HomePolitica“Ciao Clara”. Il ricordo di Giovanna Filippini

“Da quando io e te ci siamo incontrate, sono passati più di 50 anni”


“Ciao Clara”. Il ricordo di Giovanna Filippini


26 Settembre 2023 / Redazione

Clara cara,

appena ho saputo della tua scomparsa, con un misto di ansia e tristezza, ho telefonato ad alcune amiche e compagne, che hanno delegato proprio me a scriverti, rievocandomi di te emozioni e pensieri.  In realtà sono tante di più le donne che hai conosciuto nella tua lunga vita. Ma oggi sono meno quelle che possono ancora ricordarti come alcune delle tue amiche più care, come la Titti e la Lella, che se ne sono andate prima, mentre altre  ti hanno conosciuto solo di nome.

D’altra parte, da quando io e te ci siamo incontrate, sono passati più di 50 anni, la giostra della vita ha fatto i suoi giri  e quella della storia i suoi corsi. Anche per questo, oltre all’emozione dolorosa per la  perdita di una amica, c’è anche uno stordimento che mi viene rimandato dal ricordo della nostra militanza politica, da ciò che insieme a tante donne abbiamo fatto, costruito, dato, pensato, ricevuto sia nel nostro partito che nella società civile e nelle istituzioni.

Nel partito è stata più dura, vero Clara? Ti avevano mandato dal partito di Ravenna, alla fine degli anni ’60, a ricostruire la commissione femminile del partito di Rimini. Tu sei stata la prima donna funzionaria tra  soli funzionari uomini. Non è stato facile, ma hai resistito, sei stata una combattente e te lo hanno riconosciuto donne e uomini.

Ci siamo conosciute nei primissimi anni ’70, quando mi portasti a Roma, chiedendolo ai miei genitori, alla V.a Conferenza nazionale delle donne comuniste, presieduta da Adriana Seroni ed Enrico Berlinguer. Fu da lì, dalle nostre accese chiacchierate sull’emancipazione femminile, dalla tua passione, ma anche dal tuo rigore e determinazione che non lasciavano spazio a lamentele e vittimismi, che la mia vita di giovanissima militante iniziò il suo corso.

Tu mi sei stata sempre al fianco, in una sorta di solidarietà femminile che guardava più al noi, agli obiettivi di una battaglia comune e meno al sé o al proprio tornaconto. Insieme a tante altre donne, comuniste e non, hai contribuito ad aprire in quegli anni, sia nel partito che nella nelle istituzioni pubbliche dove hai lavorato, un percorso di emancipazione, di liberazione culturale prim’ancora che politica. Una stagione di diritti fondamentali per la nostra dignità, di pari opportunità rispetto alle disuguaglianze i cui risultati si possono concretamente vedere oggi nella nostra realtà con tante donne elette nelle istituzioni e a tutti i livelli.

So, però, che eri preoccupata per l’aria che tira ultimamente proprio su tali argomenti. Ci avevi preso, ma questo è un altro discorso e spetterà a noi fargli fronte.

Ciao Clara, ti saluto e ti ringrazio per tutto, anche a nome delle donne che ti hanno conosciuto, stimato e amato.

 

Giovanna Filippini