Ha fatto scalpore la notizia giunta dall’ America in cui Trump ha assunto nel suo entourage come Segretario alla sicurezza interna Krinsti Noem ex governatrice del South Dakota, una donna che si è vantata di aver ucciso il suo cucciolo Cricket perché indisciplinato e aver macellato una capra. Fatti che, la donna, ha raccontato in modo minuzioso nella sua autobiografia e di cui alcune pagine sono state riportate dalla stampa.
Ma com’è la situazione nei canili negli Stati Uniti? La situazione cambia da stato a stato poiché ogni stato è a sé. Comunque, anche negli U.S.A. le associazioni animaliste si stanno mobilitando perché la situazione cambi in meglio, in molti stati; infatti, la legislazione si è fatta più severa al fine di combattere il maltrattamento e l’abbandono.
Negli ultimi anni sono diminuite le soppressioni (negli USA il cane dopo qualche tempo in un canile viene soppresso), e sono aumentate le adozioni grazie alla Cultura ‘No Kill’ e all’ impegno di molti volontari che sfruttano i social.
La campagna di sterilizzazione è sempre attiva e impegna rifugi e istituzioni per contenere il randagismo e le cucciolate indesiderate.
Anche in America come in Italia le sfide che attendono le associazioni animaliste sono molte: fronteggiare il sovraffollamento dei canili; la richiesta di finanziamenti poiché i rifugi dipendono dai soldi altrui; cure a cani con esigenze particolari come gli anziani, i disabili e con problemi comportamentali e ovviamente la lotta al il randagismo.
I fattori che influenzano queste emergenze sono diversi: le condizioni economiche e la cultura, ossia la sensibilità verso gli animali; e come ho detto poc’anzi la legislazione. Ma che razze finiscono nei canili? Come in Italia quelle che, in quel momento, vanno di moda: Pitbull, Labrador Retriever, Beagle, Pastori Tedeschi e Chihuahua, ma anche meticci.
Sono molte le persone famose che si mobilitano per la questione animalista, tra questi le attrici Kristen Bell e Eva Longoria, il cantante Ricky Martin e molti imprenditori facoltosi come Bill Gates; Mark Zuckerberg e persino Elon Musk.
Concludo questo articolo con una riflessione: in un paese come gli Stati Uniti che permettono ad una persona, dopo tali crimini arrivare alla Casa Bianca, e che offrono terreno fertile per educatori/addestratori improvvisati e discutibili come Cesar Millan e Dog Daddy, è un paese che in fatto di rispetto per gli animali ha ancora, davanti a sé, un lungo cammino, dovrà cambiare la propria cultura, le proprie radici se vuole arrivare al livello dell’ Italia benché, anche noi, non siamo perfetti.
Giovanna Foschi
Autrice – Giornalista – Educatrice cinofila