HomePillole di politicaPNRR, solo arredo urbano ma turismo in difficoltà. Pd affronti povertà, IdV festeggia con poco


PNRR, solo arredo urbano ma turismo in difficoltà. Pd affronti povertà, IdV festeggia con poco


22 Gennaio 2022 / Maurizio Melucci

Pnrr Grandi progetti? No, arredo urbano e piste ciclabili

Quando l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte tornò dall’ Unione Europea con oltre 200 miliardi del Recovery plan e quando Mario Draghi gli subentrò con l’incarico di vigilare su di essi in tanti, in Italia, cantarono vittoria. Giustamente aggiungo, con un risultato di questa portata. Vi erano le risorse economiche per superare l’arretratezza in alcuni settori strategici del nostro Paese. Ad esempio, superare l’arretratezza digitale con una adeguata copertura, realizzare un sistema integrato dei trasporti, tendere all’autosufficienza energetica, riorganizzare in modo digitale la Pubblica Amministrazione, rimeditare il servizio sanitario, prevedere una copertura di scuole materne e asili in modo da consentire a tutta la famiglia di lavorare. Invece sono arrivati i primi finanziamenti e sono stati dirottati ai Comuni per piste ciclabili, arredo urbano e poco altro. Tutto utile, per carità, ma ben diverso dagli obiettivi iniziali.

Il turismo batte in testa

Qualche giorno fa vi erano due notizie, interessanti sulla nostra industria turistica. La prima. “Lavori in corso in sessanta hotel di Rimini. Con un investimento complessivo – dice Patrizia Rinaldis dell’Associazione albergatori di Rimini – che supera i 70 milioni di euro”. Non solo: altri 210 alberghi scalpitano, pronti ad accendere le ruspe per riqualificazioni importanti, “in attesa di conferme sulle risorse che saranno messe a disposizione tra Superbonus 80%”. La seconda notizia proviene sempre da Federalberghi, ma da Riccione. “Le risorse per la riqualificazione alberghiera con il super bonus all’80% sono insufficienti (500milioni in tre anni)”. Concordo con Riccione. In questi anni, in realtà, è stato utilizzato il bonus facciate (90% di credito d’imposta). Solo estetica senza riqualificazione energetica, strutturale e delle camere, salvo rari casi. Per la riqualificazione vera sono necessari i finanziamenti per ecobonus o antisismica. Si potrebbe ridurre il contributo dello stato a fondo perduto (credito d’imposta) dall’80 al 60%. Ritengo che sia sufficiente per far partire le riqualificazioni alberghiere.

Non solo. Manca una ricognizione puntuale delle strutture chiuse, fuori mercato o molto vicine ad esserlo. In tanti parlano di 200-300 strutture ricettive da riconvertire. Occorre passare dalle dichiarazioni a proposte puntuali e praticabili, per un grande progetto di riqualificazione del prodotto turistico comprese le colonie. Se non cogliamo l’occasione dei fondi europei, tutto sarà molto più difficile. D’altra parte, basta leggere i dati ufficiali dell’Istat sul turismo (ci ritornerò) per comprendere che la situazione del comparto è molto difficile. Come già scritto tante volte, bene l’arredo urbano, ma non fa crescere il Pil e soprattutto da solo non innova il prodotto turistico.

 

La povertà e il Partito Democratico

In Italia negli ultimi 21 mesi (in piena pandemia) vi sono 13 nuovi miliardari. Gli altri, già in classifica, hanno incrementato i loro guadagni. I 40 miliardari italiani più ricchi posseggono oggi l’equivalente della ricchezza netta del 30% degli italiani più poveri, corrispondente a 18 milioni di persone adulte.

Più di un lavoratore su dieci vive una condizione di povertà. Quasi tre su dieci ricevono una retribuzione bassa (nel senso più bassa di quanto dovrebbero ricevere). Il dato allarmante (si è poveri anche lavorando), è superiore di oltre due punti percentuali e mezzo rispetto alla media europea.

Tocca al Pd senza indugi correggere, riformare. Non siamo riusciti, per le resistenze dell’ala destra di questo governo, ad approvare il salario minimo e neanche un contributo di solidarietà a carico dei più ricchi. La riforma fiscale solo in parte recupera le diseguaglianze. In realtà per i più poveri le aumenta. La lotta all’evasione fiscale, nei fatti non è nelle priorità di questo Governo. E’ necessario un salto di qualità, più sinistra, più riforme, più coraggio, più radicalità dal Partito Democratico. Viceversa, faremo fatica a parlare a una parte importante del nostro Paese.

Suppletive a Roma. Si festeggia con poco

Si è votato la scora settimana per il seggio rimasto da deputato rimasto vacante da Gualtieri dopo la sue elezione a sindaco di Roma. Ha vinto il centrosinistra. Ma la notizia in realtà è un’altra. Ha votato solo l’11,33% del corpo elettorale, ovvero 21.010 su 185.394 cittadini. Meno delle ultime supplettive (17%), sempre nello stesso seggio (lasciò Pier Carlo Padoan) e vinse Gualtieri. Un dato preoccupante per la democrazia. Ebbene, vi è chi enfatizza il risultato ottenuto. Mi riferisco ad Italia Viva che brinda al 13% dei consensi ottenuti con il suo simbolo. Il 13% di 21mila elettori. Non capisco cosa vi sia da festeggiare.