Home___primopianoCattolica: 47enne morì per rubare acqua, a processo l’amministratore Conad

L'accusa è quella di omicidio colposo in concorso


Cattolica: 47enne morì per rubare acqua, a processo l’amministratore Conad


14 Giugno 2023 / Redazione

Finirà a processo l’amministratore del Conad Diamante di Cattolica dove la notte del 19 aprile del 2022 Umberto Sorrentino era morto schiacciato dai bancali di acqua da cui stava cercando di prelevare una bottiglietta.

L’accusato è un 64enne della provincia di Pesaro-Urbino il reato è quello di omicidio colposo in concorso (con la condotta della vittima) e la prima udienza sarà celebrato in tribunale a Rimini il 23 novembre.

Il magistrato Paolo Gengarelli  ha rilevato un concorso di colpa della vittima, che quella notte aveva prelevato tre bottiglie  rompendo la pellicola che avvolgeva il pellet, per poi ritornare dopo alcune ore a sfilarne altre due. A quel punto però il grande cumulo di confezioni era crollato, schiacciandolo sotto il suo peso. Il corpo del 47enne era stato trovato la mattina dopo dai primi dipendent giunto al lavoro.

Secondo il magistrato però l’indagato avrebbe dovuto valutare il potenziale pericolo determinato dall’accatastamento di più bancali d’acqua sul retro all’esterno del supermercato, una zona accessibile a tutti vicina la parcheggio. Inoltre non vi erano cartelli che avvertissero del rischio generato dall’eventuale manomissione dei bancali.

Tramite il suo difensore, l’avvocato Gian Paolo Colosimo, aveva prodotto una corposa memoria difensiva per sottolineare che il carico d’acqua era stato posizionato in una pertinenza non commerciale.

“Sono state seguite tutte le procedure prescritte dal marchio produttore dell’acqua minerale – precisa il legale – anzi la Conad per ulteriore scupolo di prudenza aveva aggiunto propri accorgimenti. E cioè, la casa produttrice chiede che fra fra un bancale e l’altro sovrapposti ci sia del cartone ondulato, mentre la catena Conad preferisce inserire un pellet in legno proprio a garanzia di maggiore stabilità dello stoccaggio. Quanto all’area in questione, a nostro giudizio non presenta le carateristiche che richiedano la presenza di cartelli di avvertenza, come avviene ad esempio in un cantiere. Nè esistono nelle vicinanze aree giochi per bambini o altre situazioni tali da esigere particolari avvertenze. Per questo abbiano chiesto l’archiviazione