Con questo caldo, con questa afa, ci mancavano solo i grilli nella Piada, per rendere difficile la settimana del Meeting con tutti sti tromboni a raccontare al popolo gaudente, le loro boiate. Già Gianni Indino, con la piadina gourmet mi aveva messo di cattivo umore, ma l’intervista della brillante Elide Giordani sul Carlino al Prof. Petracci, del dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari della Università di Bologna, dove si ipotizza l’uso della farina di insetti, ha portato la mia pressione a livelli altissimi e ho chiamato l’amico cardiologo Giancarlo Piovaccari, perché il coccolone era in agguato. La Piada si chiama Piada, così ha detto Pieri Meldini, l’unico che la sa lunga. Anche il Pascoli (1855.1912). La chiamò così nella poesia da imparare a memoria, ma a Cesena e periferia la chiamano piadina.
Detto questo, la Storia bisogna conoscerla. Andate a scoprire con cosa si faceva la Piada prima che diventasse di moda. Era il pane povero, se c’era. Mischiata con tutto quello che capitava, anche con le ghiande, ma non con i grilli. Poveri noi, alberi senza radici.
Rurali sempre,
Enrico Santini