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“Rispetto a una decade fa la situazione è drasticamente peggiorata dal punto di vista della viabilità oltre che della sicurezza”


Rivabella: “Basta guardare la cartina per rendersi conto che la viabilità non ha alternative”


8 Luglio 2024 / Redazione

Scrivo in risposta al presente articolo (https://www.chiamamicitta.it/la-fatica-di-governare-cosi-e-nato-il-compromesso-dellex-questura-di-rimini/) scritto da Maurizio Melucci. 

Avrei voluto scrivergli personalmente ma non avendo un suo recapito diretto ho scritto a voi della redazione.

Abito a Rivabella da 37 anni. 

Rispetto a una decade fa la situazione è drasticamente peggiorata dal punto di vista della viabilità oltre che della sicurezza e via dicendo.

La pista ciclabile di via Coletti, come da me evidenziato (e io non sono nessuno), ha provocato danni alle attività economiche (mancanza di posteggi per parcheggiare ed effettuare acquisti anche veloci). Non solo: il restringimento della corsia di un’arteria considerata molto importante, percorsa giornalmente da decine di migliaia di veicoli, è stato nefasto. Conseguenza: ha portato ad un traffico più nervoso, dove i sorpassi azzardati sono all’ordine del giorno e i mezzi di emergenza (ho tre amici che lavorano sul 118) hanno enormi difficoltà durante i soccorsi.

E vengo al punto della questione: il comparto di Rivabella. Da anni si parla della futura soppressione di tutti i passaggi a livello sulla linea ferroviaria Rimini-Ravenna. 

Avevo subito notato, più di 10 anni fa, il progetto per bypassare il passaggio a livello di viale XXV Marzo 1831. Tale progetto prevedeva una rotonda su via Coletti, una strada passante nel campo coltivato (di proprietà di un certo Corbelli), un sottopasso ferroviario e uno sbocco, con rotonda, su via Sacramora. Seppure lontana da via XXV Marzo, questa strada avrebbe continuato a rendere Rivabella una frazione indipendente dal punto di vista della viabilità, garantendo un accesso mare-monte (e viceversa) senza gravare sulle confinanti frazioni di San Giuliano Mare e Viserba.

Invece, come da ultimi avvenimenti, si viene a scoprire che tale strada è stata stralciata. 

Ho fatto personalmente notare ad amici e conoscenti (oltre che su vari gruppi di discussione) la gravità di questa scelta ma nessuno sembra esserne interessato. Nemmeno il comitato nato a difesa di quell’area (che, mi spiace dirlo, ha una visione estremamente miope sulla vicenda) ha mosso un dito a difesa di una scelta di vera e propria sopravvivenza per Rivabella: tale comitato è interessato solo al proprio orticello, di Rivabella non gliene importa granché.

A me invece importa perché non esiste alcuna alternativa a quella strada ora stralciata: basta guardare la cartina per rendersi semplicemente conto della mancanza di spazio dove convogliare un enorme numero di veicoli, che ora transitano su viale XXV Marzo.

Quell’area è l’unica dove creare l’alternativa.

E non per fare il menagramo ma consideriamo l’eventualità che si chiuda il passaggio a livello attuale e che tutto rimanga così com’è. Rivabella “camperà” sulle spalle di Viserba (Viserba mare, con il suo “parco” che ha ristretto strade e privato di spazi fondamentali, anche lei alle prese con le soppressioni dei passaggi a livello) e San Giuliano, affogata tra porto canale e deviatore, con via Carlo Zavagli stretta e congestionata.

E in caso di emergenze? Emergenze di tipo naturale (allagamenti, per esempio), oppure di ordine pubblico (incidenti, sicurezza pubblica), motivi sanitari, etc. etc…. 

Com’è possibile che ci possa essere una visione tanto miope da parte degli amministratori, oltre che dei cittadini?

Amministratori che io non ho votato, ci tengo a dirlo ma con cui, doverosamente, devo avere a che fare. E questa mia richiesta prescinde dal colore politico.

Per questo mi rivolgo personalmente a Maurizio Melucci affinché faccia qualcosa di ancora più forte e visibile, visto che è stato l’unico (dopo il sottoscritto) a tirare fuori questa questione. E gliene rendo merito, considerata poi l’influenza che ha sul panorama politico locale e non.

Gabriele Scarpato