalista. “Libera” alle elezioni dell’8 dicembre 2019 prese 2.964 voti, pari al 16,49% dei votanti, eleggendo dieci consiglieri. Ho fatto con lui una lunga chiacchierata sul suo partito, sulle aspettative per le elezioni del 9 giugno, sull’accordo con il PSD, sul dopo elezioni. Mi sia consentito un accostamento forse più comprensibile ai riminesi che ai sammarinesi: mi ha ricordato per l’irruenza, per l’eloquio, per il getto continuo di idee, di cose da fare, l’Andrea Gnassi di vent’anni fa quando era consigliere regionale, poi provinciale e poi Segretario del nascente Partito Democratico. Stessa

Il libro a cura di Maria Lucia De Nicolò "Cibo dal mare. Storia e tradizioni culinarie"

"Cibo dal mare. Storia e tradizioni culinarie" A cura di Maria Lucia De Nicolò Circolo Nautico Cattolica Dal 1997 puntuale ad inizio anno, ormai da 27 anni, esce la Rivista del Circolo Nautico di Cattolica curata dalla prof.ssa Maria Lucia De Nicolò. Iniziativa editoriale originariamente voluta dallo storico Presidente del Club Nautico di Cattolica Tullio Badioli, e poi proseguita dai suoi successori. In ogni numero un tema monografico dedicato ad aspetti diversi della cultura marinara. Vere e proprie chicche bibliografiche questi quaderni annuali. Maria Lucia De Nicolò può certamente essere considerata una delle più grandi esperta del mare Adriatico, visto nel suo aspetto globale: scienza del mare, tradizioni marinare, folclore, religiosità dei portolotti, amori, cultura popolare. Cattolichina, Direttrice, dal 2006, del “Museo della Marineria Washington Patrignani” di Pesaro (il Museo non è un semplice museo etnografico, ma un laboratorio di conoscenza che restituisce alla memoria collettiva la trama di una storia di relazioni che ha avuto ed ha come teatro il mare). Dal 1996 al 2021 docente presso l’Università di Bologna, prima presso la Facoltà di conservazione dei beni culturali e poi presso la sede di Ravenna, di Storia del Rinascimento e di Storia del Mediterraneo in età moderna. Autrice di molte decine di volumi

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