Home___aperturaCargo bike per il Parco del Mare, un’idea irrealizzabile

L'incrocio di Bigno non funziona, le concessioni dei bagnini non vanno da nessuna parte


Cargo bike per il Parco del Mare, un’idea irrealizzabile


3 Dicembre 2023 / Maurizio Melucci

Il Parco del mare, bel progetto con tanti problemi

Chi arriva a Rimini e vede la realizzazione del Parco del Mare (mi riferisco alla zona sud) esprime normalmente sentimenti di apprezzamento per quanto fatto. Stessa valutazione anche da tanti cittadini riminesi. La soddisfazione era più marcata subito dopo i lavori rispetto ad ora. Il motivo è abbastanza semplice. La realizzazione del Parco del Mare si porta dietro alcuni problemi di non facile soluzione. Rispetto al progetto iniziale la realizzazione è sostanzialmente diversa. Infatti erano previsti anche interventi da parte dei privati. Sul nuovo lungomare dovevano essere realizzati, bar, ristoranti, negozi. Il Comune concedeva un diritto di superficie oneroso per l’area pubblica messa a disposizione.

Proprio per realizzare questi interventi privati il Comune di Rimini lancia nel 2015 un bando per selezionare i privati interessati all’investimento. Sono state presentate 155 proposte da 367 proponenti (di cui 134 operatori di spiaggia, 111 albergatori e ristoratori, 14 privati cittadini e 97 operatori economici e di spiaggia accorpati e 11 altri soggetti). Purtroppo nel proseguo del confronto con il Comune di Rimini non si è alla fine realizzato nulla. Soprattutto hanno pesato i costi troppo alti chiesti dal Comune per concedere il diritto di superficie, problemi urbanistici e aspetti non secondari di procedura amministrativa per assegnare le aree pubbliche. Alla fine il Parco del Mare è stato ed è un intervento esclusivamente di lavori pubblici. Purtroppo assieme agli interventi dei privati sono saltati anche i parcheggi interrati che erano previsti proprio con finanziamenti da privati. Questo il primo problema.

Sono saltati centinaia di parcheggi con l’eliminazione del vecchio lungomare, che non sono stati sostituiti. La nuova giunta di Sadegholvaad è corsa ai ripari finanziando il parcheggio interrato sotto piazza Marvelli (ex Tripoli). Costo 12 milioni di euro. Parcheggio che ovviamente risolve solo molto parzialmente il problema.

Il secondo aspetto non secondario è che il Parco del Mare è difficilmente accessibile per i disabili. Non vi sono stalli di auto, non vi è una corsia di servizio. Tanti i disabili che hanno cambiato zona per andare al mare scegliendo zone del litoraneo più accessibili. Questo il secondo aspetto. Non avere previsto una strada di servizio per tutte le necessità, dai mezzi di soccorso, ai servizi pubblici (nettezza urbana ecc) alle forniture per le attività economiche. Un errore difficilmente risolvibile.

Terzo aspetto. Non è stata valutata, dal mio punto di vista in modo attento cosa comportava l’eliminazione del lungomare per la viabilità della zona e cittadina. I viali delle Regine durante l’estate sono congestionati dal doppio senso di marcia e dai tanti mezzi di servizio che li percorrono compreso il trasporto pubblico urbano. Soluzione a questo problema non ne vedo.

L’ultima proposta è di usare le cargo bike “come uno strumento utile per le attività economiche come quello del trasporto delle merci in un ambito urbano di pregio e di alta affluenza turistica come il cosiddetto ‘ultimo miglio’ nella fascia turistica a mare della ferrovia, dicono dal municipio”. Iniziativa lodevole per qualche convegno e per partecipare a qualche bando europeo di buone pratiche. Irrealizzabile nei fatti. I rifornimenti per bar, ristoranti, negozi, alberghi della prima linea richiedono ben altri mezzi. L’unica sperimentazione attualmente conosciuta è quella del Comune di Milano che ha promosso un progetto di consegna tramite cargo bike, in un’area di 3 chilometri quadrati per pacchi fino ai 5 kg. Evidentemente gli attuali mezzi per rifornire la zona turistica non possono essere sostituiti così.

Caos concessioni: “Accelerare sui decreti, ma la Lega vota contro”

In Regione è stata approvato un ordine del giorno presentato dal PD e sostenuto dai gruppi di maggioranza. Una risoluzione che chiede “dopo anni di inerzia è il momento di prendere una posizione, emanare i decreti attuativi per le nuove gare e prendersi la responsabilità di delineare una riforma complessiva della materia”. Proposta che condivido. Fa piacere che il Pd dopo anni di posizioni contradditorie e in molti casi fuori dall’interesse collettivo ma molto appiattito sulle categorie della balneare dica che occorre procedere con i bandi. Rimane un limite nella richiesta di fare i bandi. La risoluzione del Pd chiede che venga “riconosciuto il valore delle imprese balneari e degli investimenti fatti negli anni, un patrimonio che non può disperdersi”. Ebbene il riconoscimento del valore aziendale non è praticabile per le numerose sentenza che lo hanno escluso. Si rischia l’infrazione europea. Viceversa sugli investimenti si dovrà valutare caso per caso e non certo con una norma generica.

Forse nel 2011, quando vi era in campo la proposta Fitto, poi naufragata, il riconoscimento del valore aziendale era praticabile. Da allora ci sono stati troppi pronunciamenti dei tribunali. L’inerzia sul risolvere il problema delle concessioni purtroppo è stata di tanti governi, compresi quelli che hanno visto la partecipazione del Pd. Ora insistere con proposte impraticabili non aiutano nessuno, tanto meno gli operatori di spiaggia. La Regione e il Pd si dovrebbero impegnare su altri aspetti per aiutare i concessionari uscenti. Ma di questo ne riparleremo. Purtroppo il centrodestra non ha ancora compreso i danni che sta facendo ai balneari, proponendo soluzioni inesistenti. La Lega infatti ha votato contro la risoluzione del Pd non capendo che non vi sono altre strade. L’unica è quella del caos totale che potrebbe partire dal primo gennaio 2024.

L’incrocio della zona Bigno

Alcuni lettori ci scrivono per chiedere quale logica trasportistica e di mobilità ci sia dietro alla nuova organizzazione della viabilità nella zona stadio-Bigno. Una premessa. Nella gestione di un Comune vi è una responsabilità politica amministrativa del sindaco e della giunta. Devono dare gli indirizzi di governo locale. Poi vi è la responsabilità della struttura tecnica (dirigenti e dipendenti comunali) che debbono realizzarla. Nel caso di questo intervento siamo nel campo della gestione. Non penso che il sindaco e la giunta abbiano dato indicazioni di modifica della viabilità in quell’area. Immagino che arrivi da una proposta degli uffici. Fatta questa premessa, a me pare che la nuova soluzione non abbia risolto nessuno dei problemi che vi erano prima. In compenso se sono aggiunti dei nuovi.

La vecchia viabilità era di fatto una rotatoria di isolato. In via Flaminia si andava verso nord (Borgo San Giovanni) e in via circonvallazione meridionale si procedeva in direzione sud (verso via Pascoli). Vi erano alcuni problemi, il principale rappresentato dalle difficoltà di immettersi nella rotatoria da parte di chi percorreva la via Tripoli in direzione di via della Fiera. Per ovviare a questo problema era stato messo un semaforo a chiamata pedonale sulla via Flaminia che rallentava il flusso di traffico. La nuova viabilità propone invece lo stesso assetto delle rotatorie. Una su via Flaminia/XXSettembre/Tripoli ed una su via Circonvallazione meridionale/via della Fiera. E’ stata riorganizzata l’aiuola spartitraffico di fronte al Palazzetto dello sport permettendo anche di svoltare su via IX febbraio (la via dello stadio). Le novità più consistenti sono la realizzazione del doppio senso di marcia su via Flaminia e sulla Circonvallazione meridionale. Il risultato è una perdita di parcheggi per la zona, l’inutilità del senso di marcia verso via Pascoli su via Flaminia (percorso da pochissimi), e la congestione della rotatoria di via della Fiera a cui è stato aggiunto un nuovo braccio di viabilità rispetto a prima. Rimane la congestione su via Tripoli e si è aggravato tutto il traffico dal centro della città verso sud. Ovviamente opinioni. Forse era il caso di evitare di passare direttamente dalla teoria dei progetti alla realizzazione con tanto di cordoli prevedendo una fase sperimentale con materiali facilmente amovibili. Sul campo talvolta i progetti teorici si dimostrano inefficaci

La fila delle auto su via Circonvallazione Meridionale in direzione via Pascoli

Maurizio Melucci