Home___aperturaBalneari: Non passa il valore aziendale ma salvi i circoli

Respinti o ritirati gli emendamenti del centrodestra a favore dei concessionari uscenti


Balneari: Non passa il valore aziendale ma salvi i circoli


29 Ottobre 2024 / Redazione

Chiuso anche l’ultimo “ombrellone” che la maggioranza di centrodestra aveva cercato di tenere aperto con numerosi emendamenti al Decreto Infrazioni, predisposti a favore degli imprenditori balneari nella riforma delle concessioni, che contemplavano valutazioni degli investimenti e riconoscimento di indennizzi.

Da Bruxelles era giunto un secco rifiuto a rivedere quelle normative sulle concessioni balneari contenute nel decreto, che erano frutto di una «intesa reciproca», pertanto non modificabili.  A fronte di questa presa di posizione sono stati ritirati dalla forze politiche di centrodestra tutti gli emendamenti in particolare sul valore aziendale dell’impresa balneare.

Le associazioni balneari, sostenute dai partiti di centrodestra, chiedevano infatti  che l’indennizzo equivalesse all’intero valore aziendale degli stabilimenti. Il governo si è opposto per evitare un nuovo braccio di ferro con la Commissione Europea ed un rischio infrazione. Secondo la Commissione Europea il valore aziendale produce infatti  un vantaggio improprio al concessionario uscente mentre la direttiva Bolkestein impone la totale parità di condizioni di partenza tra concorrenti alla gara.

Il testo approvato in commissione alla Camera dei Deputati prevede solo due novità rispetto al decreto approvato dal Governo:

  • Sono escluse dalla Bolkenstein le società e associazioni sportive dilettantistiche che svolgano le attività in via stabile e principale, che perseguono esclusivamente finalità sociali e ricreative. Sono dunque salvi i punti di ristoro all’interno dei circoli, purché l’attività principale sia sportiva e non economica.
  • I  manufatti amovibili: potranno restare installati – anche fuori stagione – fino all’aggiudicazione della gara.

Per il resto rimane il testo varato dal governo.

  • La concessioni balneari sono prorogate fino al settembre 2027 ma in caso di ragioni oggettive che impediscono il completamento della procedura di gara possono essere ulteriormente rimandate al 31 marzo 2028.
  • Nel caso di un nuovo concessionario, il concessionario uscente avrà “diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante”.
  • L’indennizzo è “pari al valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione, compresi gli investimenti effettuati in conseguenza di eventi calamitosi debitamente dichiarati dalle autorità competenti o in conseguenza di sopravvenuti obblighi di legge, al netto” di aiuti o sovvenzioni pubbliche, e “pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”. Quest’ammontare, si precisa, andrà stabilito sulla base dei criteri previsti con decreto del Mit, di concerto con il Mef, da adottare entro il 31 marzo 2025.
  • Le procedure di gara per le nuove concessioni balneari dovranno essere avviate “almeno sei mesi prima della scadenza” della concessione. Per la prima applicazione delle nuove norme l’avvio delle gare dovrà comunque scattare entro e non oltre il 30 giugno 2027. Per quanto riguarda la durata della concessione, si stabilisce che: non sia “inferiore ai cinque anni e non superiore ai venti anni” ed sia “pari il tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico-finanziario dell’aggiudicatario”.
  • Entro il 31 luglio 2027” il ministro delle infrastrutture e dei trasporti dovrà trasmette alle Camere una relazione sullo “stato delle procedure selettive al 30 giugno 2027, evidenziando in particolare l’esito delle procedure concluse e, per quelle non concluse, le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione”. Inoltre il ministro dovrà anche trasmettere alle Camere, “entro il 30 giugno 2028”, una relazione finale sulla “conclusione delle procedure selettive sul territorio nazionale”.

Ora il decreto va domani (mercoledì) all’esame dell’Aula della Camera, dove sarà posta la fiducia. Il voto previsto per Giovedì. Poi il decreto passerà al Senato per l’approvazione finale che deve avvenire entro il 16 novembre.