Concessioni balneari, il grido dei bagnini al Ttg: “Riconoscere il nostro valore d’impresa”
9 Ottobre 2024 / Redazione
Riconoscere il valore dell’impresa esistente. È il primo, se non unico, emendamento al decreto legge del governo in materia di concessioni che chiedono gli stabilimenti balneari e in particolare Confartiginato imprese demaniali. Il presidente Mauro Vanni chiude questo pomeriggio il convegno organizzato al Ttg, il salone del turismo di Italian exhibition group in corso a Rimini, sottolineando che “per il governo sarà una battaglia in salita, questo decreto legge ci fa schifo, è sbagliato nei concetti, nei principi e dal punto di vista formale”. Sarebbe la peggior legge in materia, prosegue, per cui va emendato e ne sono coscienti tanto l’opposizione quanto la maggioranza.
Complessivamente sono stati presentati 242 emendamenti, di cui 27 dal Partito democratico in particolare su indennizzo, valore aziendale, durata minima, giusta retribuzione dei lavoratori, sostenibilita e accessibilita. Ma appunto, sottolinea Vanni, ne basterebbe “uno: riconoscere il valore aziendale. Lo Stato mette a bando la sabbia, non la nostra proprietà”. Per cui, insiste, occorre “riconoscere gli investimenti e i sacrifici di una vita, chiediamo chiarezza e tutela delle imprese”. I bandi, si avvia a concludere, sono fatti per le grandi multinazionali e le piccole imprese “ne usciranno comunque con le ossa rotte”. Tuttavia “se si distrugge la micro impresa si distrugge un modello vincente” e da questo punto di vista, termina, preoccupa che il governo possa ricorrere alla fiducia, lasciando dunque il decreto immutato nella conversione in legge.
Agenzia Dire