Home___primopianoCommissario alluvione Romagna slitta ancora, Bonaccini: “Servono 1,8 mld entro autunno

"Per riparare argini e strade da Rimini a Reggio Emilia c'erano solo 200 milioni, li abbiamo già spesi tutti"


Commissario alluvione Romagna slitta ancora, Bonaccini: “Servono 1,8 mld entro autunno


23 Giugno 2023 / Redazione

Attesa per ieri, è slittata ancora la nomina del commissario alla ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna, nonostante il pressing a livello locale perché venga individuata al più presto la figura che dovrà occuparsi della ripartenza dell’economia.

“E’ quello che sostengono tutti gli imprenditori, tutti i sindaci, compresi quelli del centrodestra. Vasco Errani venne nominato due giorni dopo il terremoto del 2012. Ora è passato più di un mese, nulla di drammatico, ma sta cominciando a diventare un po’ troppo tardiva la nomina”, affonda il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervistato da La7, considerato da molti la figura più adatta a ricoprire l’incarico.

Il ministro “Musumeci sosteneva che non c’era fretta di nominare il commissario, io assieme a sindaci, presidenti di Provincia e parti sociali sosteniamo che serve tenere insieme emergenza e ricostruzione”, ribadisce Bonaccini. “Qui, a parte l’agricoltura, le imprese produttive e quelle ricettive per la maggior parte lavorano. Il problema è che c’è da sistemare gli argini, i fiumi e le frane, abbiamo strade interrotte da Rimini a Reggio Emilia. Il commissario alla ricostruzione serve perché le due cose stanno insieme. Dopo il terremoto, che provocò 12 miliardi di danni, abbiamo terminato praticamente tutto, perchè abbiamo saputo insieme ai sindaci e assieme ai governi lavorare assieme”, ricorda. “Ho solo interesse a lavorare bene con Musumeci, e con i ministri, ma ci dobbiamo intendere sulle cose che servono all’Emilia-Romagna”, conclude.

“È venuta la presidente Meloni, due volte e la ringrazio, sono venuti i ministri e hanno detto ‘rifonderemo i danni alle famiglie al 100%’. Noi stiamo attendendo questo, perché noi i soldi non li abbiamo da soli”, scandisce poi il presidente dell’Emilia-Romagna. Il quale, peraltro, replica piccato ai dubbi espressi anche da membri del governo sulla capacità di spendere bene i soldi da parte delle istituzioni locali. “I soldi dati a questa terra dopo il terremoto, allo Stato sono tornati indietro con gli interessi. Ogni euro che darete alla Romagna tornerà indietro con gli interessi, perché c’è una cosa che agli emiliano-romagnoli non insegna nessuno: la voglia di lavorare e rimboccarsi le maniche”, assicura Bonaccini.

“Dentro gli 8,8 miliardi di danni stimati, servono subito 1,8 miliardi che sono quelli che servono per arginare le frane, mettere a posto argini e fiumi, riaprire le strade entro l’autunno”, ribadisce il governatore. “Noi vogliamo lavorare con il governo, ma abbiamo bisogno di risposte subito, nell’interesse dell’Emilia-Romagna e del Paese visto, che come dice Meloni, siamo la locomotiva economica”, rivendica.

Peraltro, Bonaccini ricorda che gran parte dei 2,2 miliardi stanziati in prima battuta dal governo sono serviti per garantire gli ammortizzatori sociali e supporti alle imprese esportatrici. “Per riparare argini e strade c’erano solo 200 milioni. Quelli li abbiamo già spesi tutti. Ci servono subito 1,8 miliardi per fare quello che i cittadini chiedono. Mancano i primi 20.000 euro da dare alle imprese delle zone colpite, per farlo serve mezzo miliardo. Servono risorse per queste cose, non servono 9 miliardi subito. Soldi che torneranno indietro con gli interessi, se riparte l’economia”, conclude.