Home___primopianoBiagini Mare Libero: “Continua la saga di chi la fa o la spara più grossa sulle concessioni di spiaggia”

“Sciopero ridicolo dei balneari, paventati rinvii delle pubbliche evidenze concordati con l’Europa, iniziative insensate delle Regioni"


Biagini Mare Libero: “Continua la saga di chi la fa o la spara più grossa sulle concessioni di spiaggia”


8 Agosto 2024 / Roberto Biagini

Ogni anno i mesi estivi ci offrono una sintesi panoramica dei comportamenti e delle banalità sciorinate dai balneari e dalla politica “trasversale” al soldo elettorale di tale lobby e anche il 2024, per non essere da meno e nonostante le concessioni siano scadute, ci offre uno spaccato goliardico, anzi drammatico, di coloro che hanno in mano le spiagge, i beni di tutti noi, e di quelli che istituzionalmente invece di perseguire l’ interesse collettivo e la tutela del bene pubblico demaniale permettendone a tutti l’ uso gratuito e libero, difendono i privilegi e le rendite di posizione dei monopolisti dell’ arenile emanando o promettendo di emanare leggi e/o provvedimenti di cui conoscono perfettamente l’ incostituzionalità e/o l’ illegittimità.

L’elenco sarebbe lungo: da quella mamma che in Aprile si è sentita chiedere da un “bagnino” riminese 6 euri, per consentite l’utilizzo dei giochi in spiaggia ai propri figli, a tutti quelli che vengono letteralmente prima “insultati” e poi “cacciati” dalla battigia dal bagnino, sprovvisto di qualsivoglia autorità per fare alcunché, solo perché stendono un asciugamano per andare a fare un bagno.

Dalle ordinanze comunali di “contingentamento” per accedere alle spiagge libere subito “bollate come illegittime” dagli organi di giustizia amministrativa, alle varie delibere delle giunte comunali impugnate dall’AGCM in quanto palesemente preordinate ad aggirare illegittimamente la scadenza delle concessioni maturata lo scorso dicembre. A proposito, Rimini a che punto è con i criteri e le procedure di gara di imminente apertura come “promesso” alla stessa AGCM?

Per finire con l’ennesima legge regionale (Toscana) emanata in spregio ai principi della libera concorrenza in quanto riconosce incomprensibili e non dovuti “indennizzi e premi”, a danno dell’aspirante concessionario e a favore del concessionario uscente il quale, come se non gli bastassero gli anni di lucro con guadagni abnormi utilizzando in monopolio un bene di tutti, si troverà, in questo modo illegittimamente avvantaggiato nella futura pubblica evidenza.

Quest’anno si è poi aggiunto lo “sciopero dell’ombrellone” proclamato da alcune sigle sindacali balneari. Pensate, uno strumento nobile, nato per difendere e rivendicare i diritti e le libertà politiche, sociali ed economiche dei lavoratori, “banalizzato” da una lobby per difendere i privilegi e le rendite di posizione eserciate in regime di monopolio. E la politica? Semplice, totalmente complice e collaterale nella difesa della casta dei balneari;  dal governo Meloni che continua (come quelli precedenti, si intende) a promettere di concordare con l’Europa l’ennesima ed illegittima proroga, alla regione Toscana che, come dicevo, emana leggi di cui conosce perfettamente l’ incostituzionalità e all’ Emilia Romagna che, parole dell’ assessore Corsini, “vuole portare i balneari verso un approdo sicuro” disinteressandosi, però, completamente di coloro che per anni sono stati estromessi dalla possibilità di partecipare a parità di condizioni ad una gara per l’utilizzo di bene pubblico a fini economici e che continueranno ad essere discriminati visti i criteri premiali previsti per gli “incumbents”.

Ma soprattutto Corsini, pubblico amministratore, ancora una volta non spende una parola per i diritti dei diversamente balneari, degli utenti del mare, di coloro che, o non possono permettersi di pagare sdraio e ombrellone o che per libera scelta decidono di non pagare per fare un bagno, in quanto i comuni della regione che lui amministra hanno percentuali ridicole (tipo Rimini) di spiagge libere come spesso ci viene ricordato quotidianamente dalla stampa estera. E tutti i partiti dotati di ottima memoria selettiva fingono di non ricordarsi che il Consiglio di Stato aveva dichiarato la fine della ricreazione il 9 novembre del 2021, cioè tre anni fa. Tre anni di continue balle, false promesse e travisamento quotidiano della realtà.

Quindi: andate a spiaggia, stendete asciugamani dove vi pare fatevi un bagno e lasciate il portafoglio a casa, in quanto l’utilizzo gratuito dell’arenile è un diritto di tutti e nessuno vi può contestare nulla!!

Roberto Biagini (Associazione Mare Libero APS)