HomePoliticaConcessioni spiagge: Legacoop sostiene la proposta di Corsini. Federconsumatori chiede più partecipazione

Posizioni diverse tra LegaCoop e Federconsumatori


Concessioni spiagge: Legacoop sostiene la proposta di Corsini. Federconsumatori chiede più partecipazione


8 Agosto 2024 / Redazione

Legacoop Romagna manifesta pieno apprezzamento per l’annuncio della Regione Emilia-Romagna, che attraverso l’assessore al Turismo Andrea Corsini ha anticipato di voler predisporre le linee guide comuni per gli enti locali che saranno presto chiamati a emanare i bandi per l’assegnazione delle concessioni demaniali.

Alla fine del mese di luglio, Legacoop Romagna e le Cooperative balneari associate, erano state le prime a sollecitare la Regione in tal senso, dopo che Toscana e Abruzzo avevano deciso di muoversi in questa direzione.

Legacoop plaude all’assunzione di responsabilità da parte della Regione, che anche se non investita di deleghe dirette per la gestione del demanio ha deciso di contribuire a sopperire in tal modo alla perdurante inattività del Governo, venendo incontro alle richieste del settore.

Dimostrando senso di responsabilità e coraggio politico, la Regione potrà aiutare a uscire da una incomprensibile fase di stallo che ha visto il Governo non riuscire a dar seguito agli impegni di riassetto normativo e tutela della filiera turistico-balneare attraverso un confronto con la UE, gli enti locali le associazioni dei gestori di stabilimenti balneari, mettendo così anche in grave imbarazzo i parlamentari di maggioranza eletti in Romagna che, a più riprese, si erano invece espressi in modo rassicurante.

Legacoop, in rappresentanza delle cooperative tra stabilimenti balneari, sarà presente all’incontro convocato dall’Assessore Corsini afine agosto, per dare il loro contributo e ribadire che la filiera economica basata sul turismo balneare della nostra riviera rappresenta un modello unico nel suo genere, in quanto basata sull’aggregazione di migliaia di micro e piccole imprese familiari, il cui sistema si caratterizza per prezzi equi ai turisti, servizi di alto livello, eccellente sicurezza in mare e accessibilità alla spiaggia per tutti.

Legacoop Romagna ha enunciato i principi che ritiene irrinunciabili nel cosiddetto “Manifesto di Rimini”, condiviso con numerosi esponenti della vita pubblica: il riconoscimento del reale valore di mercato delle imprese attraverso indennizzi rispettosi delle attività di chi ha lavorato e investito per anni, spesso dedicando la vita; la salvaguardia e la continuità del modello di servizi collettivi realizzati dalle cooperative tra stabilimenti balneari; il riconoscimento dell’esperienza e professionalità di chi opera nel settore, infine, la difesa della continuità lavorativa di chi opera sulle concessioni di spiaggia per le piccole e micro imprese e il loro personale.

 La posizione di Federconsumatori

“Le concessioni balneari sono scadute al 31 dicembre 2023 e sulla maggior parte delle spiagge italiane si sta operando in modalità  di proroga in quanto, siamo in assenza di Legge di riordino che indichi linee guida per definire i necessari bandi di gara scrive Graziano Urbinati di Federconsumatori Emilia Romagna

. Si può affermare che chi oggi opera sul demanio marittimo lo fa “abusivamente”.  Nel frattempo nel corso di questi mesi sono  stati presentati esposti a procure e corte dei conti. Incapacità, opportunismo e mancata volontà di intervenire ci hanno portato in questa situazione.  Tale situazione mette in difficoltà il sistema mettendo a rischio l’intero settore, stiamo parlando dell’industria del turismo balneare del Paese e della sua innovazione così come della nuova domanda che vacanzieri e utenti  chiedono

E’ evidente ed urgente che il Governo definisca. una nuova legge di riordino, emani i decreti attuativi ed i comuni i predispongano i modelli di bando delle evidenze pubbliche che partano dal presupposto fondamentale che il demanio marittimo è un bene pubblico e pertanto appartiene a tutti e secondo tale principio il suo utilizzo, se pur in concessione, deve tenere conto prima di tutto, degli interessi dei cittadini.

Apprendiamo che la Regione ha già convocato entro il mese di agosto solo le associazioni di Categoria ed i Comuni. Fermo restando che non si uscirà dalla Bolkenstien e che le spiagge non sono un risorsa limitata, a nostro avviso è opportuno  che il Governo, la Regione e i comuni  si  confrontino in un percorso realmente partecipato e non solo con le rappresentanze di impresa, ma anche con le forze sociali e le associazioni dei consumatori , tenendo in considerazione i diversi contesti territoriali in ragione delle differenti norme attualmente in essere e sopratutto che il demanio marittimo è un bene comune e non solo di pochi.

Occorre fare in fretta per per uscire da una situazione di incertezza e caos , formulare un proposta seria in coerenza con la legislazione europea, proposta di cui il Governo al momento ci pare incapace di fare anche in ragione delle promesse fatte negli anni passati, si susseguono interventi dell’autorità per la concorrenza che sconfessano le delibere di proroga dei comuni e aumentano le sentenze di Tar e consiglio di stato che annullano le delibere comunali. Ultima in ordine di tempo quella dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea sul non diritto dei balneari a indennizzi per i beni incamerati.

La Legge di riordino e sopratutto i le evidenze pubbliche contengano alcuni parametri chiari e irrinunciabili a tutela dei cittadini:

  • – canoni di concessione che rispettino il reale valore del bene demaniale;
  • – congrua quota di spiagge libere;
  • – la sostenibilità ambientale degli stabilimenti balneari;
  • – la tutela occupazionale di lavoro dei lavoratori e  delle lavoratrici e il rispetto dei
  •   contratti di lavoro;
  • – criteri severi contro le infiltrazioni delle organizzazioni criminali;
  • – la valorizzazione dei futuri  investimenti, delle esperienze e delle capacità
  •   imprenditoriali;
  • – la sicurezza in spiaggia con il servizio di salvataggio adeguato a tutela dei bagnanti;
  • – prezzi consoni chiari e trasparenti e non speculativi per ombrelloni e lettini e servizi di   spiaggia.

 Occorre una maggiore disponibilità , fruibilità e accessibilità di spiagge libere, spiagge oggi poche e spesso utilizzate per progetti di operatori turistici privati e quindi non nella  e disponibilità dei cittadini/turisti;

Le evidenze pubbliche e canoni di concessione consoni  sono l’occasione per avere maggiori introiti pubblici e più risorse da investire a difesa del mare, nel settore turistico e costiero e per fornire maggiori servizi ai cittadini. Per chi fa impresa si presenta l’opportunità di fare innovazione, innalzare ulteriormente la qualità dei servizi offerti, garantendone la sostenibilità e l’accessibilità a prezzi adeguati. Solo rafforzando la qualità, l’esperienza, la solidità economica che permette i necessari investimenti i beni demaniali marittimi dati in concessione potranno diventare a pieno titolo un bene comune, a vantaggio di tutti.”