Tra mercoledì sera e il pomeriggio di giovedì rimane la possibilità di veder scendere qualche fiocco fino a bassa quota sulla Romagna. Fenomeni comunque veloci e non molto organizzati che potrebbero spingersi fino a 100/200 metri collinari. Mentre sulle rispettive pianure e area di costa non è da escludersi qualche rovescio anche di neve tonda/graupel. La ventilazione, dopo una prima attenuazione, tornerà a rinforzare da nord-est sul settore orientale, con intensità a tratti forte lungo la costa e sulle aree appenniniche soprattutto nel mattino di giovedì. Le temperature minime sono previste oscillare tra 0 e -2 gradi nell'entroterra e 2/4 gradi lungo la costa. Valori più bassi sulle aree aperte extraurbane con gelate notturne e mattutine. Massime comprese tra 5 e 9 gradi. Roberto Nanni • Tecnico Meteorologo AMPRO Meteo Professionisti • Certificato dal World Meteorological Organization DTC-TMT-004-19 • Divulgatore scientifico • Consulente ambientale https://meteoroby.com/
Sono le tre di notte di un lunedì freddo e ventoso e mentre guardo la TV assonnato e pronto per infilarmi nel letto, mi accorgo, infreddolito, che la caldaia è andata in blocco per l'ennesima volta. Scocciato, mi rivesto, in fretta e in furia, infilo le ciabatte, prendo il telefono usandolo come torcia e, mentro scendo le poche scale alla penombra che mi dividono con il pianerottolo del cortile di casa, apro il portone e chi ti vedo? Una figura alta e losca attaccata all'auto di mia moglie, intenta ad aprire la portiera
Il 2024 si è concluso come uno degli anni più caldi mai registrati, con temperature globali che hanno superato per la prima volta la soglia critica di +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Questo valore, stabilito dagli accordi di Parigi, rappresenta un punto di svolta importante nel monitoraggio del cambiamento climatico. Un anno storico per il clima italiano Secondo i dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la temperatura media annua in Italia ha raggiunto i 15,10°C, con un’anomalia di +1,60°C rispetto al periodo preindustriale. Questo segna un significativo aumento rispetto al 2023. L’estate del 2024 ha registrato picchi superiori ai 40°C in molte zone del Centro-Nord, come evidenziato dalle stazioni meteorologiche di Bologna e Milano. Le precipitazioni, invece, sono state molto irregolari: al Nord, la pioggia ha superato del +30% la media del trentennio 1991-2020, mentre al Sud si è verificato un deficit superiore al 25%, con lunghi periodi di siccità. Questo squilibrio ha amplificato l’intensità degli eventi estremi, come alluvioni e frane, in particolare nelle regioni montuose. Emilia-Romagna: le anomalie di una irregolarità sempre più evidente Anche in Emilia-Romagna, il 2024 ha visto temperature elevate e precipitazioni irregolari. I dati dell’ARPAE mostrano un’anomalia positiva di +1,5°C rispetto alla media storica. A Bologna, i termometri
La Protezione Civile dell'Emilia-Romagna e ARPAE hanno diramato un'allerta GIALLA per piene dei fiumi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena; per vento nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. Spiega il bollettino: "Per oggi giovedì 9 gennaio la criticità idraulica è riferita solo alla piena del fiume Enza generata dalle piogge verificatesi nelle prime ore della giornata. Sono inoltre previsti venti di burrasca moderata (62-74 Km/h) da sud-ovest, con temporanei rinforzi o raffiche di intensità superiore, sulla fascia appenninica. Dalle 00:00 del 10 gennaio 2025 VERDE nessuna allerta. Per venerdì 10 gennaio non sono previsti fenomeni significativi ai fini dell'allertamento". Si conferma tuttavia l’arrivo di una massa d’aria artica che nel corso del prossimo fine settimana ci farà assaporare un clima molto freddo anche accompagnato da una intensificazione dei venti. Questo cambio di scenario destinato a ripristinare delle condizioni di stampo pienamente invernali, sembra possa diventare probabilmente l’ondata di freddo più intensa e diffusa registrata finora in questa stagione invernale. Con l’instabilità a più riprese che sta riguardando la nostra regione, quella di venerdì 10 sarà una giornata di transizione con nebbie nelle prime ore del mattino sulle pianure orientali, mentre in serata è previsto l’arrivo
Che le festività natalizie siano giunte al termine è una certezza, come lo è l’arrivo della perturbazione dell’Epifania con cui dovremo fare i conti a inizio settimana. Anche se il passaggio frontale avrà il compito di distribuire delle precipitazioni tra la sera di lunedì 6 e martedì 7, questa ondata di maltempo avrà soprattutto la caratteristica di essere preceduta da un settore caldo molto esteso che causerà il richiamo di correnti subtropicali piuttosto temperate verso il nostro Paese. La massa d’aria nordafricana alla quale faranno capo venti di Libeccio e Scirocco in progressiva intensificazione, farà inevitabilmente salire le temperature e la quota neve a valori insolitamente elevati per il periodo. Il clima sarà destinato a rimanere mite fino a giovedì 9 in Romagna, dove, salvo temporanee oscillazioni al ribasso, i termometri si porteranno di 5-6 gradi oltre le medie stagionali. Discorso diverso sull’estremo Nord-Ovest emiliano, qui le condizioni vengono previste diametralmente opposte. In virtù della maggjor vicinanza alle Alpi, la morfologia dell’alta Val Padana potrebbe offrire la resistenza di una piccola sacca d’aria fredda dove le precipitazioni un po’ più insistenti potrebbero tramutarsi in neve anche sul rispettivo tratto appenninico: ma solo fino a 7-800 metri per poi essere destinate a
L’alta pressione che ha accompagnato le nostre festività natalizie e assieme alla quale abbiamo brindato all’anno nuovo è in fase di indebolimento, sotto la spinta di correnti sud-occidentali che precedono l’arrivo di una fase meteorologica ben più dinamica rispetto a quella attuale. Due fronti atlantici faranno da cavallo di battaglia verso un cambiamento del tempo che si preannuncia essere più avvertibile nel corso dell’Epifania. La prima perturbazione dell’anno, la meno attiva delle due, sta già producendo addensamenti nuvolosi con qualche debole precipitazione intermittente in Appennino, e, durante la notte, avrà raggiunto la nostra regione, con venti in rinforzo, un ritorno delle precipitazioni in particolare tra Emilia orientale e Romagna e un calo delle temperature: avvertibile sopratutto nel fine settimana. Entro la sera di venerdì 3 il fronte avrà già abbandonato il nostro territorio regionale, non prima di aver portato un rapido passaggio di piogge in estensione dal Bolognese/Ferrarese a tutta la Romagna nel primo pomeriggio, un calo delle temperature con nuove nevicate fino a 900-1000 metri di quota sull’Appennino romagnolo, venti forti settentrionali e mare mosso. Sabato 4 il maltempo si prenderà una breve pausa, e mentre le condizioni torneranno temporaneamente stabili, sicuramente favorevoli a formazioni nebbiose in pianura, la seconda
Come preannunciato, il 2025 in Italia è iniziato con lo spettacolo dell'aurora boreale. Il fenomeno si è verificato dalle Alpi al Gargano e Capodanno. E lo si è quindi potuto ammirare anche in Romagna, come si vede dalla foto in apertura scattata da foto Simone Babini sulle Colline Forlivesi. Si tratta di una tempesta geomagnetica che alle nostre latitudini fa assumere al cielo colorazioni rosse o rosa, anziché le più comuni verdi come quelle visibili nei paesi baltici e del nord Europa.Queste tinte si devono a“bagliore prodotto dall’ossigeno monoatomico, presente tra 400 e 800 km di quota, al limite stesso della nostra atmosfera. Essendo così alte sono visibili anche da migliaia di km di distanza. Ed è anche molto raro che vengano prodotte aurore quasi esclusivamente di tale colore. Il campo magnetico del plasma solare si è riconnesso a quello terrestre, scaricando un’altissima magnitudine di energia e particelle nella nostra alta atmosfera, producendo aurore intense come non se ne vedevano da tempo. Anche se le aurore si vedono di notte, in realtà sono provocate dal Sole. O più precisamente dal vento solare, un flusso di particelle elettricamente cariche che, quando incontrano il campo magnetico terrestre, interagiscono con esso. Più il flusso del
Il 2024 è stato un anno critico per l'Emilia-Romagna, che ha affrontato una serie di eventi climatici estremi senza precedenti. Con un totale di 52 eventi disastrosi, la regione è risultata la più colpita d'Italia, in un contesto nazionale che ha registrato oltre 351 eventi meteo estremi. La crescente vulnerabilità della regione agli impatti dei cambiamenti climatici è diventata evidente. Eventi Climatici di Maggiore Rilievo Allagamenti da piogge intense Tra gli eventi più significativi, l'alluvione di Bologna ha colpito gravemente la città, con circa 200 mm di pioggia in poche ore, ben al di sopra della media stagionale. Questo ha causato il superamento dei livelli di guardia nei fiumi e il cedimento di argini, innescando gravi inondazioni. Anche Rimini ha subito ingenti allagamenti verso la fine dell'estate, con strade e attività commerciali sommerse. Gli allagamenti hanno danneggiato le infrastrutture per oltre 150 milioni di euro, compromettendo in particolare la viabilità e i servizi pubblici. Esondazioni fluviali La regione ha subito 14 esondazioni fluviali, con fiumi come il Po, il Reno e il Savio che hanno superato i livelli di allerta, registrando flussi superiori ai 10.000 metri cubi al secondo in alcuni tratti. A Ravenna e Forlì-Cesena, questi eventi hanno portato a evacuazioni di emergenza e