Era la novità dell’estate riminese 2018 quando il 22 giugno aprì i battenti il Beat Village con un doppio concerto dei Nomadi.
Un calendario ricchissimo, con i grandi nomi della scena della musica italiana e internazionale degli anni ’60 e ’70.
Organizzatore del ricco cartellone era Willer Dolorati che aveva messo in piedi la Dock production srl, la società che si era occupata di mettere in piedi il festival.
Ma alla fine l’iniziativa si era rivelata un vero e proprio disastro. Uno dopo l’altro, tanti artisti – Renzo Arbore, Vinicio Capossela, Loredana Bertè, Patty Pravo, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Ray Wilson dei Genesis, fino ad arrivare ad Al Bano e Romina – avevano dato forfait, segnalando “inadempienze contrattual”.
Saltò anche il concerto di Al Bano e Romina poi recuperato da un’inizitiva del comune di Rimini.
Gli impresari non era rimasti a guardare e avevano impugnato i contratti sottoscritti dall’organizzazione, presentando esposti e denunce contro Dolorati.
Ieri, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Rimini è iniziato il processo a Dolorati accusato di truffa per il mancato pagamento dei cachet di alcuni artisti e di un allestitore.