Home___primopiano«Ciao papà ho rotto il telefono»: anche Rimini inondata dal messaggio-truffa

Sui cellulari circola un sms che cerca di spillare soldi ai genitori giocando sulle loro ansie


«Ciao papà ho rotto il telefono»: anche Rimini inondata dal messaggio-truffa


23 Settembre 2023 / Redazione

«Ciao papà ho rotto il telefono, Questo è il mio numero nuovo! Scrivimi su Whatsapp. Puoi cancellare il mio vecchio numero di telefono». Sta inondando anche Rimini il messaggio truffa che circola da mesi, anche con qualche piccola variante: «..ho perso il telefono…», «..mi è caduto il telefono…», oppure rivolto non a papà ma a mamma.

La Romagna è uno di quei luoghi dove più che “papà” si dce “babbo” e già questo dovrebbe insospettire molti genitori del posto. Il messaggio, solitamente un sms, diventa però più insidioso quando è indirizzato a una madre. Non poche, allarmate, hanno effettivamente richiamato il numero che appariva sul cellulare. La risposta, sempre sotto forma di messaggio, è una richiesta di denaro: una ricarica da effettuare sul numero truffaldino perchè “rimasto senza credito” o addirittura un bonifico per il quale viene indicato l’IBAN e perfino le password per accedere al conto corrente.

Ovviamente non bisogna abboccare, anzi nemmeno rispondere al primo messaggio. Occorre la freddezza di chiamare i figli in questione al loro numero e aver la pazienza di attendere finchè non rispondono, se non lo fanno subito. Il numero truffa non va assolutamente salvato sulla rubrica, mentre è sempre utile fare uno screenshot da allegare a una denuncia alle forze dell’ordine.

In provincia di Rimini ancora non sono state presentate denunce formali ai Carabinieri, ma le segnalazioni fioccano nei social e nelle chat. Una prima ondata di messaggi trappola si era verificata in aprile, ma non aveva coinvolto almeno in modo massiccio questo territorio. Una recrudescenza si era avuta durante l’estate, per poi colpire pesantemente il riminese negli ultimi giorni.

Secondo gli esperti di reati informatici si tratta di messaggi generati da macchine, in grado anche di individuare sesso ed età del destinatario, nonchè il fatto che abbia figli in possesso di un telefono cellulare. Come? Grazie alle informazioni che noi stessi rilasciamo nei social, accettando cookies navigando su internet e così via.