“La solita, invisibile, strage: 415 morti nel 2023 – riporta il report curato dalla fio.PSD sui senza dimora che lo scorso anno hanno perso la vita a causa della condizione di grave emarginazione -.Aumenta il numero e si muore durante tutto l’anno, non soltanto d’inverno o in prossimità del Natale, quando l’attenzione dei media si concentra più sul fenomeno. Muoiono soprattutto uomini di nazionalità straniera.”

Per sollecitare interventi a favore dei senza dinora, a Rimini giovedì 8 febbraio alle ore 18.00 è stato organizzato un presidio davanti al Consiglio comunale. “End homelessness! Basta persone morte senza casa!” è lo slogan dell’iniziativa promossa da Casa Madiba Network e ADL Cobas Emilia Romagna, cui hanno aderito PRIDE OFF, Non Una Di Meno Rimini, Associazione Macondo Rimini, Mediterranea Saving Humans Rimini, Monumenti Vivi Rimini.

“Il problema abitativo – spiegano gli organizzatori – è oramai sistemico e strutturale in Italia così come nella regione ER (al terzo posto, con 42 decessi nel 2023), così come nella nostra città, ottava nella triste classifica del numero di homeless deceduti nel 2023. Si continua a morire perché continuano a mancare investimenti e politiche di medio e lungo periodo; perché si continuano a destinare soldi pubblici a iniziative spot ed emergenziali che non rispondono ai bisogni di chi preferisce la strada ai dormitori, anche d’inverno; perché si continuano a livellare, uniformare e rendere omogenei i bisogni di chi vive una condizione di senza casa, senza capire che questi sono diversi tanto quanto quelli di chi una casa ce l’ha. Perché da parte di Sindaco e Assessore si continua a prediligere il numero dei like sul comunicato stampa che non l’obiettivo ZERO HOMELESS a Rimini. Servono risposte abitative nuove e strutturali, adeguate alla precarietà abitativa che colpisce sempre più persone. Risposte differenti tra loro, che accanto alla bassa soglia, sappiano diversificare l’offerta e la proposta”.

Nel 2023 1.310 sono gli accessi registrati al Guardaroba Solidale Madiba: “di questi 214 sono stati nuovi accessi; 533 quelli relativi alle donne; 816 quelli a persone in precarietà abitativa. E’ anche da un osservatorio come questo che occorre partire; da queste soggettività, dalle loro richieste, dalle loro proposte. Altroché i percorsi di co-progettazione farlocchi: Sindaco e Assessore iniziassero a mettersi in ascolto! Nessuna persona deve rimanere senza casa! Questa per noi rimane la strada da percorrere, e su questa strada continueremo ad impegnarci”, assicurano i promotori.

Per adesioni (no partiti): casamadiba@gmail.com

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