Comitato di residenti torna alla carica: “No al mercato del pesce sul porto”
12 Novembre 2024 / Redazione
Il Comitato di via Sinistra del Porto torna alla carica contro il progetto di costruzione del nuovo mercato ittico. Il 9 novembre si è riunito per analizzare i problemi legati all’opera. “Come cittadini, vogliamo essere protagonisti del nostro futuro – si legge nella nota che riferisce dell’incontro – e riappropriarci degli spazi urbani. Chiediamo con forza basta cemento e stop all’inquinamento atmosferico”.
Contrarietà espressa con questi argomenti: “Il territorio di San Giuliano Mare, situato tra due fiumi e il mare, è particolarmente vulnerabile agli eventi climatici estremi. Le recenti alluvioni in Emilia Romagna e le tragedie che hanno colpito anche altre città europee, come Valencia, dovrebbero farci riflettere. La fragilità del nostro ambiente ci rende potenzialmente soggetti a rischi simili. Con questa consapevolezza, il Comitato desidera portare all’attenzione dei futuri candidati alle elezioni regionali la questione del nuovo mercato ittico”.
“Anche la Consigliera comunale Gloria Lisi, il prossimo 14 novembre, presenterà un’interrogazione in Consiglio Comunale riguardo al progetto del mercato ittico all’ingrosso. Sosteniamo la necessità di una nuova struttura per il settore ittico, ma non a tutti i costi”.
Il Comitato “riconosce l’importanza di dotare la città di una struttura moderna e funzionale per il mercato ittico. Tuttavia, si ritiene fondamentale che la costruzione del nuovo mercato avvenga solo dopo aver valutato con approfondimenti tecnici la possibilità di ristrutturare l’esistente, come già previsto per il mercato centrale coperto. “Il patrimonio edilizio va recuperato dove possibile, come spesso proclamato dall’Amministrazione Comunale”.
Invece il progetto del nuovo mercato “non tiene conto del fatto che le esigenze del settore ittico sono cambiate negli ultimi 30 anni. Se da un lato la flotta dei pescherecci si è ridotta drasticamente, dall’altro lato il tessuto urbano circostante è mutato, con problematiche legate al traffico, alle alluvioni e al cambiamento climatico che ora richiedono soluzioni più sostenibili.
Una domanda urgente: perché costruire ancora cemento?”.
Di qui “10 domande cruciali, a cui l’Amministrazione Comunale dovrebbe rispondere con trasparenza”:
“1. Impatto ambientale: Quali studi sono stati condotti sull’impatto del traffico, del rumore e dell’inquinamento atmosferico causati dal nuovo mercato, situato in un quartiere residenziale?
2. Flotta di pescherecci: Di quante unità si è ridotta la flotta dei pescherecci riminesi negli ultimi 30 anni? Quanti pescherecci sono ancora in disarmo e in attesa di rottamazione?
3. Partecipazione alle aste: Quanti operatori partecipano mediamente alle aste del pesce nell’attuale mercato con una sala da 120 posti?
4. Impermeabilizzazione del suolo: Quanti metri quadrati di suolo verranno ulteriormente impermeabilizzati nei prossimi 5 anni nel comune di Rimini (compresi nuovi edifici, strade, piscine, scuole, TRC e altre opere)? Più o meno di 50.000 mq?
5. Recupero del suolo: Nell’area di Via Leurini dove c’è l’attuale mercato il Comune (dato l’ingente investimento di risorse pubbliche che farà per il nuovo mercato ittico, circa 2 milioni di euro a carico della collettività per una struttura gestita da una cooperativa privata) ha pensato di abbattere l’edificio e dare vita a un parco alberato come per la colonia Ex Enel di Marebello in modo da mitigare almeno in parte l’impatto della nuova cementificazione o lo lascerà alla speculazione edilizia?
6. Spostamento del mercato: È stata presa in considerazione la possibilità di spostare il mercato ittico fuori dal centro abitato, come già avvenuto in altre città italiane e europee (ad esempio Chioggia)?
7. Futuro del settore ittico: Sulla base di quali studi di mercato e delle tendenze europee, l’Amministrazione ritiene che abbia senso costruire un nuovo mercato ittico con una superficie triplicata rispetto all’esistente quando, per contrastare il cambiamento climatico le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti i riminesi Greenpeace, Legambiente, WWF, Fridays for Future, le Nazioni Unite, la FAO e il divulgatore scientifico di fama mondiale Stefano Mancuso proprio il 18 marzo 2023 da Rimini chiedono a gran voce la riforestazione dei pochi spazi verdi ancora disponibili nelle città?
8. Vocazione del quartiere: Il Comune ha deciso se San Giuliano Mare deve avere una vocazione residenziale e turistica, con investimenti su verde, lungomare e passeggiate (nuovo boulevard) , o produttiva?
9. Contraddizioni nelle politiche ambientali: Ha ancora senso spendere tempo e risorse pubbliche negli incontri promossi da Anthea sul Piano del verde, dal Forum Rimini Venture per il Piano Strategico e dal Patto per il lavoro e il Clima della Regione Emilia Romagna in cui si arriva sempre alle medesime conclusioni: stop all’uso di nuovo suolo, riforestazione della Città, desigillazione di più superfici impermeabilizzate possibile quando poi l’amministrazione continua ad agire in contrasto con tali principi?
10. Strategia ATUSS e rigenerazione urbana: Cosa dice la Regione Emilia Romagna degli impegni presi in fase di approvazione della strategia Atuss a San Giuliano Mare “La pandemia ha obbligato ad un’accelerazione nel disegno di un nuovo modello di città che era già in embrione e che è diventato oggi quanto mai necessario e urgente perseguire. Un modello basato su una radicale rigenerazione urbana, che individua tra i pilastri lo stop al consumo di territorio, a fronte di una riqualificazione sostenibile dell’esistente e a una diffusa rinaturalizzazione della città”. Abbiamo scherzato?”
Il Comitato chiede all’Amministrazione Comunale di “promuovere incontri pubblici per discutere apertamente il progetto (come è stato fatto per il nuovo lungomare e per il nuovo boulevard lungo il porto canale), invitando i cittadini a partecipare al dibattito e a contribuire alla pianificazione di un futuro più sostenibile”.
“Se l’Amministrazione ritiene che il progetto sia valido, perché non confrontarsi pubblicamente con la cittadinanza? Che invece se ne vergogni e lo voglia far passare sotto traccia?” chiede il Comitato, evidentemente insoddisfatto dell’incontro svoltosi a fine ottobre con gli assessori Montini, Morolli e Frisoni. E invita “a una riflessione più ampia sull’uso del suolo e sulla salvaguardia del verde urbano”.