HomeAmbienteCome ridurre l’impronta ecologica in casa. Dalle offerte luce agli elettrodomestici a basso consumo 


L'impronta ecologica indica il quantitativo di anidride carbonica rilasciato ogni anno nell'atmosfera


Come ridurre l’impronta ecologica in casa. Dalle offerte luce agli elettrodomestici a basso consumo 



9 Ottobre 2024 / Redazione

L’impronta ecologica indica il quantitativo di anidride carbonica rilasciato ogni anno nell’atmosfera. L’energia proveniente da combustibili fossili è ad oggi tra i principali responsabili delle emissioni rilasciate ogni anno nell’ambiente: un settore, secondo IEA, che rappresenta il 22,3% delle emissioni registrate a livello globale.

Spesso si tende a pensare che non si possa fare molto per ridurre questa impronta, eppure le decisioni dei singoli pesano molto di più di quanto si pensi. Le buone abitudini possono fare la differenza, soprattutto nel modo in cui si utilizza l’energia all’interno delle abitazioni.

Investire in un impianto fotovoltaico per ridurre l’impronta ecologica


L’energia elettrica che alimenta le abitazioni oggigiorno è ancora prodotta in larga misura da fonti non rinnovabili, responsabili ogni anno di un enorme quantitativo di emissioni di CO
2.

Sfruttare questa forma di approvvigionamento significa accrescere l’impronta ecologica: ogni kWh consumato per illuminare o alimentare gli elettrodomestici corrisponde a un rilascio di anidride carbonica nell’ambiente. Il solo modo per interrompere questa spirale negativa, è passare a una forma di approvvigionamento sostenibile, che metta a disposizione energia pulita, prodotta a partire dalle fonti rinnovabili. 

A questo proposito, innanzitutto è possibile valutare l’installazione in un impianto fotovoltaico domestico, che permette di produrre energia elettrica in modo completamente sostenibile. L’investimento viene in genere ammortizzato in 8-10 anni e sul lungo periodo permette di ottenere un risparmio piuttosto interessante in bolletta.

Scegliere una fornitura di elettricità prodotta da fonti rinnovabili


Al giorno d’oggi, il fotovoltaico non permette di produrre autonomamente il 100% dell’elettricità necessaria per coprire il fabbisogno. La quota restante dev’essere acquistata dalla rete elettrica nazionale, attraverso la sottoscrizione di un’offerta luce presso un fornitore energetico.

In questi casi, così come in tutte quelle circostanze in cui non risulta fattibile o possibile procedere all’installazione di un impianto, per ridurre la propria impronta ecologica è possibile guardare al mercato libero. All’interno di questo regime, infatti, sono presenti diversi fornitori attenti all’ambiente.

Ne costituisce un esempio Pulsee Luce e Gas, che mette a disposizione offerte luce nel mercato libero con energia elettrica prodotta al 100% da fonti rinnovabili. Il tutto con la certificazione elettronica della Garanzia di Origine a garantire sulla sostenibilità della fornitura.

Dagli apparecchi efficienti agli elettrodomestici intelligenti, le soluzioni per abbattere l’impronta ecologica sul pianeta 


Le abitazioni moderne sono un concentrato di tecnologia e innovazione; eppure, esistono ancora moltissimi dispositivi che per funzionare richiedono un enorme quantitativo di energia. Per evitare di ritrovarsi in casa un elettrodomestico energivoro, è essenziale consultare l’etichetta energetica presente sugli apparecchi elettrici, grazie alla quale è possibile investire, già al momento dell’acquisto, su elettrodomestici a basso consumo.

Gli apparecchi così denominati hanno il vantaggio di funzionare con un quantitativo di energia tanto più basso quanto più alta è la loro classe energetica. La classificazione -basata su una scala che va dalla A, degli apparecchi più efficienti, alla F, degli apparecchi a maggior consumo- permette di risparmiare significativamente sull’assorbimento di energia; un risparmio spesso erroneamente sottovalutato, soprattutto se si considerano i dati calcolati da ENEA, secondo i quali una lavatrice classe A, in funzione con 100 lavaggi a un ciclo eco 40-60, determina un consumo uguale o inferiore a 47 kWh, mentre una lavatrice classe G, operativa a parità di condizioni, può raggiungere e addirittura superare 92 kWh.

Per consumare meno energia, è possibile inoltre puntare sugli elettrodomestici intelligenti, una serie di dispositivi, talvolta resi tali anche tramite il ricorso a spine smart, che permettono di ridurre l’impronta di carbonio grazie a un funzionamento del tutto innovativo.

Programmabili a distanza, quindi facili da azionare o disattivare anche quando non ci si trova nelle immediate vicinanze, hanno la capacità modulare i consumo in base alle situazioni rilevate, assicurando una maggiore efficienza e una migliore gestione dell’energia. Le infinite possibilità di configurazione permettono inoltre di settarli su specifiche preferenze dell’utente e, spegnendosi automaticamente, offrono l’opportunità di azzerare quei consumi legati alla disattenzione.