Bufera sul Gran Sasso, i soccorritori non possono raggiungere i due alpinisti di Santarcangelo
24 Dicembre 2024 / Redazione
Bufera di neve a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, dove sono 18 le persone bloccate all’Ostello “Lo Zio”, tra le quali 11 soccorritori del gruppo del Soccorso Alpino (Cnsas) impegnato domenica e ieri nelle ricerche dei due alpinisti romagnoli scivolati domenica in un canalone sul Corno Grande.
Nel frattempo è stato riparato il guasto alla funivia che collega Campo Imperatore (2100 metri) alla base di località Fonte Cerreto (1115 metri) nella frazione aquilana di Assergi, ma le condizioni meteo proibitive non consentono al momento di la riattivazione dell’impianto.
E’ quindi altamente probabile che i diciotto passino nell’Ostello, comunque adeguatamente attrezzato, sia la Vigilia sia il Natale.
In quota sono state registrate – dalle stazioni meteo dell’associazione Caput Frigoris – raffiche di vento fino a 135.2 km/h (al Rifugio Montecristo) e la temperatura di -9.5C a Campo Imperatore (Giardino Botanico).
“Cibo a sufficienza, corrente, acqua calda e prodotti per l’igiene personale sono tutti a disposizione dei soccorritori e degli operatori del Centro Turistico del Gran Sasso (Ctgs), attualmente ospiti dell’Ostello di Campo Imperatore, in attesa che finisca la perturbazione”.
A parlare è Giusy Scimia, responsabile dell’Ostello, che rassicura sulla situazione sul Gran Sasso a 2.115 metri di quota dove si trovano, da ieri mattina, 11 uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino (Cnsas), dopo che le ricerche dei due alpinisti dispersi sono state sospese a causa del maltempo.
“Essendo un Ostello di montagna siamo preparati a un eventuale stato di emergenza: siamo attrezzati con scorte per rimanere qui almeno dieci giorni, gestendo fino a 25 persone.
Ai soccorritori e ai tre operatori del Ctgs, addetti alla funivia, stiamo offrendo colazione, pranzo e cena e le camere per la notte. Altri ospiti non ci sono, in quanto domenica abbiamo fatto discendere tutti per le previsioni meteo avverse” continua Scimia; tre persone dello staff la stanno aiutando a dare ricovero agli avventori. In tutto 18 persone resteranno nell’Ostello a Natale.
La testimonianza di Scimia descrive una situazione in cui l’attenzione è alta, come tutte le attività in alta quota, ma è tutto perfettamente sotto controllo. Lo conferma Gianluca Museo, amministratore unico del Ctgs: “Sono costantemente in contatto con i nostri operatori e i soccorritori che sono in una condizione protetta, in attesa del miglioramento del meteo per riprendere le ricerche. Come Ctgs e aquilani siamo vicinissimi alle famiglie dei dispersi, in questo momento così difficile”.
Sebbene il guasto della funivia sia stato velocemente riparato, il vento a circa 120 km orari non consente di far ripartire l’impianto per scendere alla base di Fonte Cerreto. “È previsto che la perturbazione passi nell’arco di due giorni – conclude fiducioso Museo – così che i soccorritori possano riprendere il loro lavoro”.
“Siamo bloccati all’Ostello e siamo al sicuro, anche se il Natale lo passeremo lontano dalle nostre famiglie” commenta uno degli undici soccorritori intervenuti per il recupero dei due escursionisti di Santarcangelo di Romagna, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, scivolati domenica scorsa in un canalone sul versante aquilano del Gran Sasso, non distante da Campo Imperatore. “Al momento non ci sono le condizioni per operare in sicurezza ed è probabile che passeremo qui il Natale e forse anche Santo Stefano”, aggiunge.
“Quando le condizioni miglioreranno scenderemo a fare gli auguri di Buon Natale alle nostre famiglie” conclude Giusy Scimia.
“Dal pomeriggio di domenica abbiamo effettuato diversi tentativi di recupero di due alpinisti bloccati sul Gran Sasso, in Abruzzo, dopo essere scivolati sul manto nevoso. Purtroppo le condizioni proibitive causate dalla nevicata tuttora in corso e dalle forti raffiche di vento ci hanno imposto uno stop alle operazioni. Non appena le condizioni meteo lo consentiranno, si effettuerà un nuovo tentativo”, recita l’ultimo post di ieri dei soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Luca Perazzini e Cristian Gualdi, di 42 e 48 anni, sono rimasti da domenica pomeriggio sul Gran Sasso a circa 2 mila 700 metri. Sono entambi di Santarcangelo. Perazzini è un elettricista dipendente della Nuova Cei, Gualdi è titolare di una ditta di infissi a Savignano.
Nella zona dove si è verificato l’incidente l’allerta domenica era gialla – vale a dire una criticità ordinaria – per le valanghe. E le previsioni parlavano di “precipitazioni da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale” nell’area dell’escursione. Tutte informazioni che erano contenute nel bollettino dell’Agenzia regionale di Protezione Civile del 21 dicembre. Nelle ore successive, però, le condizioni meteo sono peggiorate e sono diventate proibitive, soprattutto a causa del vento, costringendo i soccorritori a fermare le ricerche: lo stop è arrivato dopo il tentativo di questa mattina, senza esito, degli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico che si sono spinti fino al bivacco invernale del rifugio Duca degli Abruzzi.
Le squadre del Cnsas e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza sono ferme nel piazzale di Fonte Cerreto, località di partenza della funivia del Gran Sasso che conduce in quota a Campo Imperatore, in attesa del miglioramento delle condizioni climatiche. Sempre a causa del maltempo e del forte vento (che ha raggiunto i 100 km/h), l’elicottero non è potuto intervenire.
Un tentativo di raggiungere i due alpinisti era già stato fatto domenica da una squadra di quattro uomini della Finanza e del Cnsas. I soccorritori erano arrivati fino a località Sella di Corno, ma le condizioni assolutamente proibitive hanno impedito di proseguire in sicurezza: raffiche di vento, nebbia, visibilità nulla, precipitazioni e neve hanno impedito ai soccorritori di proseguire fino al punto dove presumibilmente sono finiti i due alpinisti.
“Continuiamo ad aspettare e a sperare”, afferma il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, che esprime alle famiglie dei due alpinisti giunte in Abruzzo tutta la vicinanza della comunità e che ha provato anche a chiamare i due ma senza esito. “So che fino a un certo punto i loro telefoni sono stati raggiungibili – ha aggiunto – poi da lunedì pomeriggio più nulla”.
Quest’anno il bilancio degli incidenti in montagna in Abruzzo è di dieci morti e due dispersi, ‘annus horribilis’ a causa di sette incidenti e tre malori; un escursionista e un fungaiolo scomparsi nello scorso settembre risultano tuttora dispersi.
A complicare il tutto, si è bloccata la funivia a Campo Imperatore, pertanto soccorritori impegnati nella ricerca dei due alpinisti riminesi sul Gran Sasso sono stati impossibilitati a riscendere. Si sarebbe bruciata una scheda e quindi l’impianto si è fermato. La funivia del Gran Sasso d’Italia collega la località turistica di Fonte Cerreto al versante occidentale di Campo Imperatore presso Assergi; con i suoi 3008 metri è una delle più lunghe d’Europa.
Sul posto dal pomeriggio di domenica sono presenti 30 tecnici del Soccorso Alpino e speleologico d’Abruzzo, oltre a Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. I due alpinisti sono rimasti bloccati dopo essere scivolati sul manto nevoso, uno sarebbe ferito e i loro telefoni ormai scarichi non rispondono più.
I famigliari dei due amici sono arrivati oggi dalla Romagna a Fonte Cerretto, base della funivia del Gran Sasso, e stanno seguendo i soccorsi. Per assisterli sono stati allertati anche alcuni psicologi.
Purtroppo le condizioni proibitive causate dalla nevicata tuttora in corso e dalle forti raffiche di vento ci hanno imposto uno stop alle operazioni. Non appena le condizioni meteo lo consentiranno, si effettuerà un nuovo tentativo. I due uomini sarebbero stati individuati non lontano dalla Valle dell’Inferno, nel canalone Moriggia Acitelli, sotto la vetta occidentale del Corno Grande. Durante la notte appena trascorsa le temperature sarebbero scese anche sotto i -15° C.
Il video del Soccorso Alpino d’Abruzzo: