Comitato Sinistra del Porto: “Mille firme contro il nuovo mercato ittico”
18 Novembre 2024 / Redazione
L’assessora Anna Montini, con il comunicato pubblicato in Chiamamicittà del 15/11/2024 ha illustrato alla cittadinanza il progetto di costruzione del nuovo mercato Ittico di Rimini. L’assessora ha inoltre affermato che il mercato ittico di Rimini è il più importante della costa dell’Emilia Romagna, che pescatori di altri porti vi portano il loro pescato. Ha precisato che la nuova costruzione non impatterà nell’ambiente, non aumenterà lo smog, il traffico di San Giuliano Mare e via dicendo. Anzi addirittura secondo l’assessora ci sarà un effetto migliorativo per i cittadini residenti nella zona e soprattutto darà lustro a tutta la città. Altra chicca dell’assessora Montini “Questa nuova infrastruttura però non sarà solo funzionale per chi lavora nel settore della pesca, ma permetterà di dare lustro all’intera città realizzando oltre che il mercato, un luogo di formazione e sviluppo della cultura del mare e della pesca e dell’acquacoltura, con valenza dunque educativa oltre che economica. Permetterà inoltre la valorizzazione della nostra identità come città di mare in cui opera una grande marineria, a volte non abbastanza conosciuta dai cittadini”.
Il 17 novembre ha ripreso l’argomento Maurizio Melucci a sostegno dell’opera del Comune tacciando i residenti che contestano l’opera come “egoisti” e sciorinando una serie di numeri e di dati che non tornano.
Su entrambi gli articoli come cittadini di Rimini che finanziano il progetto con 2 milioni di Euro della cittadinanza e con 7 milioni di Euro di tutta la collettività riteniamo di avere tutto il diritto di esternare il nostro dissenso agli amministratori comunali, che altro non sono che i rappresentanti dei cittadini. Questa precisazione è doverosa perché l’arroganza di alcuni amministratori potrebbe far pensare di poter disporre dei beni del Comune come meglio credono senza neanche ascoltare la voce dei cittadini!
In merito a entrambi gli articoli elenchiamo le nostre osservazioni:
1) Assessora Montini ci è sorto il dubbio che non conosca effettivamente il territorio in cui dovrebbe sorgere detto mercato ittico altrimenti saprebbe che un immobile di pregio perché possa dare lustro all’intera città dovrebbe avere una collocazione perlomeno visibile cosa che non avverrà nel caso in esame, posto che il terreno sul quale si prevede la costruzione del mercato ittico è letteralmente circondato per due terzi da abitazioni e per un terzo dai cantieri navali. Ne consegue che il nuovo mercato ittico non sarà visibile dal porto canale e neanche da nessuna delle strade della zona. I cittadini che vorranno vederlo dovranno percorrere il tratto pedonale e ciclabile che da via Sinistra del Porto conduce alla Prua.
2) In merito al presunto miglioramento della viabilità dubitiamo che collocare il mercato con accesso in una strada senza uscita sia il massimo per migliorare la viabilità della zona, come pure l’idea di scaglionare l’accesso degli operatori possa essere una strada percorribile dato che l’asta del pesce non è scaglionabile. Dove sosteranno gli operatori? Faranno una lunga coda col motore acceso lungo via Sinistra del Porto? Tutto questo nel cuore della notte?
Le valutazioni sulla viabilità hanno tenuto conto che un mezzo pesante tipo tir non potrà mai accedere al mercato ittico perché impossibile che un tir possa fare una curva a gomito in una strada così stretta! Altro aspetto da considerare in merito alla viabilità e all’impatto ambientale. L’Assessora continua a sbandierare l’approvazione della valutazione ambientale strategica (Vas) e la Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat), ma nonostante la richiesta di accesso agli atti da parte della consigliera Gloria Lisi da oltre un mese, come mai non abbiamo ricevuto risposta? Ricordiamo che la “Vas” necessita anche del parere dei cittadini ma come si evince dalle parole della stessa Assessora nella 2^ Commissione Consiliare del 26 luglio 2024 nessuna riunione è stata fatta con i cittadini. Il rischio idrogeologico in caso di costruzione su quell’area non è una favola inventata dai “residenti egoisti” ma una triste realtà. Basti pensare che, durante le recenti piogge, a seguito dell’edificazione del primo lotto (il parcheggio) si è formato un rivolo importante proveniente proprio da quel parcheggio che riversandosi sulla strada ha allagato in parte la strada stessa e quella dei cantieri, cosa che prima non avveniva..
3) Secondo Maurizio Melucci invece la nostra lamentela sul mancato confronto con i cittadini è un falso perché questo è stato fatto 30 anni fa. Complimenti! per averne la certezza, dato che i residenti attuali non sono tutti quelli di 30 anni fa. Dobbiamo andare a disturbare chi non c’è più.? Allora non esisteva l’attuale piano urbanistico e tantomeno uno “stato di fatto” coerente al contesto attuale. E come si fa a dire che quella è un’area legata alle attività del porto se per due terzi è circondata da abitazioni? In quell’epoca, il residenziale, la viabilità, il comparto pesca, il clima erano aspetti completamente diversi da come sono attualmente e anche diversi sotto il profilo dell’analisi da svolgere, così come gli indirizzi a livello nazionale e regionale sul consumo del territorio e degli impatti ambientali, senza considerare poi quanto sta avvenendo (eventi estremi e imprevedibili).
Le previsioni fatte 30 anni fa non sono più coerenti con la situazione attuale. Questo è noto ed evidente. Sappiamo tutti che in 30 anni San Giuliano Mare è cambiata, all’epoca al posto dei palazzi e palazzine della Prua c’erano solo campi e qualche capannone. A questo punto vien da chiedersi: “se da 30 anni l’AC pensava di costruire il mercato ittico in quel sito come mai al momento del rilascio delle concessioni per la costruzione della Prua, avvenuta pertanto in periodo relativamente recente non si è pensato di creare una via d’uscita a quel terreno anziché accerchiarlo letteralmente con le abitazioni?” Sorge il dubbio che forse l’AC non credeva realmente di trovare i fondi e di doverlo costruire davvero?
4) E’ abbastanza paradossale poi la spiegazione delle ragioni per cui il mercato non può essere spostato altrove. Parole di Melucci “Con il mercato ittico in campagna il pesce che al porto scende dai pescherecci dovrebbe essere caricato su mezzi di trasporto e portato all’asta a Santa Giustina. Poi chi compra il pesce lo deve a sua volta caricare su altri mezzi e portarlo a destinazione. Buona parte del prodotto ittico (circa l’80%) è destinato alla vendita al mercato coperto di Rimini”. Non vorremmo dare una cattiva notizia a chi ancora non se n’è accorto ma negli ultimi 30 anni il mondo è davvero cambiato tantè che il pesce non viene più portato a spalla dalle barche al mercato ittico, bensì caricato sui camion refrigerati e trasportato al mercato ittico. Perciò quegli stessi camion che oggi trasportano il pesce in via Leurini che dista un paio di km scarsi dal punto di approdo delle barche con altri 5 km potrebbero benissimo arrivare al CAAR e questo consentirebbe a molti acquirenti professionali di acquistare oltre al pesce anche carne e verdure nello stesso luogo. (Questa proposta di minor impatto economico edilizio, potrebbe altresì favorire il risanamento dei pescherecci in cattive condizioni e il recupero e rigenerazione del “capannone mucchio d’ossa” che versa in pessime condizioni. ) D’altra parte basti pensare che il più grande mercato Ittico italiano è quello di Milano e sappiamo per certo, che anche se dista centinaia di km dal porto più vicino, vende pesce freschissimo di giornata quindi non si capisce perché a priori viene esclusa qualsiasi altra proposta. Inoltre se l’80% del venduto del mercato ittico di Rimini , che peraltro proviene in parte da altri porti, è destinato, come ci dice Melucci al mercato coperto di Rimini, che senso hanno tutti i discorsi dell’assessora Montini sulla grande marineria di Rimini?
5) E ancora ma non meno importante i residenti sono stati accusati di trattare a “pesci in faccia i pescatori” cosa assolutamente falsa in quanto abbiamo il massimo rispetto per i pescatori e il loro lavoro. Ribadiamo non siamo contrari alla costruzione del mercato ittico semplicemente non reputiamo idoneo quel terreno perché è l’unica vasca che drena l’acqua piovana in un territorio fortemente cementificato e dato che i cambiamenti climatici provocano eventi estremi come avviene sempre più spesso in ogni parte del mondo ma anche in città a noi molto
vicine come Ravenna, Cesena, Forlì, Bologna e via dicendo pretendiamo come cittadini di valutare altre possibilità e gli esempi in Italia e in Europa ci sono.
Da ultimo la raccolta firme, ancora in corso, in contrasto con la costruzione del nuovo mercato ittico in questa zona verde della Sinistra del Poto che in poco più di un mese ha raggiunto il migliaio, dimostra chiaramente il disaccordo dei cittadini con detto progetto.
Il comitato di via Sinistra del Porto